sabato 12 novembre 2011

Padre Lombardi: per Benedetto XVI l'economia in crisi deve aprirsi a un orizzonte di gratuità, al non vivere di soli interessi ma anche di dono

La gratuità di un elemento innovatore del mondo della finanza. E' questa, secondo il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, la ''provocazione'' lanciata da Papa Benedetto XVI e dalla dottrina della Chiesa in un momento in cui la corsa senza limiti al profitto attuata dai mercati e da chi vi specula ha gettato il mondo in una grave crisi, e in molti si interrogano su quali possano essere dei validi modelli economici alternativi, in grado di garantire equita' e sviluppo. Anche Benedetto XVI, nella "Caritas in veritate", si è interrogato sulla questione, proponendo la visione della Dottrina sociale della Chiesa. ''Mentre la crisi economica travaglia il continente europeo e suscita tensioni, preoccupazioni e angosce in buona parte del mondo, sfidando le menti e le capacità di politici ed economisti - ha detto Lombardi nell'editoriale per il settimanale ''Octava dies'' del Centro Televisivo Vaticano -, un piccolo contributo per ritrovare un punto di appoggio per la speranza comune potrebbe venire anche dal discorso del Papa ai giovani, riuniti a Roma in occasione dell'Anno europeo del volontariato''. Il Pontefice ha chiesto di ''ricordarsi della 'gratuità', cioè del non vivere di soli interessi, ma anche di dono''. Per il portavoce vaticano, ''sono verità che non restano fra le nuvole, ma si radicano nell'esperienza quotidiana migliore, a cominciare dalla vita in famiglia. Per ispirare i giovani, il Papa ricorda anche le parole di Gesù: 'Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date!'. Insomma, non di solo pane vive l'uomo. Ma anche di rapporti fra persone libere che si rispettano e si preoccupano le une delle altre e si amano, al di là dei calcoli. Di qui si ricostruisce la fiducia reciproca fra le persone e fra i popoli. E' il punto di appoggio di cui c'è bisogno per risollevare il mondo''.

Asca

Padre Lombardi: l'economia in crisi ha bisogno di aprirsi a un orizzonte di gratuità

Seminario a Bangkok promosso dagli episcopati d'Asia per vescovi e formatori contro gli abusi su minori del clero. Mons. Scicluna tra i relatori

L’Ufficio per il Clero della Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia organizza dal 14 al 19 novembre a Bangkok, in Thailandia, un seminario per vescovi e formatori dedicato alla pedofilia. L’iniziativa è stata promossa in vista della scadenza del maggio 2012, data entro la quale le Conferenze Episcopali di tutto il mondo dovranno presentare le loro “linee guida” su come rispondere e prevenire gli abusi, come richiesto dalla Lettera circolare pubblicata la scorsa primavera dalla Congregazione per la Dottrina della Fede alla luce delle nuove Norme sui delitti più gravi. Il seminario, cui parteciperanno una ventina di vescovi e cinquanta formatori, permetterà ai partecipanti in primo luogo di prendere coscienza della gravità del problema nella Chiesa in Asia. Il fenomeno della pedofilia, infatti, non riguarda solo l’Occidente, ma, coinvolge anche questo continente, come conferma il presidente dell’Ufficio per il Clero mons. Vianney Fernando: “Vari vescovi asiatici - ha detto il presule all’agenzia Eglises d’Asie - ricevono lettere da più parti nella Chiesa che indicano che la pedofilia è già diventato un problema grave ed esteso in Asia”. Tuttavia, evidenzia la stessa agenzia delle Missioni Estere di Parigi, ad oggi non se ne conosce la reale ampiezza, perché sono ancora rare le vittime che decidono denunciare gli abusi, mentre e Conferenze Episcopali asiatiche non sanno come affrontare il problema. Il seminario di Bangkok sarà quindi anche un’occasione per studiare le misure da adottare in caso di crisi e verso le persone implicate negli abusi e di elaborare direttive per proteggere meglio i minori. Tra i principali relatori mons. Charles Scicluna, promotore di giustizia della Congregazione per la Dottrina della fede e uomo di punta della risposta vaticana alla crisi della pedofilia. Secondo il presule, anche in Asia occorre promuovere una nuova “cultura della divulgazione” e che le Chiese locali imparino a individuare con tempestività i casi quando si presentano.

