lunedì 18 giugno 2012

Lombardi: Commissione cardinalizia ha ascoltato 23 persone, finora non sono emersi nomi di complici o mandanti. Gabriele ancora in custodia cautelare

Nuovo incontro, oggi, di padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, con i giornalisti sulla vicenda dei documenti riservati sottratti in Vaticano. Lombardi ha rilevato la grande attenzione da parte dei media per l’udienza del Papa, sabato scorso, alla Commissione cardinalizia incaricata delle indagini. Un incontro per fare il punto, ha detto, ma non conclusivo perché l’indagine continua. La Commissione, ha ricordato, ha mandato pontificio con audizioni a tutto campo, senza alcun pregiudizio. Al momento, ha compiuto in media 4-5 audizioni a settimana, ascoltando in tutto 23 persone. Si tratta, ha detto padre Lombardi, di superiori e impiegati in Vaticano, chierici e laici nonché altre persone non impiegate in Vaticano. Tra le audizioni della Commissione anche quella all’ex aiutante di Camera del Pontefice, Paolo Gabriele, che resta ancora in custodia cautelare. Padre Lombardi ha poi smentito categoricamente un articolo di un quotidiano italiano secondo cui dagli interrogatori dei giorni scorsi sarebbero emersi i nomi di mandanti e complici: “Sono emersi mandanti e complici: chi ha detto che sono emersi mandanti e complici? Siamo nella ricostruzione largamente ipotetica e non fondata”. Quindi, ha nuovamente invitato la stampa a stare ai fatti di un’indagine in corso e di cui attualmente non è possibile determinare la durata. Per quanto riguarda la visita dei giornalisti allo Ior, notizia anticipata nei giorni scorsi, padre Lombardi
ha informato che è stata spostata dal 22 al 28 giugno, perché il 22 non era disponibile il salone dell’Istituto. Rispondendo poi ad una domanda su un’intervista a Famiglia Cristiana nella quale il card. Tarcisio Bertone afferma che non ci sono porporati coinvolti, padre Lombardi ha detto che è naturale che il segretario di Stato, come già ha fatto il Papa, rinnovi la fiducia ai suoi più stretti collaboratori. Ha poi soggiunto: “Nell’intervista del card. Bertone, il punto che a me è sembrato importante, è approfondire il rapporto tra libertà di stampa, libertà di espressione e tutela della privacy. L’impressione è che siano - a volte - dei diritti confliggenti”. Pur essendo legittimo dunque da parte dei mass media chiedersi se ci siano dei complici nella vicenda, ha osservato padre Lombardi, non bisogna però seguire solo letture negative che parlano esclusivamente di lotta di potere e complotti. A proposito, infine, del rapporto “Moneyval” sulla trasparenza finanziaria in Vaticano, padre Lombardi ha dichiarato che è lo stesso “Moneyval” a chiedere di non pubblicare un testo prima che sia approvato dalla sua assemblea, cosa dunque deprecabile se fatta in anticipo da parte della stampa.

Radio Vaticana