mercoledì 10 ottobre 2012

Quarta Congregazione generale. I temi degli interventi: l’esistenza di Dio e la realtà del male. Il riconoscimento del ruolo delle donne nella Chiesa essenziale per la nuova evangelizzazione

Alle 16.30 di ieri, con la recita della preghiera Pro felici Synodi exitu, è iniziata la quarta Congregazione generale, per la prima votazione per l'elezione dei membri della Commissione per la redazione del Messaggio e per la continuazione degli interventi dei Padri Sinodali in Aula, sul tema sinodale "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana". Presidente delegato di turno il card. Francisco Robles Ortega, arcivescovo di Guadalajara in Messico. Durante la Congregazione è stata letta la Relazione sull’Attuazione dell'Esortazione Apostolica post-sinodale “Verbum Domini”. È seguito un tempo di interventi liberi dei Padri sinodali. A questa Congregazione generale, che si è conclusa alle 18.55 con la preghiera dell’Angelus Domini, erano presenti 253 Padri.
“Uno dei freni all’evangelizzazione è la realtà del male” ha detto nel suo intervento mons. André Léonard, arcivescovo di Mechelen-Brussel, presidente della ConferenzaEepiscopale del Belgio. “Come mettere insieme l’esistenza di Dio e quella del male?”, si è chiesto il presule sottolineando che “questi interrogativi, legati in particolare alla scienza, rappresentano una grande sfida per la sapienza cristiana”. Secondo mons. Léonard “dovremmo accettarla secondo la teologia di Paolo” e “pensare bene a ciò che dice a proposito dello stato attuale della creazione, sottoposta alla vanità e in balia della schiavitù della corruzione”. Nella Chiesa, ha poi osservato, “i due terzi dei membri sono donne. Tuttavia, molte di loro si sentono discriminate. È il momento di dire che, se la Chiesa non ordina sacerdoti donne, non è perché sono meno capaci o meno degne! Anzi! È solo perché il sacerdote non è soltanto un ‘ministro del culto’, ma anche un rappresentante di Cristo Sposo, venuto per sposare l’umanità”. Rendiamo grazie “per la qualità e la specificità del contributo consistente delle donne all’evangelizzazione. Gesti forti dovrebbero indicarlo chiaramente. Senza donne felici, riconosciute nella loro essenza e fiere di appartenere alla Chiesa - ha concluso - non ci sarà la nuova evangelizzazione”. “Oggi, in molti Paesi occidentali, la nuova evangelizzazione è, in realtà, un primo annuncio tenuto conto della secolarizzazione generale dei costumi e della cultura”, ha detto nel suo intervento il card. Andrè Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi e presidente della Conferenza Episcopale francese. “Più dell’ignoranza - ha proseguito - dobbiamo deplorare una cultura influenzata dal linguaggio mediatico e il suo ricorso all’immediatezza e all’affettività”. In tale contesto, secondo il porporato, “la nuova evangelizzazione deve riunire in un unico sforzo la testimonianza della fede e una pedagogia della cultura”. La “credibilità” della testimonianza della fede, per il card. Vingt-Trois, “si fonda sulla testimonianza vissuta dei cristiani e sulla visibilità della loro partecipazione alla vita della Chiesa”, e comprende “l’insegnamento del magistero, le dichiarazioni pubbliche su diversi temi, la vitalità delle parrocchie e delle comunità cristiane, il riferimento evidente di ogni cristiano alla vita di Cristo, tramite la parola e lo stile di vita”. La pedagogia della cultura, invece, “si sviluppa attraverso il coinvolgimento dei cristiani in tutti i sistemi educativi”, per mostrare che “l’adesione alla fede cristiana non è in contraddizione con la ragione umana”. Il Sinodo ha ricordato l’importanza della nuova evangelizzazione anche nell’ambito ecologico, poiché essa implica il rispetto di tutti gli esseri viventi, e del dialogo tra fede e cultura, alla ricerca di punti di incontro con coloro che sono aperti alla verità ed impegnati nella ricerca del bene comune. Un grande aiuto, in questo senso, arriva dalle parrocchie, che non devono essere soltanto centri di servizi spirituali, ma devono ‘fare rete’, affinché le comunità ed i gruppi di fedeli si sentano davvero discepoli missionari di Cristo. La sfida, in fondo, è quella di far comprendere al mondo che la fede cristiana non è in contraddizione con la ragione umana. Di qui, l’esortazione ad evangelizzare attraverso una testimonianza di fede che aiuti l’uomo ad affrontare, ad esempio, il dramma della morte grazie ad una cultura della vita che ne spieghi il senso. Ed è per questo che i Padri sinodali hanno richiamato alla memoria le parole del card. Suhard, iniziatore della Missione in Francia: “Non si tratta di costringere il mondo a entrare nella Chiesa così come essa è, bensì di fare una Chiesa capace di accogliere il mondo così come esso è”. Infine, proiezione speciale, ieri sera, nell’Aula del Sinodo: i partecipanti all’Assemblea hanno, infatti, assistito in anteprima ad una versione sintetica del docu-film sul Concilio Vaticano II, realizzato dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e da Micromegas Comunicazione, grazie ad immagini inedite della Filmoteca vaticana. La distribuzione mondiale del documentario inizierà domani, giorno di apertura dell’Anno della fede, indetto da Benedetto XVI proprio per commemorare l'anniversario conciliare.

SIR, Radio Vaticana

QUARTA CONGREGAZIONE GENERALE