Radio Vaticana

Il Papa incontra il presidente del Consiglio dell’Unione Europea: periodo di crisi, continente ha grandi problemi. Al centro anche libertà religiosa

Questa mattina Papa Benedetto XVI ha ricevuto in udienza in Vaticano il presidente del Consiglio dell’Unione Europea, Herman Van Rompuy (foto), che poi si è incontrato con il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e con mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati. “I colloqui, svoltisi in un clima di cordialità – riferisce un comunicato della Sala Stampa vaticana - hanno permesso un utile scambio di opinioni sulla situazione internazionale e sul contributo che la Chiesa Cattolica desidera offrire all’Unione Europea. Nel corso del dialogo ci si è soffermati, inoltre, sulla promozione dei diritti umani ed, in particolare, della libertà religiosa”. "Viviamo un periodo di crisi", è stato un commento pronunciato dal Papa nel corso dell'udienza. "L'Europa ha grandi problemi", ha detto Benedetto XVI, in francese, a quanto hanno potuto ascoltare i giornalisti presenti all'avvio del colloquio privato. L'incontro privato tra Benedetto XVI e l'esponente Ue è durato venti minuti. Van Rompuy ha poi presentato la moglie e il resto della sua delegazione al Pontefice. Il presidente del Consiglio europeo ha donato al Papa un libro intitolato "Europe epure d'un dessin" (Europa schizzo di un progetto). Benedetto XVI ha donato a Van Rompuy e alla delegazione la medaglia del Pontificato. Van Rompuy è stato poi ospite a pranzo della Comunità di Sant'Egidio, di cui nel primo pomeriggio visiterà alcune delle attività nel quartiere romano di Trastevere.

Radio Vaticana, TMNews, Asca

COMUNICATO DELLA SALA STAMPA: UDIENZA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA

Il Papa: la distruzione anche di una sola vita umana non può mai essere giustificata con il beneficio che essa un giorno potrebbe portare a un'altro

Questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i partecipanti al Convegno Internazionale promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura, sul tema "Adult Stem Cells: Science and the Future of Man and Culture", tenutosi nell’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano dal 9 all’11 novembre.
Nel suo discorso, sottolineato che la ricerca scientifica offre una "opportunità unica per esplorare la meraviglia dell’universo" Benedetto XVI ha ricordato che gli esseri umani ''sono dotati di anima immortale e sono creati ad immagine e somiglianza di Dio'', e per questo ''ci sono dimensioni dell'esistenza umana che si trovano oltre i limiti di ciò che le scienze naturali sono competenti a determinare. Se tali limiti vengono violati, c'è il serio rischio che la dignità unica e inviolabile della vita umana possa essere subordinata a considerazioni meramente utilitaristiche''. Per il Pontefice, ''la mentalità pragmatica che spesso influenza le decisioni nel mondo di oggi è fin troppo pronta a usare tutti i mezzi disponibili per raggiungere il fine desiderato, nonostante l'ampia prova delle conseguenze disastrose indotte da un tale pensiero''. Quando il fine è quello ''altamente auspicabile'' della scoperta di una cura per le malattie degenerative, c'è la ''tentazione per gli scienziati e i responsabili politici di spazzare via le obiezioni etiche e a procedere con qualsiasi ricerca che paia offrire la prospettiva di una svolta''. Ma, ha aggiunto Benedetto XVI, ''coloro che sostengono la ricerca sulle cellule staminali embrionali nella speranza di raggiungere un tale risultato commettono il grave errore di negare il diritto inalienabile alla vita di ogni essere umano, dal momento del concepimento alla morte naturale. La distruzione anche di una sola vita umana non può mai essere giustificata nei termini del beneficio che essa un giorno potrebbe portare a un altro''. La ricerca sulle staminali adulte rispetta invece i limiti etici ed è immagine di una scienza che ''può dare un contributo davvero notevole alla promozione e alla salvaguardia della dignità dell'uomo''. Per questo, i progressi in questo settore possono considerarsi ''molto considerevoli'', poichè la possibilità di guarigione delle malattie degenerative croniche non è fatta a scapito degli embrioni umani ma, ha ricordato, ''utilizzando tessuti di un organismo adulto, il sangue del cordone ombelicale al momento della nascita, o tessuti di feti morti di morte naturale''. ''Il miglioramento che tali terapie promettono - ha spiegato Papa Ratzinger - costituirebbe un significativo passo in avanti nella scienza medica, portando nuova speranza ai malati e alle loro famiglie. Per questo motivo, la Chiesa offre naturalmente il suo incoraggiamento a coloro che sono impegnati nel condurre e sostenere la ricerca di questo tipo, sempre a condizione che sia effettuata nel rispetto per il bene integrale della persona umana e il bene comune della società''. Ne deriva, ha soggiunto, “che il dialogo tra scienza ed etica è della massima importanza al fine di garantire che i progressi della medicina non siano mai ottenuti al prezzo di costi umani inaccettabili”. “La Chiesa non pensa solo al nascituro, ma anche a coloro che non hanno facile accesso a costose cure mediche. La malattia non fa eccezione fra le persone e giustizia vuole che ogni sforzo sia fatto per mettere i frutti della ricerca scientifica a disposizione di tutti coloro che ne trarranno beneficio, indipendentemente dai loro mezzi”. E poi, oltre a “considerazioni puramente etiche”, ci sono, ha precisato Benedetto XVI, "questioni di natura sociale, economica e politica che devono essere affrontati per garantire che i progressi della scienza medica vadano di pari passo con una giusta ed equa disponibilità di servizi sanitari".

