Si chiama “Baghdad al Īmān”, “Baghdad della Fede”,
ed è il sito (in arabo) promosso dal Consiglio dei vescovi cattolici iracheni,
guidato dal siro-cattolico di Baghdad, mons. Ephrem Yousef Abba, per promuovere
l’Anno della fede (11 ottobre 2012 - 24 novembre 2013). Secondo quanto riferisce
il sito Baghdadhope su “Baghdad al Īmān” campeggia già un programma di eventi:
l’apertura dell’Anno della fede sarà celebrato il 12 ottobre nella cattedrale
caldea di San Giuseppe mentre la sua chiusura sarà celebrata il 22 novembre 2013
in quella armeno cattolica di Nostra Signora dei Fiori. In questa stessa chiesa
si svolgerà, il 14 dicembre, un concerto poi replicato il 19 aprile 2013 nella
chiesa siro cattolica di Mar Benham. Per la Settimana di Preghiera per l’Unità
dei Cristiani il 18 gennaio 2013 si terrà un incontro ecumenico nella chiesa
siro cattolica di Nostra Signora della Salvezza, luogo che nel 2010 fu teatro
della più orrenda strage di cristiani in Iraq. Un incontro di preghiera si
svolgerà il 21 marzo nella chiesa latina di San Giuseppe mentre, questa volta
nella chiesa caldea dedicata allo stesso santo si terrà, dal 26 al 28 settembre
2013, un incontro per catechisti sull’Anno della fede. Ma già il 28 settembre i
giovani iracheni inizieranno un cammino di preparazione con una conferenza del
parroco caldeo della chiesa di San Paolo, padre Albert Hisham, dal titolo: “La
porta della fede: vocazione e missione”. Baghdadhope ha chiesto a padre
Hisham se le finalità dell’Anno della
fede, "sostenere la fede di tanti
credenti che nella fatica quotidiana
non cessano di affidare con convinzione
e coraggio la propria esistenza
al Signore Gesù", come ha ricordato
il presidente del Pontificio Consiglio
per la Promozione della Nuova
Evangelizzazione, l’arcivescovo Rino
Fisichella, presentando l’iniziativa,
possa raggiungere la comunità irachena
cristiana. "La difficoltà nel
credere in Iraq e in tutto il Medio
Oriente è differente da quella avvertita
in Europa", ha risposto padre
Hisham, che ha spiegato come in
nel Paese ci si deve confrontare soprattutto
con le conseguenze dei
"cambiamenti politici e sociali"»:
"In ciò sta l’importanza dell’Anno
della fede in Iraq: cercare di rinsaldare
la fede dei suoi cristiani mantenendola
viva in modo che possa illuminare
la società irachena. In un
Paese che ha subito cambiamenti
così veloci come l’Iraq bisogna tornare
a chiedere l’aiuto della fede,
fonte della nostra vita, e cercare di
viverla nonostante le tante difficoltà
che affrontiamo ogni giorno".
SIR, L'Osservatore Romano
SIR, L'Osservatore Romano