sabato 3 novembre 2012

Lombardi: impegno in questo mondo dev'essere alimentato da una speranza che sia capace di motivarlo, che ne orienti il cammino, verso 'cieli nuovi e terra nuova'. Senza non era possibile la prima evangelizzazione e non sarà possibile quella nuova

"Nel recente Messaggio conclusivo del Sinodo al popolo di Dio si ricorda che 'alla donna samaritana Gesù non si presenta semplicemente come colui che dà la vita, ma come colui che dona la 'vita eterna'. Il dono di Dio non è semplicemente la promessa di condizioni migliori in questo mondo, ma l'annuncio che il senso ultimo della nostra vita è oltre questo mondo, in quella comunione piena con Dio che attendiamo alla fine dei tempi'". Lo sottolinea il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, nella sua nota settimanale per "Octava Dies", programma informativo del Centro Televisivo Vaticano. "Il Messaggio - rileva Lombardi - continua poi ricordando che nella Chiesa le persone consacrate a Dio totalmente, in povertà, castità e obbedienza, devono essere proprio i testimoni di questo orizzonte dell'esistenza umana che va oltre la morte, testimoni dell'attesa di un compimento che si trova solo aldilà di quanto sperimentiamo su questa terra. Vocazione splendida, ma quanto esigente". "L'impegno in questo mondo - conclude il portavoce vaticano - è doveroso e necessario, ma dev'essere alimentato da una speranza che sia capace di motivarlo, che ne orienti il cammino, verso 'cieli nuovi e terra nuova'. Senza questa speranza non era possibile la prima evangelizzazione e non sarà possibile quella nuova. Leviamo dunque il capo per vedere il Signore che viene accompagnato dai suoi santi".

Agi