Asca, Radio Vaticana

Ai partecipanti al Convegno Internazionale promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura - il testo integrale del discorso del Papa

Il Papa in Benin. Tutte le dirette televisive

Questo è il calendario completo delle dirette televisive del Viaggio Apostolico di Papa Benedetto XVI in Benin. Tv2000 (SKY canale 801) e Telepace (SKY canale 850) trasmetteranno tutti gli atti e gli eventi, grazie al Centro Televisivo Vaticano. Rai Uno trasmetterà la Messa della domenica. I siti www.vatican.va e www.radiovaticana.org trasmetteranno in streaming.

Venerdì 18 novembre
ore 15.00 CERIMONIA DI BENVENUTO

ore 16.30 VISITA ALLA CATTEDRALE DI COTONOU

Sabato 19 novembre

ore 9.00 INCONTRO CON I MEMBRI DEL GOVERNO, I RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI DELLA REPUBBLICA, IL CORPO DIPLOMATICO E I RAPPRESENTANTI DELLE PRINCIPALI RELIGIONI E VISITA DI CORTESIA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

ore 11.15 VISITA ALLA TOMBA DEL CARD. BERNARDIN GANTIN E INCONTRO CON I SACERDOTI, I SEMINARISTI, I RELIGIOSI E I FEDELI LAICI

ore 12.15 VISITA ALLA BASILICA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA E FIRMA DELL’ESORTAZIONE APOSTOLICA POST-SINODALE

ore 17.00 VISITA AL FOYER ‘PACE E GIOIA’ E INCONTRO CON I BAMBINI

Domenica 20 novembre

ore 8.35 SANTA MESSA E CONSEGNA DELL’ESORTAZIONE APOSTOLICA POST-SINODALE AI VESCOVI DELL’AFRICA E RECITA DELL’ANGELUS DOMINI
Diretta su Rai Uno dalle 8.55

ore 16.00 CERIMONIA DI CONGEDO

Card. Turkson: un dovere pubblicare la Nota sull’autorità pubblica mondiale. Nessuna contraddizione con la 'Caritas in veritate' di Benedetto XVI

Se la Nota pubblicata a fine ottobre dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace per proporre la creazione di un’autorità pubblica mondiale al fine di porre rimedio all’attuale crisi finanziaria ha ricevuto un’accoglienza tiepida all’interno della Curia romana, il card. Peter Turkson ritiene che il suo dicastero abbia solo fatto il suo dovere. Il cardinale ghanese si chiede se non sia stato criticato di aver rimesso in dubbio il capitalismo liberale. Lo scorso 24 ottobre, il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha presentato alla stampa una Nota sulla "riforma del sistema finanziario internazionale nella prospettiva di un’Autorità pubblica a competenza universale". Secondo varie fonti, questo documento avrebbe scatenato la collera del Segretario di Stato, ritenendo che il dicastero del card. Turkson non abbia avuto l’incarico di effettuare tale analisi, presentata alla stampa alla vigilia del summit del G20 di Cannes. Il vaticanista italiano Sandro Magister sostiene in particolare che questo documento abbia "sconcertato molte persone, al Vaticano e altrove", "che sia in flagrante contraddizione con l’Enciclica 'Caritas in veritate' di Papa Benedetto XVI" e che, ormai non sarà più pubblicato nessuno scritto "senza preliminare controllo e autorizzazione della Segreteria di Stato". "Per una Nota come questa, e ne pubblichiamo da molto tempo, sull’ambiente, sul razzismo, ecc..., nessuno ci ha mai chiesto se avessimo ricevuto l’approvazione del Vaticano", si difende il porporato, chiedendosi se non gli si rimproveri in realtà di aver "rimesso in dubbio il capitalismo liberale". Quando gli è stato chiesto se si fosse unito agli "indignados" che manifestano contro la crisi finanziaria in tutto il mondo, il card. Turkson ha risposto: "Io non sono sceso in strada, noi facciamo solamente il nostro lavoro: abbiamo il diritto di diffondere la dottrina sociale della Chiesa e di promuovere degli studi come questo". "Il Santo Padre, quando scrive libri di teologia su Gesù, non si firma come Papa ma come Joseph Ratzinger. Svolge un lavoro da teologo che può essere messo in discussione dagli altri teologi", spiega ancora il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. "Allo stesso modo - continua - tutto ciò che proviene dal dicastero, non è dogma o fede. Abbiamo pubblicato questa Nota per aprire un dibattito alla vigilia del G20 di Cannes, e per affrontare la crisi che stiamo attraversando da molto tempo". Interrogato sulle reazioni alla Nota, Turkson afferma: "Ci sono coloro che ci applaudono e che ci dicono: ‘ora sono fiero di appartenere alla Chiesa Cattolica’, ci sono anche coloro i quali sono meno contenti. E poi c’è chi dice che abbiamo tradito l’insegnamento di Papa Benedetto XVI poiché lui non ha mai parlato di un’autorità politica". "Ma bisogna leggere il documento del Papa", osserva il card. Turkson aprendo l’Enciclica 'Caritas in veritate' nella quale il Papa afferma che è "urgente istituire una vera e propria Autorità politica mondiale". "Se, a causa delle reazioni al documento, il Segretario di Stato decidesse che le nostre analisi dovessero essere riviste, non sarebbe un problema per me", assicura ancora il card. Turkson che afferma di essere in Vaticano “per servire il Papa" e afferma di non avere "ancora ricevuto nessuna comunicazione di questo tipo".

