sabato 26 novembre 2011

Il Papa: la musica, linguaggio universale che permette di superare ogni barriera, di volgere mente e cuore verso l’Altro, innalzarci al mondo di Dio

Le pagine più rappresentative del patrimonio musicale spagnolo, opera di autori ispanici e non, nel programma del concerto offerto questa sera al Papa, nell’Aula Paolo VI, dal Governo del Principato delle Asturie. Erano in programma musiche di Manuel de Falla (1876-1946), Isaac Albéniz (1860-1909)/Jesús Rueda (1961), Richard Strauss (1864-1949), Nikolai Rimsky-Korsakov (1844-1908), eseguite dall’Orquesta Sinfónica del Principado de Asturias, diretta dal Maestro Maximiano Valdés. Mecenate dell’evento la Fondación María Cristina Masaveu Peterson, il cui Presidente, Signor Fernando Masaveu, ha indirizzato in apertura parole di omaggio al Santo Padre.
“Un pezzo di Spagna” trasferito in Vaticano, ha detto Benedetto XVI nel suo intervento finale. Il Papa ha ringraziato gli organizzatori e i musicisti per lo “splendido concerto” e per la possibilità avuta, attraverso di esso, di compiere “un viaggio interiore”, attraverso “il folclore, i sentimenti e il cuore stesso della Spagna”. Con l’Orchestra Sinfonica della comunità autonoma delle Asturie, la prima orchestra spagnola in Vaticano, è rivissuta la maniera iberica più pura di fare musica, quella di spagnoli per eccellenza del Novecento, come Manuel de Falla e Isaac Albeniz, ma anche di chi come il tedesco Richard Strauss o il russo Rimsky Korsakov, alla Spagna si sono ispirati. Un patrimonio che ha tratti specifici presenti in tutto il programma del concerto. "Essi hanno una caratteristica di fondo: la capacità di comunicare musicalmente sentimenti, emozioni, anzi direi quasi il tessuto quotidiano della vita. E questo soprattutto perché chi compone 'more hispano' è quasi naturalmente portato a fondere in armonia gli elementi del folclore, della canzone popolare, che vengono dal vivere di ogni giorno, con quella che chiamiamo 'musica colta'". Ed è un insieme di sentimenti che ne viene trasmesso. Il Papa ha citato la "gioia di vivere" nelle tre danze de ”El sombrero de tres picos” di de Falla o "la lotta contro il male descritta nella celebre “Danza ritual del fuego” dello stesso autore, la vita animata dei quartieri delle città, come in “Lavapiés”, da “Iberia” di Albéniz", e infine "il dramma di una vita che non trova pace", come quella di don Juan protagonista dell'opera di Richard Strauss, che "non riesce a vivere l’amore in modo autentico e, alla fine, si rende conto del vuoto della sua esistenza". Ma c’è un altro elemento, ha proseguito Benedetto XVI, che "emerge costantemente nelle composizioni alla maniera ispanica, ed è quello religioso di cui è profondamente intrisa la gente della Spagna". Nel brano di Rimsky-Korstakov, ad esempio, compaiono “un’antica invocazione asturiana con cui si chiede la protezione della Vergine Maria e di san Pietro” e “un canto gitano alla Madonna”, ha ricordato Benedetto XVI. "Sono le meraviglie che opera la musica, questo linguaggio universale che ci permette di superare ogni barriera e di entrare nel mondo dell’altro, di una Nazione, di una cultura, e ci permette anche di volgere la mente e il cuore verso l’Altro con la “A” maiuscola, di innalzarci, cioè, al mondo di Dio".

Radio Vaticana, Zenit

CONCERTO IN ONORE DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI OFFERTO DAL GOVERNO DEL PRINCIPATO DELLE ASTURIE - il testo integrale del discorso del Papa

Incontri degli esperti di Moneyval, gruppo del Consiglio d’Europa per la valutazione dei sistemi antiriciclaggio dei Paesi, con le autorità vaticane

