martedì 17 aprile 2012

Il Papa ad Arezzo e Sansepolcro. Su invito dell'arcivescovo il premier Monti lo accoglierà all'arrivo con le altre autorità e parteciperà alla Messa

Chi è quell'uomo vestito di grigio di fianco al Papa? E’ lui, è proprio lui: "super Mario", Mario Monti (nella foto con Benedetto XVI), il presidente del Consiglio, da qualche mese il timoniere della barca Italia. Il tecnico dei tecnici, che tra una manovra e l’altra trova il tempo di puntare la barra anche su Arezzo. Tranquilli, non per una nuova tassa tutta aretina: ma per accogliere Benedetto XVI nella città. Accoglierlo di fianco al prefetto, al presidente della Regione, al sindaco Fanfani: accoglierlo per poi seguirne in prima fila la Messa del Prato. Un colpo da biliardo, che per un giorno accende d’incanto tutti i riflettori sulla città. E il merito va all’arcivescovo Riccardo Fontana, che tra un cantiere e l’altro ha pescato l’asso giusto perfino dentro Palazzo Chigi. "E’ un regalo straordinario quello che Monti fa alla nostra Chiesa ma in generale all’intera città" si limita a commentare. Asciutto, ma gli occhi e il sorriso parlano per lui. Dall’inizio aveva descritto l’evento dell’anno come un momento centrale non solo sul piano della fede ma anche su quello della ribalta nazionale. Da qui la scelta del Prato, sostenuta dal Comune ma che certo poteva nascondere mille difficoltà. E il Prato era l’occasione di accogliere nel salotto migliore un Papa e insieme di presentare al mondo i gioielli di famiglia. Mondo che con l’arrivo concomitante di Mario Monti non ha più scelta: è libero di fare i suoi comodi il 12 maggio e se vuole anche il 14. Ma il 13 no, il 13 deve essere qui, tra le quinte di una città in festa. L’invito al presidente del Consiglio è partito direttamente dal vescovo. "D’altra parte queste sono occasioni che vanno colte al volo". Monti farà così il suo esordio assoluto in città. Naturalmente da premier, sia come privato cittadino che come commissario europeo aveva già avuto modo di affacciarsi lì dove le telcamere per un giorno saranno praticamente incollate. L’ultima volta grazie a Donato Palarchi, che con il suo Circolo Verso l’Europa dà del tu ai grandi: Monti lo aveva premiato nella Sala dei Grandi, nel novembre del 2007, davanti all’ambasciatore del Portogallo, due anni dopo Giulio Andreotti e un anno dopo il card. Silvestrini. Palarchi, l’uomo di Olmo, si sa, vede lontano: ma certo stavolta è un evento unico. Ha il sapore della visita ufficiale, ha il sigillo del Governo, ha il traino dell’uomo in testa a tutti i sondaggi. E che tra l’altro gli inviti, nel suo nuovo ruolo, li accetta con il contagocce. E invece stavolta ha ceduto al pressing del vescovo oltre che naturalmente al piacere di accogliere il Papa in quella che sarà quest’anno una delle principali visite pastorali in Italia. Le modalità sono naturalmente ancora da mettere a punto. Monti arriverà in tempo per l’atterraggio dell’elicottero, previsto per le 9.00 allo Stadio. Mario Monti accoglierà il Santo Padre all'atterraggio dell'elicottero ad Arezzo inzieme con l'arcivescovo Riccardo Fontana e le autorità locali. Al loro fianco Francesco Maria Greco, ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, mons. Adriano Bernardini, Nunzio Apostolico in Italia, Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, Saverio Ordine, prefetto di Arezzo, Giuseppe Fanfani, sindaco di Arezzo e Roberto Vasai, presidente della provincia. Sul resto dettagli, dettagli che scopriremo solo in corsa, dopo che ci avranno lavorato sopra la Curia, la Segreteria di Stato e l’ufficio per il cerimoniale nazionale, anche se la visita si dovrebbe configurare come esclusivamente privata. Ma i dettagli alla fine spostano poco, forse meno. Quello che resta è l’evento dell’anno, ricco di ingredienti a sorpresa. E la certezza che quell’uomo vestito di grigio di fianco al Papa è proprio Mario Monti.

La Nazione