lunedì 14 maggio 2012

Il Papa ad Arezzo, La Verna e Sansepolcro. Frati e monache al Santuario in preghiera in attesa di Benedetto XVI: questa volta salta, ma vuole tornare

Incassano il colpo in perfetta letizia: e in effetti il freddo, il vento e il gelo sembrano esattamente gli stessi che esaltavano la fede di Francesco. Il vento soffia a folate sull’eliporto della Beccia: e dal parapetto del Quadrante si affaccia solo la telecamera della Rai, incellophanata come un cappotto al cambio di stagione. Soffia un vento gelato su La Verna: e soffia sull’entusiasmo di 250 frati e 50 monache, uscite dalla clausura solo per l’abbraccio con Benedetto XVI. "Il Papa per questa volta non verrà". Il ministro generale Carballo ha un accento che accarezza il microfono, proprio come la perfetta letizia francescana. "Ma vuole a tutti i costi venire a La Verna e conta di tornare in un’altra occasione". La lancetta della storia viene azzerata, al freddo polare del monte della Verna. Aveva scandito un countdown silenzioso, attutito da una visita solo in famiglia. Il pullman dei pochi fotografi e giornalisti ammessi imbocca le curve deserte della salita, animate solo dalle auto della polizia o dei carabinieri. E si affaccia su un santuario in attesa di un amico. "No, non me lo dite" esclama una suora guardandoti delusa sotto una coperta di fortuna. Resta in giacca e cravatta Matteo Renzi, malgrado il freddo si infili anche dai polsini della camicia. La visita sta per essere "rottamata" ma lui stavolta non c’entra, anzi è il primo ad esserne deluso. Aspetta fino all’ultimo, fino all’annuncio ufficiale. Come tutti gli altri. Un gruppo di famiglia in un interno, lo straordinario interno della Basilica. Che dalle 16.00 si lancia nella preghiera di attesa, curata nei minimi particolari. Preghiera che si dilata a vista d’occhio, quando dal cielo si levano le prime fumate nere, quasi nascoste dalle nuvole dello stesso colore. "Il Papa andrà prima a Sansepolcro ma subito dopo valuterà se raggiungere anche La Verna: perché qui vuole assolutamente venire". Carballo accarezza il microfono più volte, nella giornata della grande attesa francescana. Lì dove Papa Ratzinger avrebbe voluto leggere il discorso che viene divulgato ma solo per scritto. Viene per un incontro in famiglia ma Joseph Ratzinger era già pronto a dilatare come non mai le pareti della Basilica. Lo ferma solo il vento gelato della Verna. Lo ferma la pioggia battente. "Contrordine, sta venendo qui": le voci rincorrono le voci sul monte di Francesco. Forse il Papa è già in volo verso Sansepolcro ma a La Verna circola e piace l’ipotesi opposta. Riescono i paggi di Firenze, con i gonfaloni, pronti ad affiancare Renzi: ma un tuono tridimensionale li ricaccia dentro, insieme alle speranze della "famiglia" e al sorriso dei frati. "Nei prossimi giorni - conferma fra’ Massimo Grassi, il guardiano già pronto ad aprire il portone al Papa - ripresenteremo l’invito. Vogliamo a tutti i costi questo incontro con Benedetto". E la perfetta letizia? "E’ vero - sorride - è un’altra prova per la nostra fede". Carballo ha appena accarezzato il microfono, ascoltato tra gli altri da due cardinali, Silvano Piovanelli e Claudio Humes. All’annuncio un volo di sai stile Norberto si solleva da tutte le panche. I regali per il Papa tornano nel cassetto. Tra cui una splendida riproduzione delle Stimmate, in marmo, con una reliquia del saio incastonata all’interno. Il saio della perfetta letizia, l’unica in grado di aggirare le gocce d’acqua e tapparsi le orecchie ai tuoni tridimensionali.

La Nazione