Si sono tenuti, in Vaticano, dal 21 novembre ad oggi, gli incontri degli esperti di Moneyval, il gruppo del Consiglio d’Europa che si occupa della valutazione dei sistemi antiriciclaggio dei Paesi membri, con i rappresentanti delle autorità vaticane competenti nella materia della prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. La visita in Vaticano degli esaminatori, informa una nota della Sala Stampa della Santa Sede, costituisce un passo nella procedura di valutazione Moneyval, promossa su richiesta della Santa Sede dopo le iniziative assunte per l’adeguamento agli standard internazionali in materia. Il gruppo di esperti legali, finanziari e di law enforcement, provenienti da diversi Paesi (Federazione Russa, Regno Unito, Belgio, Paesi Bassi, Liechtenstein) e coordinati dal segretariato di Moneyval, hanno incontrato rappresentanti della Segreteria di Stato, del Governatorato, degli Uffici Giudiziari, del Corpo della Gendarmeria, della Prefettura degli Affari Economici, dello Ior, dell’Apsa, e della neo-istituita Autorità di Informazione Finanziaria. L’esito di questa procedura, conclude la nota, sfocerà nel rapporto finale di valutazione che sarà sottoposto alla discussione dell’assemblea plenaria Moneyval, presumibilmente a metà del prossimo anno.

Radio Vaticana

COMUNICATO SULLA VISITA DEGLI ESPERTI DI MONEYVAL IN VATICANO

Il Papa: il Volto di Gesù morente sulla croce ci insegna a custodire e a promuovere la vita, in qualunque stadio e in qualsiasi condizione si trovi

Questa mattina, nella Sala Clementina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i partecipanti alla XXVI Conferenza Internazionale del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, che ha svolto i suoi lavori in questi giorni in Vaticano sul tema "La pastorale sanitaria a servizio della vita alla luce del Magistero del Beato Giovanni Paolo II". Erano presenti all’udienza anche i vescovi incaricati per la Pastorale della Salute in seno alle rispettive Conferenze Episcopali, che il 23 novembre scorso hanno tenuto a Roma il loro primo incontro.
Benedetto XVI ha ricordato l’impegno del Papa polacco verso i malati, l’istituzione del Pontificio consiglio per gli operatori sanitari nel 1985, la Lettera Apostolica "Salvifici doloris" del 1984, l’indizione della Giornata Mondiale del Malato 20 anni fa, la fondazione “Il buon samaritano”, “come strumento di una nuova azione caritativa verso i malati più poveri in diversi Paesi”. Tutta la sua opera, ha spiegato il Papa, rappresenta un “Vangelo della Vita” con cui “il Beato Giovanni Paolo II ha proclamato che il servizio alla persona malata nel corpo e nello spirito costituisce un costante impegno di attenzione e di evangelizzazione per tutta la comunità ecclesiale, secondo il mandato di Gesù ai Dodici di sanare gli infermi”. ''Il mistero del dolore sembra offuscare il volto di Dio, rendendolo quasi un estraneo o, addirittura, additandolo quale responsabile del soffrire umano, ma gli occhi della fede sono capaci di guardare in profondità questo mistero. Dio si è incarnato, si è fatto vicino all’uomo, anche nelle sue situazioni più difficili; non ha eliminato la sofferenza, ma nel Crocifisso risorto, nel Figlio di Dio che ha patito fino alla morte e alla morte di croce, Egli rivela che il suo amore scende anche nell’abisso più profondo dell’uomo per dargli speranza. Il Crocifisso è risorto, la morte è stata illuminata dal mattino di Pasqua'', ha detto Papa Ratzinger citando la "Salvificis doloris": "Nel Figlio ‘dato’ per la salvezza dell’umanità, la verità dell’amore viene, in un certo senso, provata mediante la verità della sofferenza, e la Chiesa, nata dal mistero della Redenzione nella Croce di Cristo, ‘è tenuta a cercare l’incontro con l’uomo in modo particolare sulla via della sua sofferenza. In tale incontro l’uomo diventa la via della Chiesa, ed è, questa, una delle vie più importanti’”. "Il servizio di accompagnamento, di vicinanza e di cura ai fratelli ammalati, soli, provati spesso da ferite non solo fisiche, ma anche spirituali e morali - ha detto il Papa - vi pone in una posizione privilegiata per testimoniare l'azione salvifica di Dio, il suo amore per l'uomo e per il mondo, che abbraccia anche le situazioni più dolorose e terribili. Il Volto del Salvatore morente sulla croce, del Figlio consostanziale al Padre che soffre come uomo per noi, ci insegna a custodire e a promuovere la vita, in qualunque stadio e in qualsiasi condizione si trovi, riconoscendo la dignità e il valore di ogni singolo essere umano, creato a immagine e somiglianza di Dio e chiamato alla vita eterna”. ''Questa visione del dolore e della sofferenza illuminata dalla morte e risurrezione di Cristo ci è stata testimoniata dal lento calvario, che ha segnato gli ultimi anni di vita del Beato Giovanni Paolo II'', ha quindi ricordato il Papa: “La fede ferma e sicura ha pervaso la sua debolezza fisica, rendendo la sua malattia, vissuta per amore di Dio, della Chiesa e del mondo, una concreta partecipazione al cammino di Cristo fin sul Calvario. La 'sequela Christi' non ha risparmiato al Beato Giovanni Paolo II di prendere la propria croce ogni giorno fino alla fine, per essere come il suo unico Maestro e Signore, che dalla Croce è diventato punto di attrazione e di salvezza per l’umanità e ha manifestato la sua gloria”. In conclusione Benedetto XVI ha esortati gli operatori sanitari a fare “tesoro del testamento vissuto dal Beato Giovanni Paolo II nella propria carne”, augurando a tutti di “scoprire nell’albero glorioso della Croce di Cristo ‘il compimento e la rivelazione piena di tutto il Vangelo della vita’. Nel servizio che prestate nei diversi ambiti della pastorale della salute, possiate sperimentare che ‘solo il servizio al prossimo apre i miei occhi su quello che Dio fa per me e su come Egli mi ama'”.

