giovedì 7 giugno 2012

Lombardi: nuovo interrogatorio di Paolo Gabriele. Non lascerà il Vaticano. Il Papa è sereno, punto di riferimento per la Chiesa e i suoi collaboratori

“È in corso di nuovo l’interrogatorio di Paolo Gabriele (nella foto con Benedetto XVI)”, che è cominciato martedì ed è continuato ieri mattina. Quanto ai contenuti, “le cose riportate dalla stampa non hanno fondamento in rapporto all’interrogatorio, perché di questo non si dà e non si è data nessuna notizia”. A precisarlo ai giornalisti è stato ieri padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, in un briefing in cui ha definito “pure illazioni” le indiscrezioni dei media in materia. Oggi è festa in Vaticano, e dunque non ci sarà l’interrogatorio, ha riferito padre Lombardi, e domani “non si prevede che ci sia, perché non è stato messo n calendario. Se ci sarà sabato, non lo posso né affermare né negare, lo deve decidere il giudice istruttore a seconda di come si sviluppa l’indagine”. Quanto alla notizia circolata in base alla quale Paolo Gabriele lascerà il Vaticano, per padre Lombardi si tratta di “un’informazione che è una pura elucubrazione, non ha riferimento concreto tra chi ha la responsabilità adesso delle cose”. Tale notizia, ha precisato il direttore della Sala Stampa, “non corrisponde alle fonti autorevoli a cui faccio riferimento”, e cioè alle “verifiche” da lui fatte “sul versante della magistratura e sul versante della Segreteria di Stato”, oltre che su quello della Commissione d’indagine cardinalizia, guidata dal card. Herranz. “È vero che gli interrogatori continuano”, ha assicurato il portavoce vaticano, così come continuano “le riflessioni per vedere se ci sono altre responsabilità. Il fatto che si dica che Paolo Gabriele è l’unico imputato - ha precisato Lombardi - non vuol dire che diciamo che sia l’unica persona ad avere responsabilità”. Il procedimento, dunque, è “aperto, ma attualmente non ho elementi concreti, né mi risulta che ci siano, altre persone coinvolte”. Il fatto che “l’interrogatorio non è segreto, ma non è pubblico”, ha spiegato padre Lombardi, codifica una situazione analoga a quella che in Italia si verifica con il “segreto istruttorio”. Padre Lombardi ha ribadito la differenza tra l’attività della magistratura inquirente vaticana, che conduce “un’indagine penale per un reato preciso”, e quella della Commissione cardinalizia, che ha “un mandato molto più ampio e non di natura penale processuale”, portato avanti da “una Commissione autorevole che ha il diritto di convocare audizioni”, anche di cardinali se necessario. Circa le perquisizioni in casa di Ettore Gotti Tedeschi, padre Lombardi ha precisato che “non c’è legame con la vicenda dello Ior, sono due procedure distinte”. “Non è vero che ci sia una spaccatura” nella Commissione cardinalizia in merito alla mozione di sfiducia verso il suo ex presidente, ha poi affermato. Qual è il “clima” in Vaticano rispetto alle vicende dei documenti riservati trafugati? “È vero che è una situazione che continua ad essere di dolore, di prova continua - ha risposto padre Lombardi - ma il Santo Padre ha intenzione di portare avanti il suo ministero in modo normale, efficace”. “Lo abbiamo visto sereno - ha testimoniato il portavoce - in occasione del viaggio a Milano. Continua la sua attività serenamente, è un punto di riferimento solido per la Chiesa che non si lascia turbare da questa situazione, e anche per i suoi collaboratori”. Altra testimonianza di questa “serenità” e “chiarezza” del Papa sono i due procedimenti “messi in cammino”: quello della Commissione cardinalizia, “più globale e mirato ad approfondire di più le problematiche dell’insieme della Curia romana” e quello della magistratura vaticana che “ha cominciato il suo corso con chiarezza, competenza, con i tempi che sono necessari, senza dare l’impressione di affanno o di disorientamento”. “Naturalmente si tratta di un cammino per recuperare pienamente la serenità e il clima di fiducia”, ha commentato padre Lombardi, ma è “una strada che si percorre con pazienza e regolarità per capire e rimediare ai problemi che ci sono stati”.

SIR