lunedì 28 marzo 2011

Programma di formazione di 14 settimane per gli ex pastori anglicani dell'Ordinariato che saranno consacrati sacerdoti cattolici a Pentecoste

Gli ex pastori anglicani che saranno riordinati nell’ambito dell’Ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham previsto dalla Costituzione apostolica “Anglicanorum Coetibus” hanno cominciato un programma di formazione di 14 settimane. Per un giorno alla settimana studieranno nel seminario di Allen Hall, a Chelsea, a Londra, in vista della loro ordinazione a Pentecoste, domenica 12 giugno. Il periodo di formazione dei sacerdoti anglicani viene finanziato dall’Ordinariato e comprenderà una ampia gamma di materie compresa la teologia sacramentale, il sacerdozio, la Liturgia, l’interpretazione cattolica della Bibbia, il diritto canonico e il catechismo. Continuerà anche dopo che i pastori anglicani sono stati riordinati al sacerdozio cattolico per altri due anni. In questi giorni i tre ex vescovi anglicani che sono stati i primi sacerdoti dell’Ordinariato, Keith Newton, John Broadhurst e Andrew Burnham, hanno ricevuto il titolo di monsignori.

SIR

Vian: il Papa alle Fosse Ardeatine un altro passo nella ricomposizione della memoria del conflitto che fece sprofondare il '900 nell'abisso del male

“Il pellegrinaggio di Benedetto XVI alle Fosse Ardeatine . così l’ha voluto definire lo stesso Papa - per rendere omaggio alle vittime dello spaventoso eccidio, che resta indelebile tra i numerosissimi orrori della seconda guerra mondiale, non ha trovato molto spazio nei media. Forse anche per il succedersi incalzante e drammatico di notizie nel panorama internazionale”: si apre con queste parole l’editoriale a firma del direttore de L’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, sul numero in edicola stasera del giornale vaticano, col titolo “Dall’abisso del male”. Vian ricorda le due precedenti visite di Paolo VI e Giovanni Paolo II al memoriale “caro a tutti gli italiani”, e sottolinea che “il loro successore ha infatti compiuto un altro passo nella ricomposizione della memoria di quel conflitto che contribuì a sprofondare il Novecento nell’abisso del male. Come aveva affermato lo stesso Benedetto XVI un mese esatto dopo la sua elezione riflettendo sulle ultime successioni papali". Il direttore scrive poi che “alla presenza del rabbino capo della più antica comunità della diaspora occidentale, ferocemente colpita dalla persecuzione razziale anche alle Fosse Ardeatine, il vescovo di Roma, ‘città consacrata dal sangue dei martiri’, ha voluto incontrare a lungo i familiari delle vittime - cattolici ed ebrei insieme”. In quel luogo denso di memoria, ha poi aggiunto, “si è levata la preghiera dei Salmi, con le parole che da molti secoli ebrei e cristiani innalzano all’unico Dio. Quel Dio al quale, nell'ora delle tenebre, si rivolsero due caduti, come altri in quei giorni, per affermare la fede 'in Dio e nell'Italia' e invocare la protezione degli ebrei 'dalle barbare persecuzioni'. Benedetto XVI ha citato le loro parole, ricordando il centocinquantesimo anniversario dell'unita' del Paese e ripetendo che nel Padre di tutti è possibile un futuro diverso. Che non offenda il Nome santo di Dio e l'essere umano, creato a sua immagine".

SIR

Il Papa a Lamezia Terme e Serra San Bruno. Un evento su pace, solidarietà, legalità, carità per i giovani calabresi che incontreranno Benedetto XVI

Procedono intensi i preparativi per la Visita Pastorale di Papa Benedetto XVI domenica 9 ottobre a Lamezia Terme e Serra San Bruno, per quello che, per la Calabria, si preannuncia come uno storico appuntamento dai significati non soltanto religiosi. Dopo il parere favorevole del vescovo della diocesi, mons. Luigi Cantafora, è partita anche la progettazione e la preparazione di un evento per i giovani che, nelle intenzioni, dovrà seguire la Santa Messa delle ore 10.00 e l’Angelus delle ore 12.00. L’immensa distesa di contrada Rotoli, in base alle prime indiscrezioni, dovrebbe ospitare due palcoscenici: il primo per la parte strettamente liturgica, l’altro per l’evento pomeridiano con artisti italiani e internazionali. L’intera domenica si trasformerebbe in un vero happening per i giovani di tutto il Sud dedicato ai temi della pace, della solidarietà, della tolleranza, della legalità, della carità, con momenti di vario genere, da quelli strettamente religiosi a quelli artistici. A tal scopo si è riunito un gruppo di lavoro promosso dal vicesindaco di Lamezia Terme Francesco Cicione, con i sacerdoti Giancarlo Leone e Fabio Stanizzo e il promoter Ruggero Pegna che, nei giorni scorsi, ha ufficializzato la richiesta di sostegno al progetto “Calabria per Pace e per la Vita - I Giovani incontrano Papa Benedetto XVI”, con una lettera inviata al presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti e all’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri. “Tale evento – è scritto nella lettera - oltre ad assumere un significato storico, può rivestire connotati di pacifica e festosa aggregazione per i giovani di tutta la Calabria, nonché di forte rilevanza sociale e culturale. Inoltre, attraverso tale iniziativa, si può contribuire a trasmettere una forte immagine positiva della regione, con evidenti connotati di promozione turistica e culturale e il sicuro contributo all’incremento di flussi turistici e religiosi nelle varie località di culto della regione. 'Calabria per la Pace e la Vita, i Giovani incontrano Papa Benedetto XVI' – continua la lettera – che si dovrebbe svolgere nella stessa spianata che ospiterà la Santa Messa e l’Angelus di Sua Santità, vedrebbe la partecipazione di testimoni di fede e big dello spettacolo e della cultura, italiani e internazionali, trasformando tale giornata in una grandiosa opportunità di incontro per migliaia di giovani nel segno della pace, capace di veicolare, anche attraverso il sicuro interesse dei media di tutte le parti del mondo, un’immagine unica e nuova della Calabria”. Il vice sindaco Francesco Cicione non ha dubbi: “E’ un’occasione imperdibile e straordinaria per avviare concretamente la costruzione di una nuova Calabria, in cui a emergere debbano essere le sue molteplici positività, l’innata operosità della sua gente e la faccia pulita dei suoi giovani”. Dello stesso parere il promoter lametino Ruggero Pegna, esperto in grandi eventi. “L’area prescelta dal Comune – dice Pegna, che ha effettuato un sopralluogo con Cicione – è ideale, con caratteristiche uniche al Sud per poter ospitare un evento di tale portata in condizioni di sicurezza, comfort e facilità di afflusso e deflusso, essendo posta all’uscita autostradale di Lamezia Terme, nel punto di confluenza di tutto il principale nodo della comunicazione regionale”.