AsiaNews, Radio Vaticana, TMNews

UDIENZA AI PARTECIPANTI ALLA XXVI CONFERENZA INTERNAZIONALE DAL PONTIFICIO CONSIGLIO PER GLI OPERATORI SANITARI (PER LA PASTORALE DELLA SALUTE) - il testo integrale del discorso del Papa

Il Papa: sforzi coscienziosi e trasparenti per rispondere con efficacia alla pedofilia, piaga della società. L’urgenza della nuova evangelizzazione

Questa mattina, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato i presuli delle Regioni I-II-III della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti d’America, ricevuti in questi giorni, in separate udienze, in occasione della Visita "ad limina Apostolorum".
Benedetto XVI ha ricordato che "questo nostro incontro è il primo dalla mia visita pastorale del 2008 nella vostra nazione, che era rivolta a incoraggiare i cattolici d'America in seguito allo scandalo e al disorientamento causati dalla crisi degli abusi sessuali dei decenni recenti". "Ho voluto riconoscere personalmente le sofferenze inflitte alle vittime - ha rievocato ancora il Pontefice - e gli onesti sforzi sia per garantire la sicurezza dei nostri bambini che per trattare appropriatamente e con trasparenza le accuse così come emergono. E' mia speranza che i coscienziosi sforzi della Chiesa per affrontare questa realtà - ha poi aggiunto Papa Ratzinger - aiuti la più ampia comunità a riconoscere le cause, la vera estensione e le devastanti conseguenze degli abusi sessuali, e a rispondere con efficacia a questa piaga che colpisce ogni livello della società". "Con lo stesso intento - ha concluso il Pontefice - così come la Chiesa è giustamente tenuta a esigere norme di comportamento a questo riguardo, tutte le altre istituzioni, senza eccezioni, dovrebbero attenersi alle stesse regole". Ha così rivolto il pensiero ad un altro tema forte del viaggio apostolico negli Stati Uniti: la sfida della nuova evangelizzazione, “alla luce di un cambiamento radicale dello scenario sociale e religioso”. Il Papa si è soffermato sulla sfida della “crescente secolarizzazione della società”. “Considero significativo – ha confidato – che ci sia un’accresciuta attenzione, sul futuro delle nostre società democratiche, da parte di tanti uomini e donne, a prescindere dalle loro visioni politiche e religiose”. Si riconosce, ha soggiunto, “una preoccupante rottura nelle fondamenta intellettuali, culturali e morali della vita sociale”, specialmente tra i giovani alle prese con “vasti cambiamenti sociali. Nonostante i tentavi di far tacere la voce della Chiesa nello spazio pubblico – ha affermato – molte persone di buona volontà continuano a guardare alla sua saggezza, al suo discernimento e alla sua valida guida nel confrontarsi con questa crisi di ampia portata”. Per questo, il momento presente, ha detto, può essere visto “in termini positivi” come un’occasione per “esercitare la dimensione profetica” del ministero episcopale. Ha quindi incoraggiato i vescovi a parlare, “con umiltà ma anche con perseveranza, in difesa della verità morale”, offrendo “una parola di speranza capace di aprire i cuori e le menti alla verità che ci rende liberi”. “Gli ostacoli alla fede e alla pratica cristiana posti da una cultura secolarizzata – ha poi constatato – incidono anche sulla vita dei credenti, portando a volte ad un ‘velato attrito’ nei confronti della