lunedì 17 settembre 2012

Il Papa in Libano. Franceschini: la missione affidata da Benedetto XVI alla comunità cristiana di lavorare per costruire la pace è ardua ma urgente

“Il mondo islamico ha bisogno di capire che il cristianesimo non si deve confondere con l’Occidente e che la Chiesa non è nemica della comunità dei credenti dell’Islam. Il viaggio del Papa, i suoi interventi, i suoi gesti, sono stati dei segni inequivocabili in tal senso”. Lo ha detto all'agenzia SIR mons. Ruggero Franceschini, arcivescovo di Smirne e presidente della Conferenza episcopale di Turchia, parlando del viaggio apostolico di Benedetto XVI in Libano per la firma e la consegna dell’Esortazione post-sinodale “Ecclesia in Medio Oriente”. “Il Papa - ha spiegato l’arcivescovo - ha affidato alla comunità cristiana il compito di lavorare attivamente alla costruzione di una società in cui la pace e il rispetto della coscienza dell’altro siano mete imprescindibili. Questa missione della comunità cristiana in questo contesto è ardua ma urgente”. Per l’arcivescovo, “tutto ciò che sta accadendo in seguito alle vicende del film blasfemo deve imporre all’Occidente un serio esame di coscienza sul suo modo di relazionarsi con il fatto religioso. D’altra parte la legittima indignazione per le offese alla sensibilità religiosa deve prendere le distanze da comportamenti violenti e omicidi, che offendono Dio in maniera non diversa da un’esplicita bestemmia”.

SIR

MESSAGGIO DAL LIBANO - Dare sapore alla fede: mons. Ruggero Franceschini, presidente dei vescovi di Turchia, sul viaggio di Benedetto XVI