domenica 13 maggio 2012

Il Papa: giovani, abbiate il coraggio di osare! Date nuovo sapore alla società civile con il sale dell’onestà e dell’altruismo disinteressato

"Nonostante il tempo un po' brutto - ha esordito a braccio Benedetto XVI nel suo discorso alla cittadinanza in Piazza Torre di Berta a Sansepolcro - ci siamo incontrati e vi sono grato per l'accoglienza". "Mille anni fa, - ha detto - i Santi pellegrini Arcano ed Egidio, di fronte alle grandi trasformazioni del tempo, si misero alla ricerca della verità e del senso della vita, dirigendosi verso la Terra Santa. Tornando, portarono con sè‚ non solo le pietre raccolte sul monte Sion, ma la speciale idea che avevano elaborato nella Terra di Gesù: costruire nell'Alta Valle del Tevere la 'civitas' hominis a immagine di Gerusalemme che, nel suo stesso nome, evoca la giustizia e la pace. Un progetto - ha commentato - che richiama la grande visione della storia di Sant'Agostino nell'opera 'La Città di Dio'". "Il Santo vescovo di Ippona chiarì ciò che dobbiamo aspettarci da Dio, la giusta relazione tra sfera politica e sfera religiosa. Egli vede nella storia la presenza di due amori: 'amore di sé', fino all’indifferenza per Dio, per l’altro, e 'amore di Dio', che porta alla piena libertà per gli altri e ad edificare una città dell’uomo retta dalla giustizia e dalla pace". I fondatori di Sansepolcro “idearono un modello di città articolato e carico di speranza per il futuro, nel quale i discepoli di Cristo erano chiamati ad essere il motore della società nella promozione della pace, attraverso la pratica della giustizia. La loro sfida coraggiosa diventò realtà, con la perseveranza di un cammino che, grazie al supporto del carisma benedettino prima e dei monaci Camaldolesi poi, è continuato per generazioni”, ha osservato Benedetto XVI. "La stessa collocazione del Duomo - ha spiegato - ha una forte valenza simbolica: è il punto di riferimento, a partire dal quale ciascuno può orientarsi nel cammino, ma soprattutto nella vita; costituisce un forte richiamo a guardare in alto, a sollevarsi dalla quotidianità, per dirigere gli occhi al Cielo, in una continua tensione verso i valori spirituali e verso la comunione con Dio, che non aliena dal quotidiano, ma lo orienta e lo fa vivere in modo ancora più intenso". Prospettiva "valida anche oggi, per recuperare il gusto della ricerca del 'vero', per percepire la vita come un cammino che avvicina al 'vero' e al 'giusto'". “L’ideale dei vostri fondatori – ha sottolineato - è giunto fino ai nostri giorni e costituisce non soltanto il cardine dell’identità di Sansepolcro e della Chiesa diocesana, ma anche una sfida a conservare e promuovere il pensiero cristiano, che è all’origine di questa città”. Il millenario è “l’occasione per compiere una riflessione, che è, ad un tempo, cammino interiore sulle vie della fede e impegno a riscoprire le radici cristiane, affinché i valori evangelici continuino a fecondare le coscienze e la storia quotidiana di voi tutti”. Oggi, ha chiarito il Papa, “vi è particolare bisogno che il servizio della Chiesa al mondo si esprima con fedeli laici illuminati, capaci di operare dentro la città dell’uomo, con la volontà di servire al di là dell’interesse privato, al di là delle visioni di parte. Il bene comune conta di più del bene del singolo, e tocca anche ai cristiani contribuire alla nascita di una nuova etica pubblica”. Di qui l’esortazione: “Alla sfiducia verso l’impegno nel politico e nel sociale, i cristiani, specialmente i giovani, sono chiamati a contrapporre l’impegno e l’amore per la responsabilità, animati dalla carità evangelica, che chiede di non rinchiudersi in se stessi, ma di farsi carico degli altri. Ai giovani rivolgo l’invito a saper pensare in grande: abbiate il coraggio di osare! Siate pronti a dare nuovo sapore all’intera società civile, con il sale dell’onestà e dell’altruismo disinteressato. È necessario ritrovare solide motivazioni per servire il bene dei cittadini”. Per il Papa "la sfida che sta davanti a questo antico Borgo è quella di armonizzare la riscoperta della propria millenaria identità con l’accoglienza e l’incorporazione di culture e sensibilità diverse". "Ringraziamo Iddio - ha proseguito - perché la vostra Comunità diocesana ha maturato nei secoli un’ardente apertura missionaria, com’è testimoniato dal gemellaggio con il Patriarcato Latino di Gerusalemme". "Sono certo che vi aprirete a nuove prospettive di solidarietà, imprimendo un rinnovato slancio apostolico al servizio del Vangelo. E questo sarà uno dei risultati più significativi delle celebrazioni giubilari della vostra Città". "Spetta a voi - ha esordito il Pontefice - rendere visibile e credibile il significato dell’edificio sacro, vivendo in pace nella comunità ecclesiale e civile". “Memori del passato e attenti al presente, ma anche proiettati verso il futuro, voi cristiani della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro – ha sostenuto il Pontefice - sapete che il progresso spirituale delle vostre comunità ecclesiali e la stessa promozione del bene comune delle comunità civili richiedono impegno per un inserimento sempre più vitale delle vostre parrocchie ed associazioni nel territorio. Il cammino percorso e la fede che vi anima vi diano coraggio e slancio per continuare”. “Guardando al vostro ricco patrimonio spirituale – ha concluso -, siate una Chiesa viva al servizio del Vangelo! Una Chiesa ospitale e generosa, che con la sua testimonianza renda presente l’amore di Dio per ogni essere umano, specialmente per i sofferenti ed i bisognosi”.
Al termine del discorso, dopo la benedizione alla folla festante di fedeli, il Papa ha salutato alcuni rappresentanti delle autorità e della cittadinanza, quindi si è trasferito in auto all’eliporto dell’Aviosuperficie di Sansepolcro. Da qui, preso congedo dalle autorità religiose e civili , è partito intorno alle 19.15 alla volta del Vaticano.

Corriere Fiorentino, SIR, Agi

VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI AD AREZZO, LA VERNA E SANSEPOLCRO (13 MAGGIO 2012) - IV - il testo integrale del discorso del Papa