Strill.it

Benedetto XVI incontra il primate ortodosso di Cipro Chrysostomos II. Al centro la situazione dei cristiani in Medio Oriente e la libertà religiosa

Papa Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Beatitudine Chrysostomos II (foto), arcivescovo di Nuova Giustiniana e Primate della Chiesa Ortodossa di Cipro. Il Pontefice ha anche pranzato con l'arcivescovo, che è in visita in questi giorni a Roma e in Vaticano. ''Nel corso del colloquio - informa la Sala Stampa vaticana - si sono esaminati, tra l'altro, la situazione dei cristiani in Medio Oriente e il tema della libertà religiosa nell'isola di Cipro. Successivamente, Sua Beatitudine si è incontrato anche con il card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato''. Chrysostomos sarà questa sera sarà ospite della Comunità di Sant'Egidio. Benedetto XVI e l’arcivescovo Chrysostomos II si sono già incontrati in occasione della visita del primate ortodosso a Roma dal 12 al 19 giugno del 2007 e del viaggio apostolico del Santo Padre a Cipro dal 4 al 6 giugno del 2010. La dimensione ecumenica si è rivelata uno degli aspetti principali del viaggio apostolico. In quell’occasione, il Pontefice aveva ribadito “la necessità di consolidare la reciproca fiducia e l’amicizia durevole con tutti quelli che adorano l’unico Dio”. L’arcivescovo Chrysostomos II, prima del viaggio a Cipro di Benedetto XVI, aveva sottolineato che “la volontà di Dio è che tutte le fedi e tutte le Chiese siano unite e siano una cosa sola”.

Asca, Radio Vaticana

Martinelli: l'appello del Papa per la Libia ci conforta molto. Mennini: la Conferenza internazionale ascolti le sue parole e agisca nel loro spirito

“L’appello del Santo Padre è una notizia bellissima, che ci conforta molto. Il Papa ha pronunciato parole che affermano la necessità della riconciliazione, della pace e del dialogo”: è quanto ha detto all’agenzia Fides mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico di Tripoli. Ieri all’Angelus Papa Benedetto XVI ha lanciato “un accorato appello agli organismi internazionali e a quanti hanno responsabilità politiche e militari, per l'immediato avvio di un dialogo, che sospenda l'uso delle armi”. “Abbiamo tradotto in arabo l’appello del Santo Padre ed oggi la trasmetteremo in una nota verbale al Ministero degli Esteri libico, per conoscenza” afferma mons. Martinelli. “Sarà molto importante se le parti coinvolte daranno ascolto o agiranno almeno nello spirito in cui il Pontefice ha parlato ieri, per ‘sostenere anche il più debole segnale di apertura e di volontà di riconciliazione fra tutte le Parti coinvolte, nella ricerca di soluzioni pacifiche, durature’ e giuste”. A parlare all'agenzia SIR, alla vigilia della Conferenza internazionale sulla Libia che si terrà domani a Londra, è il nunzio apostolico in Gran Bretagna, mons. Antonio Mennini. Come reso noto oggi dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, la Santa Sede parteciperà, in qualità di Osservatore, alla Conferenza e sarà rappresentata da mons. Mennini. “Sarà importante – dichiara il rappresentante vaticano - ritrovare le condizioni di sicurezza e benessere per la popolazione provata e che le parti coinvolte raccolgano anche il più ‘debole segnale di apertura e di volontà di riconciliazione fra tutte le Parti coinvolte’ come auspicato dal Papa”. Sulla possibilità di una soluzione politica in Libia, il Nunzio spera che “anche il cosiddetto progetto italo-tedesco di cui si parla e di cui sono venuto a conoscenza tramite radio e tv, sia sostenuto dagli altri per una ricerca consensuale, per uscire da questo conflitto, non solo perché si rischierebbero, per la sua durata, degli effetti imprevedibili ma soprattutto per donare un poco di sicurezza e di pace in quella regione così tormentata”. “Le parole accorate di ieri all’Angelus – conclude mons. Mennini – mostrano tutta la preoccupazione per la popolazione civile e confermano la vocazione specifica della Santa Sede, e in primis del Papa, di essere l’interprete delle aspirazioni più profonde della famiglia umana che vanno anche nel senso della ricerca di un’unità fondata sulla pace, sulla giustizia e su rapporti di amicizia e fraternità”.

Fides, SIR