giovedì 11 ottobre 2012

Fiaccolata promossa dall'Azione Cattolica e dalla diocesi di Roma a 50 anni dall'inizio del Concilio Vaticano II. Card. Vallini: da quella notte la Chiesa è diventata più libera, più coraggiosa, più giovane, più bella

Sono 40mila, secondo gli organizzatori, i fedeli raccolti in Piazza San Pietro a conclusione di una fiaccolata partita da Castel Sant'Angelo alle 19.30 e promossa dall'Azione Cattolica italiana e dalla diocesi di Roma in occasione del 50° anniversario del Concilio Vaticano II. I fedeli sono raccolti in preghiera. Tra la folla, oltre ai cardinali Angelo Bagnasco, presidente della CEI, e Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma anche i ministri Andrea Riccardi e Renato Balduzzi. I 40mila fedeli hanno trovato ad attenderli in Piazza San Pietro i vescovi di tutto il mondo che partecipano in questi giorni al Sinodo dei vescovi. Il Papa si è affacciato alle 21.00 per benedire la folla, come fece Giovanni XXIII l'11 ottobre 1962, quando pronunciò lo storico "discorso alla Luna". Cinquant'anni fa, Giovanni XXIII era rientrato nell'Appartemento Pontifcio, alla terza loggia del Palazzo Apostolico, al termine della sessione inaugurale del Concilio Vaticano II, alla quale parteciparono 2500 vescovi di tutto il mondo riuniti per la prima volta in numero così elevato nella Basilica di San Pietro trasformata in aula conciliare. E dalla piazza saliva l'eco di una presenza massiccia e festosa di fedeli, radunatisi spontaneamente per essere partecipi di quel grande evento.
Il suo segretario, mons. Loris Capovilla, oggi 94enne, "conoscendo la sua proverbiale curiosità", gli disse: "Santità, non si affacci, non parli, ma guardi attraverso le fessure delle persiane che spettacolo, Piazza San Pietro è piena di fiaccole, sembra incendiata!". E il Papa andò alla finestra e decise di affacciarsi. "Mettimi la stola", chiese al segretario. Poi avviò quella riflessione ad alta voce passata alla storia come il "discorso alla Luna". "Cari figlioli - esordì - sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la Luna si è affrettata stasera, osservatela in alto, a guardare questo spettacolo". Dopo aver salutato come vescovo di Roma i suoi diocesani, il suo sguardo si allargò al mondo intero, e scendendo, simbolicamente, in mezzo alla gente, guardando negli occhi "i fratelli e le sorelle". riprese: "La mia persona conta niente, è un fratello che parla a voi, diventato padre per volontà di Nostro Signore, ma tutti insieme paternità e fraternità è grazia di Dio". Poi, davvero come un padre universale, volle augurare la buona notte e pronunciò le sue parole piu' celebri: "Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa e' la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza".
"Non stiamo qui come reduci, siamo testimoni, non di una cosa che è stata, molti non c'eravamo 50 anni fa, ma di quello che sarà, del futuro, della Chiesa bella del Concilio", ha affermato il conduttore televisivo Rosario Carello dal palco degli organizzatori. A partire da quella notte "la Chiesa - ha detto salutando i fedeli il cardinale vicario Agostino Vallini - è diventata più libera, più coraggiosa, più giovane, più bella. Custodiamo integro il grande patrimonio del Concilio, impegnandoci a ravvivare in tutta la Chiesa quella positiva tensione interiore, quell’anelito a riannunciare Cristo all’uomo contemporaneo. Se da allora tanto cammino è stato compiuto, tanto ne resta da fare, soprattutto sulle vie della santità quotidiana". "La fiaccolata dell’11 ottobre 1962 e la fiaccolata di questa sera – ha spiegato ai 40mila Franco Miano, presidente nazionale dell’Ac - hanno un unico grande filo conduttore: la passione per l’annuncio del Vangelo. Questa fiaccolata rappresenta il nostro abbraccio a Papa Benedetto XVI, come lo fu con Giovanni XXIII, per dire l’affetto e il sostegno, per riconoscere il legame che ci unisce a lui e a tutta la Chiesa". L’assistente generale dell’Azione Cattolica mons. Domenico Sigalini ribadisce la vicinanza alla guida pastorale di Papa Benedetto XVI: "Siamo raccolti attorno al Papa e lo ringraziamo per il suo servizio generoso alla Chiesa, per le sue fatiche. Lo accompagniamo nel difficile compito di reggere la Chiesa, lo seguiamo nell’entrare nell’Anno della fede con disponibilità, fierezza e umiltà". 

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