martedì 9 ottobre 2012

Anno della fede. Presentata la celebrazione d'apertura: quattro segni che evocano il Concilio. Al termine il Papa consegnerà i Messaggi al Popolo di Dio a diverse categorie

Questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si è tenuto un briefing per illustrare la celebrazione di apertura dell’Anno della fede, che sarà presieduta dal Santo Padre giovedì alle 10.00 in Piazza San Pietro. Hanno preso parte al briefing mons. Rino Fisichella, oresidente del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione e mons. José Octavio Ruiz Arenas, segretario del dicastero. Una celebrazione piena di “segni che evocano il Concilio” ha sottolineato mons. Fisichella. Il primo di questi momenti consisterà, prima della Santa Messa, nella lettura di brani delle quattro costituzioni conciliari (“Sacrosanctum concilium”, “Lumen gentium”, “Dei Verbum” e “Gaudium et spes”), testi, ha detto mons. Fisichella, “che hanno segnato i lavori del Concilio e il rinnovamento nella vita della Chiesa”. Sarà poi ripetuta “la lunga processione che nell’immaginario collettivo riporta al 12 ottobre del 1962”, con tutti i Padri sinodali e i presidenti delle Conferenze Episcopali di tutto il mondo, insieme ai 14 Padri conciliari che sono riusciti “nonostante l’età” a giungere a Roma, sul totale dei 70 padri conciliari viventi. “Tra di loro - ha notato mons. Fisichella - ce ne sono alcuni che hanno addirittura 102 anni, mentre la maggioranza supera i 90 anni e il più giovane è il card. Arinze che ha 80 anni”. “Altro segno - ha proseguito - sarà l’intronizzazione della Parola di Dio con lo stesso Evangeliario e leggio di 50 anni fa”. “Come a chiusura del Concilio Paolo VI consegnò dei messaggi al popolo di Dio, quegli stessi messaggi saranno consegnati da Papa Benedetto XVI a diverse categorie di persone, al termine della celebrazione eucaristica”. I Messaggi conciliari saranno consegnati a personalità di tutto il mondo divise per categorie: ai governanti (tramite il decano del corpo diplomatico presso la Santa Sede); agli uomini di scienza e di pensiero (tra cui la ricercatrice italiana che il 4 luglio scorso ha annunciato la prima osservazione di una particella compatibile con il bosone di Higgs, Fabiola Gianotti,); agli artisti (tra cui lo scultore Arnaldo Pomodoro e il regista Ermanno Olmi); alle donne (tra cui Annalisa Minetti, cantante e sportiva); ai lavoratori (tra cui a Raffaele Bonanni, segretario generale Cisl); ai poveri, ammalati e sofferenti (tra cui tre italiani dell’Unitalsi, Croce rossa e vittime della strada). Infine, essendo il ventesimo anniversario del Catechismo della Chiesa Cattolica, il Santo Padre consegnerà copia del Catechismo in un’edizione speciale pubblicata per l’Anno della fede a due rappresentanti dei catechisti: Caroline Fairey, Accademic Assistant presso il Maryvale Institute di Birmingham e Tommaso Spinelli, Catechista di giovani catecumeni presso l’Ufficio catechistico della diocesi di Roma. Mons. Arenas ha ricordato che nello stesso giorno in tutto il mondo, nelle cattedrali, chiese e parrocchie si raccomanda la celebrazione di una Messa per l’apertura ufficiale dell’Anno della fede. Rispondendo ad alcune domande dei giornalisti, mons. Rino Fisichella ha anche ricordato che l’Anno della fede è stato pensato come un anno particolare, di fronte alla "crisi gravissima della fede" ma che il suo cammino è iniziato già molto tempo fa: "La Nuova Evangelizzazione è uno dei frutti del Concilio Vaticano II. Ho parlato intenzionalmente di questo, perché il Vaticano II voleva parlare di Dio all’uomo di oggi. Questa era la cosa più importante. Quindi, in questo parlare di Dio, già si metteva in atto un progetto pastorale per la vita della Chiesa. Adesso c’è bisogno che questo progetto sia maggiormente unitario. Il dicastero che il Papa ha voluto è nient’altro che lo strumento perché nella Chiesa possa esprimersi concretamente, anche dopo il Sinodo, un progetto pastorale di Nuova Evangelizzazione che mostri l’unità più che le singole esperienze particolari". Una maniera nuova quindi di vivere “la vita ordinaria della Chiesa in modo straordinario”, ma attenzione agli errori del passato: "Penso che in alcuni momenti ci siano delle sovrastrutture che possono soffocare l’azione evangelizzatrice della Chiesa. E quindi, ritengo che in alcuni momenti, abbiamo burocratizzato troppo la vita ecclesiale e anche gli stessi Sacramenti, la vita sacramentale. Da questo punto di vista, abbiamo bisogno di ritornare a essere delle comunità che annunciano l’incontro vivo con il Signore, e che siano anche capaci di esprimere la gioia di questo incontro. Se rimaniamo rinchiusi in noi stessi, autosufficienti di ciò che siamo, la nuova evangelizzazione non può partire. Così, si soffoca il movimento della Nuova Evangelizzazione".

SIR, Radio Vaticana

BRIEFING DEL PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

Libretto della Celebrazione