Antoine-Marie Izoardroma, Vatican Insider

Benedetto XVI accetta l'invito a visitare nel 2012 la diocesi di Arezzo nel millenario del Santuario di Camaldoli. Manca solo la data, forse a maggio

Ora la visita del Papa alla diocesi di Arezzo è davvero ad un passo. Anche se in mancanza di una data ufficiale, su questa e su altri appuntamenti per il 2012, tutto è ancora davvero in ballo. Ma il vescovo Riccardo Fontana ha rinnovato il suo invito al Pontefice, in un incontro informale svoltosi nell'ambito dell'incontro dei volontari cattolici europei promosso in Vaticano dal Pontificio Consiglio "Cor Unum". Invito legato in particolare al millenario del Santuario di Camaldoli (foto), l'unico della famiglia benedettina che sia in scadenza in questi anni. E il Papa avrebbe garantito tutta la sua disponibilità a solennizzare con la sua presenza uno degli eventi chiave della Chiesa aretina. Ma le date delle visite in Italia sono vincolate a quelle dei grandi viaggi internazionali, che vista la loro complessità hanno fatalmente la precedenza nella definizione di un calendario. Nelle prossime settimane il quadro dovrebbe chiarirsi. Da tempo si parla di un viaggio di Benedetto XVI in terra aretina in occasione del millenario del Santuario di Camaldoli e della città di Sansepolcro. Era stata anche indicata una data: il 19 giugno. Adesso quella data potrebbe essere anche anticipata. Pare che dal colloquio intercorso questa mattina con l'arcivescovo Fontana sia emersa la possibilità di fare la visita addirittura a maggio, un mese prima del previsto. In ogni caso Benedetto XVI ha da sempre una particolare attenzione alla diocesi. Qui era venuto prima della sua elezione a visitare gli affreschi di Piero. Qui è stato spesso ospite del Santuario della Verna.

La Nazione, Arezzo Notizie

Il Papa in Benin. Il grazie di Benedetto XVI all'Africa in un Paese di pace e ospitalità. La figura e la testimonianza del card. Bernard Gantin

Il Benin è un paese di pace e di ospitalità. Anche per questo Benedetto XVI l’ha scelto per firmare il documento frutto del II Sinodo speciale dei vescovi per l’Africa. Tra una settimana il Papa sarà nel continente per la seconda volta. Tre giorni per celebrare i 150 anni dell’evangelizzazione del Benin, consegnare i frutti del Sinodo e ricordare un grande figlio della nazione prestato per anni alla Curia romana: Bernardin Gantin (nella foto il secondo da sinistra). Il Benin gli deve molto e non solo per la testimonianza di fede personale. Fu lui, cardinale nel 1977 insieme a Joseph Ratzinger, a spingere Giovanni Paolo II a far si che il vescovo, suo successore alla guida della diocesi di Cotonou, Isidore de Souza, potesse presiedere la Conferenza delle Forze vive della nazione, e guidare la transizione dal marxismo alla democrazia. Oggi l’aeroporto di Cotonou, sede del Governo, porta il suo nome. E c’è la Fondazione Bernardin Gantin che ogni anno assegna un premio a chi contribuisce a sviluppare il senso del bene comune. Il Papa si fermerà sulla tomba del cardinale scomparso nel 2008. Un luogo diventato simbolico per la nazione. In Benin i cattolici sono meno di un quarto della popolazione, e devono mediare tra gli animisti, per la maggior parte seguaci del voodoo, e gli islamici. Ma anche in questo la Chiesa è maestra. I vescovi cattolici in visita pastorale salutano per primo il capo locale della religione tradizionale. L’Africa è “un polmone spirituale per un’umanità in crisi di speranza e di fede” ha ricordato il Papa.

Angela Ambrogetti, Il Portone di Bronzo