domenica 7 ottobre 2012

Il Papa: l’evangelizzazione, in ogni tempo e luogo, ha sempre come punto centrale e terminale Gesù, il Crocifisso è per eccellenza il segno distintivo di chi annuncia il Vangelo, segno di amore e pace, appello alla conversione e alla riconciliazione

''Con questa solenne concelebrazione inauguriamo la XIII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che ha per tema: 'La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana'. Questa tematica risponde ad un orientamento programmatico per la vita della Chiesa, di tutti i suoi membri, delle famiglie, delle comunita', delle sue istituzioni''. Così Papa Benedetto XVI ha iniziato l'omelia della Santa Messa da lui presieduta in Piazza San Pietro per l'apertura del Sinodo dei vescovi. ''E tale prospettiva - ha aggiunto - viene rafforzata dalla coincidenza con l'inizio dell'Anno della fede, che avverrà giovedì prossimo 11 ottobre, nel 50° anniversario dell'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II''. "L’evangelizzazione, in ogni tempo e luogo, ha sempre come punto centrale e terminale Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio; e il Crocifisso è per eccellenza il segno distintivo di chi annuncia il Vangelo: segno di amore e di pace, appello alla conversione e alla riconciliazione". Il Papa ha quindi riflettuto sulla “nuova evangelizzazione” rapportandola “con l’evangelizzazione ordinaria e con la missione ad gentes”. La Chiesa, ha spiegato, “esiste per evangelizzare. Fedeli al comando del Signore Gesù Cristo, i suoi discepoli sono andati nel mondo intero per annunciare la Buona Notizia, fondando dappertutto le comunità cristiane”. ''Anche nei nostri tempi - ha proseguito - lo Spirito Santo ha suscitato nella Chiesa un nuovo slancio per annunciare la Buona Notizia, un dinamismo spirituale e pastorale che ha trovato la sua espressione più universale e il suo impulso più autorevole nel Concilio Ecumenico Vaticano II''.   
Secondo il Pontefice, ''tale rinnovato dinamismo dell'evangelizzazione produce un benefico influsso sui due 'rami' specifici che da essa si sviluppano, vale a dire, da una parte, la 'missio ad gentes', cioè l'annuncio del Vangelo a coloro che ancora non conoscono Gesù Cristo e il suo messaggio di salvezza; e, dall'altra parte, la nuova evangelizzazione, orientata principalmente alle persone che, pur essendo battezzate, si sono allontanate dalla Chiesa, e vivono senza fare riferimento alla prassi cristiana''. L'Assemblea sinodale che oggi si apre, ha spiegato ancora Benedetto XVI, ''è dedicata a questa nuova evangelizzazione, per favorire in queste persone un nuovo incontro con il Signore, che solo riempie di significato profondo e di pace l'esistenza; per favorire la riscoperta della fede, sorgente di Grazia che porta gioia e speranza nella vita personale, familiare e sociale''. ''Ovviamente - ha aggiunto -, tale orientamento particolare non deve diminuire nè lo slancio missionario in senso proprio, nè l'attività ordinaria di evangelizzazione nelle nostre comunità cristiane. In effetti, i tre aspetti dell'unica realtà di evangelizzazione si completano e fecondano a vicenda''. Commentando i brani del Vangelo e della prima Lettura, il Santo Padre ha osservato: "Il matrimonio costituisce in se stesso un Vangelo, una Buona Notizia per il mondo di oggi, in particolare per il mondo scristianizzato. L'unione dell'uomo e della donna, il loro diventare 'un'unica carne' nella carità, nell'amore fecondo e indissolubile, è segno che parla di Dio con forza, con una eloquenza che ai nostri giorni - ha sottolineato - è diventata maggiore, perché purtroppo, per diverse cause, il matrimonio, proprio nelle regioni di antica evangelizzazione, sta attraversando una crisi profonda. E non è un caso. Il matrimonio è legato alla fede, non in senso generico. Il matrimonio, come unione d'amore fedele e indissolubile, si fonda sulla grazia che viene dal Dio Uno e Trino, che in Cristo ci ha amati d'amore fedele fino alla Croce".
