venerdì 6 luglio 2012

Scicluna: più della metà degli Episcopati hanno elaborato le linee-guida contro la pedofilia, all'esame di Dottrina della Fede dopo estate per un anno

Le linee-guida contro la pedofilia del clero chieste dalla Santa Sede entro maggio scorso sono giunte in Vaticano da "più della metà" delle conferenze episcopali del mondo. A fare il punto della situazione è mons. Charles Scicluna, responsabile del dossier in quanto 'promotore di giustizia' vaticano. "Gran parte degli episcopati hanno elaborato le linee-guida e le hanno sottomesse all'esame della Congregazione, che avverrà dopo il periodo estivo", ha detto Scicluna al mensile Jesus. "Per quelle che non hanno risposto è in partenza una lettera di sollecito. Senza contare il continente africano, che è una realtà particolare, in grande difficoltà nelle strutture ecclesiastiche, più della metà delle Conferenze ha risposto. Questo dato parziale non indica una battuta di arresto: valutiamo quelle ricevute e le altre le vagliamo man mano che arriviamo. E' incoraggiante il dato del mondo anglosassone, ma anche Europa, Asia e America latina hanno alte percentuali di risposta. Ci vorrà almeno un anno per valutare tutti i testi". Quanto all'Italia, "la Conferenza Episcopale italiana, come molte altre, ha presentato il proprio lavoro alla Congregazione. La Congregazione per la Dottrina della Fede non è in grado di dare un giudizio sulle linee-guida della CEI perché questa valutazione non è ancora stata fatta. Dopo l'estate verrà fatta con l'aiuto di esperti. Per tutte le linee-guida se il caso lo richiede saranno dati suggerimenti molto concreti per l'integrazione di alcuni punti o la revisione di alcune enfasi". Può fare qualche esempio? "Se una Conferenza Episcopale per quanto riguarda il rapporto con le autorità statali, cita la legge dello Stato solo in relazione alla tutela dell'autonomia della Chiesa, senz'altro converrà completare il quadro con una descrizione attenta di come viene recepito il delitto di abuso sessuale nell'ordinamento particolare di quello Stato e specificare anche che, nel pieno rispetto del diritto statale, la Chiesa si impegna a non agire mai per dissuadere le vittime dal loro diritto di denuncia allo Stato. E' un impegno che è bene esplicitare, perché così il quadro è più completo e giusto". "I vescovi - dice più in generale mons. Scicluna - sono singole persone e le Conferenze sono fatte da persone diverse. L'esperienza di chi ha avuto l'opportunità di essere presente ai lavori del Simposio in Gregoriana è stata molto incoraggiante: alcuni prelati hanno testimoniato, con commozione, che l'impatto è stato forte. E' questa la mia speranza: non è che in queste poche settimane abbiamo visto una rivoluzione di mentalità, ci vorrà tempo e pazienza, ma sotto la guida umile e coraggiosa del Santo Padre il seme giusto è stato messo nel solco della Chiesa. La gente richiede un atteggiamento vigile dei pastori, questa è una battaglia contro il peccato e contro i crimini. E noi non possiamo perderla: l'innocenza dei nostri bambini e dei nostri giovani sono tesori troppo preziosi per la Chiesa".

TMNews