martedì 27 marzo 2012

Il Papa: continuate a fondare la vita sulla roccia salda che è Gesù, a lavorare per la giustizia, servitori della carità e perseveranti nelle prove

Dopo il congedo dal Seminario San Basilio Magno di Santiago de Cuba, Benedetto XVI si è trasferisce in auto al vicino Santuario della "Virgen de la Caridad" di El Cobre. Al Suo arrivo, è stato accolto dall’arcivescovo di Santiago de Cuba e dal Rettore. Nel Santuario il Papa si è soffermato davanti al Santissimo, quindi si è inginocchiato dinnanzi alla scultura lignea della Virgen de la Caridad e, compiendo il rituale dell’Anno Giubilare nel IV Centenario del ritrovamento, ha acceso un cero e ha recitato la Preghiera alla Vergine. Si tratta di un’immagine che ha seguito la storia cubana: in questo Santuario venne letto nel 1801 il Manifesto per la libertà degli schiavi delle miniere della zona. Nel 1868, Carlos Manuel de Céspedes, paladino dell’abolizione della schiavitù e dell’indipendenza dell’isola, si reca in pellegrinaggio al Santuario e prega per la libertà di Cuba davanti all’immagine. Il 12 luglio 1898 viene celebrata nel Santuario una Messa di ringraziamento per la liberazione dell’isola e il 10 maggio 1916 Papa Benedetto XV proclama la “Virgen de la Caridad” Patrona di Cuba. Il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato, infine, all’ingresso principale del Santuario per salutare e benedire i fedeli raccolti nella piazzetta e lungo la scalinata: “Sono venuto come pellegrino fino alla casa dell’immagine benedetta di Nostra Signora della Carità, ‘la Mambisa’, come la invocate affettuosamente”. Poi ha affidato il popolo cubano alla Madonna, esortando a portare a tutti il suo affetto: “Fate sapere a quanti incontrate, vicini o lontani, che ho affidato alla Madre di Dio il futuro della vostra Patria, affinché avanzi nel cammino di rinnovamento e di speranza, per il maggior bene di tutti i cubani. Ho pregato la Vergine Santissima anche per le necessità di coloro che soffrono, di coloro che sono privi di libertà, lontani dalle persone care o vivono gravi momenti di difficoltà. Ho posto, allo stesso tempo, nel suo Cuore Immacolato i giovani, affinché siano autentici amici di Cristo e non cedano alle proposte che lasciano tristezza dietro di sé”. Nell’invocare la protezione di Maria Benedetto XVI non ha dimenticato i primi discendenti che giunsero dall’Africa e, soprattutto, la popolazione di Haiti, ancora in grave sofferenza a causa del terremoto di due anni fa; ma il Papa ha rivolto uno speciale incoraggiamento a chi vive il Vangelo: “E non ho dimenticato i molti contadini e le loro famiglie, che desiderano vivere intensamente nelle loro case il Vangelo, e offrono anche le loro case come centri di missione per la celebrazione dell’Eucaristia. Sull’esempio della Santissima Vergine, incoraggio tutti i figli di questa cara terra a continuare a fondare la vita sulla roccia salda che è Gesù Cristo, a lavorare per la giustizia, ad essere servitori della carità e perseveranti in mezzo alle prove. Che niente e nessuno vi sottragga la gioia interiore, così caratteristica dell’animo cubano. Che Dio vi benedica”.

Radio Vaticana, Korazym.org

VIAGGIO APOSTOLICO IN MESSICO E NELLA REPUBBLICA DI CUBA (23 - 29 MARZO 2012) (XIII) - il testo integrale del saluto del Papa