"Oggi - ha spiegato il Papa - siamo in grado di cogliere tutta la verità di questa affermazione, per contrasto con la dolorosa realtà di tanti matrimoni che purtroppo finiscono male. C'è un'evidente corrispondenza tra la crisi della fede e la crisi del matrimonio. E, come la Chiesa afferma e testimonia da tempo, il matrimonio è chiamato ad essere non solo oggetto, ma soggetto della nuova evangelizzazione. Questo si verifica già in molte esperienze, legate a comunità e movimenti, ma si sta realizzando sempre più anche nel tessuto delle diocesi e delle parrocchie, come ha dimostrato il recente Incontro Mondiale delle Famiglie". Papa Ratzinger ha quindi ricordato che "una delle idee portanti del rinnovato impulso che il Concilio Vaticano II ha dato all’evangelizzazione è quella della chiamata universale alla santità, che in quanto tale riguarda tutti i cristiani". I Santi ''sono i veri protagonisti dell'evangelizzazione in tutte le sue espressioni'', ha detto il Papa. E sono anche ''i pionieri e i trascinatori della nuova evangelizzazione'', perchè, ''con la loro intercessione e con l'esempio della loro vita'', ''mostrano alle persone indifferenti o addirittura ostili la bellezza del Vangelo e della comunione in Cristo'', e ''invitano i credenti, per così dire, tiepidi, a vivere con gioia di fede, speranza e carità, a riscoprire il 'gusto' della Parola di Dio e dei Sacramenti''. "La santità non conosce barriere culturali, sociali, politiche, religiose. Il suo linguaggio – quello dell’amore e della verità – è comprensibile per tutti gli uomini di buona volontà e li avvicina a Gesù Cristo, fonte inesauribile di vita nuova". Il Papa si è soffermato in particolare sulle figure dei due nuovi ''Dottori della Chiesa'' proclamati oggi. ''San Giovanni di Avila visse nel secolo XVI - ha detto -. Profondo conoscitore delle Sacre Scritture, era dotato di ardente spirito missionario. Seppe penetrare con singolare profondità i misteri della Redenzione operata da Cristo per l'umanità. Uomo di Dio, univa la preghiera costante all'azione apostolica. Si dedicò alla predicazione e all'incremento della pratica dei Sacramenti, concentrando il suo impegno nel migliorare la formazione dei candidati al sacerdozio, dei religiosi e dei laici, in vista di una feconda riforma della Chiesa''.   
Santa Ildegarda di Bingen, ''importante figura femminile del secolo XII, ha offerto il suo prezioso contributo per la crescita della Chiesa del suo tempo, valorizzando i doni ricevuti da Dio e mostrandosi donna di vivace intelligenza, profonda sensibilità e riconosciuta autorità spirituale. Il Signore la dotò di spirito profetico e di fervida capacità di discernere i segni dei tempi''. ''Ildegarda - ha aggiunto il Papa - nutrì uno spiccato amore per il creato, coltivò la medicina, la poesia e la musica. Soprattutto conservò sempre un grande e fedele amore per Cristo e per la Chiesa''. "Lo sguardo sull’ideale della vita cristiana, espresso nella chiamata alla santità, ci spinge a guardare con umiltà la fragilità di tanti cristiani, anzi il loro peccato, personale e comunitario, che rappresenta un grande ostacolo all’evangelizzazione, e a riconoscere la forza di Dio che, nella fede, incontra la debolezza umana". Per il Papa "non si può parlare della nuova evangelizzazione senza una disposizione sincera di conversione. Lasciarsi riconciliare con Dio e con il prossimo è la via maestra della nuova evangelizzazione. Solamente purificati, i cristiani possono ritrovare il legittimo orgoglio della loro dignità di figlio di Dio, creati a sua immagine e redenti con il sangue prezioso di Gesù Cristo, e possono sperimentare la sua gioia per condividerla con tutti, con i vicini e con i lontani”. ''Affidiamo a Dio i lavori dell'Assise sinodale nel sentimento vivo della comunione dei Santi, invocando in particolare l'intercessione dei grandi evangelizzatori, tra i quali vogliamo con grande affetto annoverare il Beato Giovanni Paolo II, il cui lungo Pontificato è stato anche esempio di nuova evangelizzazione'', ha concluso Benedetto XVI.

Ansa, TMNews, Radio Vaticana

CAPPELLA PAPALE PER LA PROCLAMAZIONE A "DOTTORI DELLA CHIESA" DEI SANTI GIOVANNI D’AVILA E ILDEGARDA DI BINGEN E PER L’APERTURA DELLA XIII ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI - il testo integrale dell'omelia del Papa