Chiesa”. “Immersi in questa cultura, i credenti sono ogni giorno assediati dalle obiezioni, dalle domande preoccupanti e dal cinismo di una società che sembra aver smarrito le sue radici, da un mondo in cui l’amore di Dio si è raffreddato in così tanti cuori. L’evangelizzazione appare così non solo un compito da intraprendere ad extra; noi stessi siamo i primi ad aver bisogno di rievangelizzazione”. Nella parte conclusiva del suo discorso, Benedetto XVI ha elogiato i vescovi americani per i progressi fatti individualmente e come Conferenza episcopale nell’affrontare queste sfide. Frutti, ha aggiunto, che si sono visti nei recenti documenti sull’impegno dei fedeli nella società e sull’istituzione del matrimonio. Ed ha ribadito che “l’importanza di queste espressioni autorevoli” devono “essere evidenti a tutti”. "La Chiesa negli Stati Uniti - ha proseguito il Papa - sta elaborando la traduzione riveduta del Messale Romano. Sono grato dei vostri sforzi per garantire che questa nuova traduzione ispiri una catechesi permanente che evidenzi la natura autentica della liturgia e, soprattutto, il valore unico del sacrificio salvifico di Cristo per la redenzione del mondo". Per il Pontefice "un senso indebolito del significato e dell'importanza del culto cristiano può portare soltanto a un senso indebolito della vocazione specifica ed essenziale del laicato che consiste nel permeare l'ordine temporale di spirito evangelico. L'America ha un'orgogliosa tradizione di rispetto per la domenica. Questa eredità deve essere consolidata come esortazione al servizio del Regno di Dio e al rinnovamento del tessuto sociale secondo la sua verità immutabile". Benedetto XVI ha ricordato soprattutto l’impegno missionario nel mondo delle università cattoliche, luogo privilegiato per la nuova evangelizzazione. “I giovani – ha concluso – hanno diritto ad ascoltare in modo chiaro l’insegnamento della Chiesa e, ancora più importante, di essere ispirati dalla coerenza e dalla bellezza del messaggio cristiano, così che a loro volta essi possano diffondere nei loro coetanei un profondo amore a Cristo e alla sua Chiesa”.

TMNews, Radio Vaticana, AsiaNews

Al gruppo dei presuli della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti d'America, in Visita "ad Limina Apostolorum" (26 novembre 2011) - il testo integrale del discorso del Papa

Benedetto XVI nomina mons. Charles John Brown nunzio apostolico in Irlanda. Mons. Marek Solczyński nominato nunzio apostolico in Georgia

Come riportato nei giorni scorsi, è il 52enne mons. Charles John Brown, finora officiale della Congregazione per la Dottrina della Fede, il nuovo nunzio apostolico in Irlanda. Benedetto XVI lo ha nominato, elevandolo allo stesso tempo alla sede titolare di Aquileia, con dignità di arcivescovo. Mons. Brown prende il posto che fino allo scorso settembre era occupato da mons. Giuseppe Leanza, passato alla nunziatura di Praga proprio nel pieno delle tensioni nate tra il governo di Dublino e la Santa Sede in seguito alla pubblicazione di un rapporto sugli abusi in diocesi irlandesi. Il Papa ha quindi nominato nunzio apostolico in Georgia mons. Marek Solczyński, consigliere di Nunziatura, elevandolo in pari tempo alla sede titolare di Cesarea di Mauritania, con dignità di arcivescovo.

Radio Vaticana, Ansa

RINUNCE E NOMINE