giovedì 21 febbraio 2013

Lombardi: non stiamo a correre dietro a tutte le illazioni, le fantasie, le opinioni che vengono espresse dai media sulla fuga di documenti vaticani. I rapporti con i lefebvriani vengono affidati dal Papa al suo successore. Gli ultimi impegni pubblici di Benedetto XVI nel dettaglio

“Non stiamo a correre dietro a tutte le illazioni, le fantasie, le opinioni che vengono espresse su questo punto”. È l’invito rivolto oggi ai giornalisti da padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, che nel briefing odierno ha fatto riferimento ad articoli di stampa che riferiscono del rapporto fatto al Papa dai tre cardinali Herranz, Tomko e De Giorgi sulla fuga di documenti riservati dal Vaticano. “Ho sentito il card. Herranz”, ha detto Lombardi ai presenti: “Non vi dovete aspettare commenti, smentite, conferme di quanto detto”. Poi, illustrando la “linea” della Santa Sede in materia, padre Lombardi ha spiegato: “La Commissione ha fatto il suo lavoro, lo ha offerto nelle mani del Santo Padre. I tre cardinali hanno concordato la linea di non rispondere su questo tema e di non concedere neanche interviste”. Poi il portavoce vaticano si è soffermato su quella che ha definito una “piccola curiosità, al termine della prima puntata di un giornale italiano” su questo argomento. “Nell’ultimo giorno del suo Pontificato, Benedetto XVI riceverà i tre cardinali in udienza privata”, si legge nell’articolo in questione. “Come sapete - ha obiettato il portavoce vaticano - il Papa non riceve i cardinali nell’ultimo giorno”, né “subito dopo vedrà i vescovi e i fedeli slovacchi in Santa Maria Maggiore”, come si legge nell’articolo: “Non ha senso - la smentita di padre Lombardi - il Papa non va a fare un’udienza pubblica in Santa Maria Maggiore, fa l’udienza in Piazza San Pietro”. Perfino il Santo citato sul finale dell’articolo, San Procopio il Decapolita, “è il quinto Santo del martirologio di quel giorno. È stato trovato con molta cura”, il commento di padre Lombardi, che ha chiosato: “Non c’è una competenza sugli argomenti vaticani, da parte di chi ha scritto”. Poi il portavoce vaticano ha allargato il discorso alla “serie di commenti e osservazioni che tendono a esercitare opinioni, pressioni”, e a descrivere la rinuncia del Papa e il clima tra i cardinali “in termini di conflitti, tensioni, organizzazioni di gruppi”. Una tendenza, per padre Lombardi, “naturale e prevedibile in una situazione di questo tipo”, ma che “in massima parte” delinea “una prospettiva totalmente estranea a quella che il Papa e la Chiesa invitano a vivere su questo tema”. “C’è un aspetto spirituale positivo, profondo - ha testimoniato il portavoce vaticano - con cui il Papa sta vivendo questi giorni, e noi con lui, nel periodo di preparazione alla Sede vacante e all’elezione del nuovo Pontefice”. Quello di Benedetto XVI, in altre parole, “è un accompagnamento in un tempo di riflessione profonda, di ricerca spirituale” orientata a “qualcosa che sia il bene della Chiesa e il suo servizio all’umanità”. Tutto questo “senza scadere in considerazioni troppo lontane dall’intenzione spirituale” del Papa e dalla “responsabilità a servizio del Vangelo, co cui la Chiesa si muove in questo tempo”. "In queste circostanze straordinarie, le disposizioni relative ai rapporti con la Fraternità sacerdotale San Pio X vengono affidate dal Santo Padre al prossimo Papa". Così il portavoce vaticano. "Non è da aspettare in questi giorni una definizione dei rapporti con i Lefebvriani". Un’udienza “ordinaria”, che seguirà “lo schema dell’Udienza generale”, anche se sarà l’ultima Udienza di Papa Benedetto XVI. A confermarlo ai giornalisti è stato padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, che nel briefing di oggi si è soffermato sugli ultimi impegni pubblici del Papa prima della fine del suo pontificato. Continuano, in questi giorni, gli Esercizi spirituali in Vaticano, predicati dal card. Ravasi, al termine dei quali il Papa, sabato mattina alle ore 9, nella Cappella Redemptoris Mater, dirà alcune parole, “di solito a braccio, di ringraziamento e di saluto”. Sempre sabato 23, alle ore 11.30, il Papa riceverà in udienza privata il presidente Napolitano e sua moglie. Domenica 24, l’ultimo Angelus in Piazza San Pietro, come di consueto al mezzogiorno. Orario abituale, le 10.30, anche per l’Udienza di mercoledì 27, per la quale “ci sono già più di 30mila persone che si sono prenotate”, ha reso noto padre Lombardi. Giovedì 28, alle 11.00 nella Sala Clementina, il Santo Padre “incontrerà e saluterà personalmente tutti i cardinali che saranno presenti a Roma”. “Non sarà un incontro formale, con discorsi, ma un saluto personale”, ha precisato il portavoce vaticano. Nel pomeriggio del 28 febbraio, ultimo giorno del Pontificato di Benedetto XVI la partenza dal Vaticano per Castel Gandolfo è prevista intorno alle 17.00. Il Papa subito prima si congederà dal Segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, nel cortile di San Damaso, mentre il commiato con il cardinale decano, Angelo Sodano, avverrà in aeroporto. Benedetto XVI, a Castel Gandolfo, sarà ricevuto dal presidente del Governatorato, il card. Giuseppe Bertello, e dal segretario del Governatorato, mons. Giuseppe Sciacca, oltre che dal sindaco e dal parroco di Castel Gandolfo. Benedetto XVI saluterà poi le persone riunite nella piazza davanti al palazzo apostolico. Alle 18.00, ha informato padre Lombardi, dovrebbe essere terminata l’ultima giornata pubblica del Papa. Che ci sia o no un apposito “Motu Proprio” del Papa, “la data di inizio del Conclave viene stabilita dalla Congregazione dei cardinali in sede vacante”. Questo significa che “non esiste la possibilità di dire in anticipo la data prima della decisione della Commissione dei cardinali”. “Non c’è nessuno in Vaticano, neanche autorevolissimo”, ha ribadito ricordando la legislazione vigente in materia, che può pronunciarsi in merito: “Può fare una scommessa, ma non può dire qualcosa fondata sul diritto”. Domani, ha annunciato comunque il portavoce vaticano, nella Sala stampa della Santa Sede ci sarà un briefing con monsignor Arrieta per “una lettura insieme” della Costituzione apostolica “Universi dominici gregis”. “La possibilità del Motu Proprio è nelle mani del Santo Padre”, ha confermato padre Lombardi: “Non sono in grado di anticiparne la pubblicazione in questo momento”, ha aggiunto ribadendo quanto detto ieri, e cioè che il Papa “sta prendendo in considerazione” la pubblicazione del Motu Proprio. “Fino a quando non so con certezza che l’ha firmato, non posso dire altro”.

SIR, Ansa