domenica 13 gennaio 2013

Benedetto XVI presiede nella Cappella Sistina la Messa nel corso della quale amministra il sacramento del Battesimo a 20 bambini. Inaugurato il nuovo candelabro del Cero pasquale

Nella mattinata di oggi, Festa del Battesimo del Signore, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto nella Cappella Sistina la Santa Messa nel corso della quale ha amministrato il sacramento del Battesimo a 20 neonati, figli di dipendenti vaticano. Una celebrazione suggestiva, interrotta a volte dai pianti e dalle piccole urla dei bambini, che il Papa ha guardato con affetto e ha segnato con delicatezza del segno della croce all’inizio della celebrazione. Il sacramento del Battesimo si innesta nella celebrazione della Messa. Ad inizio celebrazione, c'è l'accoglienza: il Papa ha chiesto ad ogni coppia di genitori il nome che vogliono dare ai bambini e chiede loro di esplicitare la richiesta del Battesimo alla Chiesa di Dio. Poi, li ha segnati con il segno della croce. Quindi, la Liturgia della Parola, e il Vangelo proclamato sul Battesimo di Gesù. E poi, il rito del Sacramento: dopo preghiera dei fedeli e litanie, il Papa ha conferito l'unzione pre-battesimale (con l'olio dei catecumeni, un gesto che pone l'accento sulla forza che l'unzione darà al battezzato), la benedizione dell'acqua, la professione di Fede. E quindi, il Sacramento del Battesimo, e poi l'unzione con l'olio del crisma e la consegna della candela e della veste bianca, e il rito dell'Effatà. Dopo il Fonte Battesimale utilizzato lo scorso anno, oggi è stato inauguranto il nuovo Candelabro per il Cero pasquale, come annunciato da mons. Guido Marini, Maestro delle Celebrazioni Pontificie, lo scorso 19 dicembre. Realizzato, come il Fonte, dall'architetto Alberto Cicerone di Avezzano, con la consulenza teologica di don Salvatore Vitiello di Torino, il Candelabro è costituito da una composizione floreale in argento, dalla quale s’innalza una colonna di fuoco che si compone, in un tutto armonico, con il Cero vero e proprio, secondo la migliore tradizione, che vuole il Candelabro ed il Cero formare un “corpo unico”. Anche la seconda Opera di Cicerone e Vitiello nella Cappella Sistina, prende le mosse dal testo sacro di Apocalisse 22,2: “In mezzo alla piazza della città si trova un albero di vita”, che è Cristo stesso. L'opera, in argento ed oro, ben si inserisce nello splendore della Cappella più famosa del mondo, poiché ne riflette la bellezza e la luce, in una sapiente ed umile soluzione artistica.

Zenit, Korazym.org