venerdì 14 dicembre 2012

Presentazione del Messaggio del Papa: è importante per cooperare e realizzare la pace riconoscere i diritti all’uso del principio dell’obiezione di coscienza nei confronti della legge e di quelle misure governative che attentano contro la dignità umana

Dei punti salienti del Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace 2013, e delle prospettive di riflessione che apre, si è parlato nella conferenza stampa tenuta questa mattina dal direttore della Sala Stampa vaticana, padre federico Lombardi, con il card. Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, mons. Mario Toso, segretario del medesimo dicastero, e la dottoressa Flaminia Giovannelli, sottosegretario. Pace e sviluppo integrale dei popoli: questo il filo conduttore di una riflessione che va dalle criticità degli attuali criteri di profitto finanziari e sociali, alle emergenze per i prezzi delle derrate alimentari, del fenomeno dell’accaparramento di terre. “La crisi alimentare – si sottolinea – non è da meno di quella finanziaria”. In tutto questo, la Chiesa ribadisce la centralità del bene comune come fattore determinante per la crescita nella pace della famiglia umana. Mons. Toso: "Verità, amore, giustizia e libertà sono i quattro pilastri della pace". La Chiesa chiede nuove politiche del lavoro e nuovo sguardo sull’economia, ha sottolineato il card. Turkson. E ricorda l’importanza di non restare alla sola dimensione umana: "La pace è dono messianico, ma è anche opera umana e presuppone, pertanto, un umanesimo aperto alla trascendenza e all’etica della comunione e della condivisione". Il porporato ha sottolineato temi come la libertà religiosa che significa, spiega, non solo libertà di culto ma anche di impegno sociale. E il cardinale parla di difesa della vita: "E’ importante per cooperare e realizzare la pace, che gli ordinamenti giuridici e l’amministrazione della giustizia riconoscano i diritti all’uso del principio dell’obiezione di coscienza nei confronti della legge e di quelle misure governative che attentano contro la dignità umana". E poi Turkson ha parlato di speranza: "La pace non è illusoria e non è un’utopia. Radicata in Dio c’è sempre l’apertura verso il futuro e da qui scaturisce anche la speranza per tutte le iniziative della persona umana". Da mons. Toso l’invito a un impegno a livello internazionale concreto: "Non solo c’è da tener presente che, forse, si uscirà dalla crisi nel 2018. Ma c’è da tener presente anche che, probabilmente, stando al fatto che i fondamentali del mercato finanziario non sono sostanzialmente cambiati, sarà possibile anche un’altra crisi finanziaria. Questo lo dicono le persone che studiano la materia, e la studiano seriamente. Pertanto, bisogna dire che c’è da fare molto di più di quello che è stato fatto a livello internazionale e a livello europeo: in Europa, si sta cercando di rendere questi mercati più stabili, anche grazie all’opera della Banca centrale europea: ultimamente, la Banca centrale europea ha riconosciuto il compito del controllo delle banche e così via...Sono tutti piccoli passi, che denotano un cammino che però deve essere fatto, di fronte ad una crisi così grave, con più celerità, con più decisione, confidando soprattutto sul grande ideale – mi riferisco all’Europa – di un’Europa primariamente dei popoli e poi dei mercati. A Flaminia Giovannelli il compito di raccontare qualcosa dell’attività del Pontificio Consiglio per la Giustizia e Pace che gravita intorno a tutti questi temi. Con un appello in particolare perché ci sia attenzione ai piccoli agricoltori: "In realtà, sono i piccoli agricoltori quelli che sfamano ed è tramite istituzioni di piccole aziende agricole che si aiuta a fare sviluppo. E’ proprio lì che si impara lo sviluppo. Basti pensare un momento agli agricoltori, anche quelli dei Paesi poveri, che si dedicano alla coltivazione: un conto è coltivare e portare la loro opera per una grande piantagione di ananas, di caffè, di cacao, un altro è coltivare il proprio campo. Questo aiuta a commercializzare, ma aiuta anche a imparare a conservare ciò che si produce, perché uno dei problemi gravi dei Paesi poveri – mancando molte volte l’elettricità e altro – è la difficoltà di conservare gli alimenti che si hanno nei momenti in cui si possono produrre grazie alla presenza di acqua, rispetto a momenti di grande siccità. Però, è soltanto se uno ha a disposizione una sua fattoria personale di modeste dimensioni che riesce ad imparare a fare tutto questo, altrimenti non c’è neanche motivazione. Direi, quindi, che favorire lo sviluppo di piccole proprietà agricole e sostenere i piccoli agricoltori è una cosa positiva e propositiva molto importante". In definitiva, per tutte le problematiche emerge l’importanza di contestualizzare tutto all’interno della nuova evangelizzazione promossa dal Papa.

Radio Vaticana

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI PER LA 46° GIORNATA MONDIALE DELLA PACE (1° GENNAIO 2013)