martedì 25 settembre 2012

Anno della fede. 'Baghdad della Fede', il Consiglio dei vescovi cattolici dell'Iraq promuove un sito in arabo. Il programma degli eventi nel Paese

Si chiama “Baghdad al Īmān”, “Baghdad della Fede”, ed è il sito (in arabo) promosso dal Consiglio dei vescovi cattolici iracheni, guidato dal siro-cattolico di Baghdad, mons. Ephrem Yousef Abba, per promuovere l’Anno della fede (11 ottobre 2012 - 24 novembre 2013). Secondo quanto riferisce il sito Baghdadhope su “Baghdad al Īmān” campeggia già un programma di eventi: l’apertura dell’Anno della fede sarà celebrato il 12 ottobre nella cattedrale caldea di San Giuseppe mentre la sua chiusura sarà celebrata il 22 novembre 2013 in quella armeno cattolica di Nostra Signora dei Fiori. In questa stessa chiesa si svolgerà, il 14 dicembre, un concerto poi replicato il 19 aprile 2013 nella chiesa siro cattolica di Mar Benham. Per la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani il 18 gennaio 2013 si terrà un incontro ecumenico nella chiesa siro cattolica di Nostra Signora della Salvezza, luogo che nel 2010 fu teatro della più orrenda strage di cristiani in Iraq. Un incontro di preghiera si svolgerà il 21 marzo nella chiesa latina di San Giuseppe mentre, questa volta nella chiesa caldea dedicata allo stesso santo si terrà, dal 26 al 28 settembre 2013, un incontro per catechisti sull’Anno della fede. Ma già il 28 settembre i giovani iracheni inizieranno un cammino di preparazione con una conferenza del parroco caldeo della chiesa di San Paolo, padre Albert Hisham, dal titolo: “La porta della fede: vocazione e missione”. Baghdadhope ha chiesto a padre Hisham se le finalità dell’Anno della fede, "sostenere la fede di tanti credenti che nella fatica quotidiana non cessano di affidare con convinzione e coraggio la propria esistenza al Signore Gesù", come ha ricordato il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, l’arcivescovo Rino Fisichella, presentando l’iniziativa, possa raggiungere la comunità irachena cristiana. "La difficoltà nel credere in Iraq e in tutto il Medio Oriente è differente da quella avvertita in Europa", ha risposto padre Hisham, che ha spiegato come in nel Paese ci si deve confrontare soprattutto con le conseguenze dei "cambiamenti politici e sociali"»: "In ciò sta l’importanza dell’Anno della fede in Iraq: cercare di rinsaldare la fede dei suoi cristiani mantenendola viva in modo che possa illuminare la società irachena. In un Paese che ha subito cambiamenti così veloci come l’Iraq bisogna tornare a chiedere l’aiuto della fede, fonte della nostra vita, e cercare di viverla nonostante le tante difficoltà che affrontiamo ogni giorno".

SIR, L'Osservatore Romano