mercoledì 29 settembre 2010

Il saluto del Papa al personale del Palazzo di Castel Gandolfo: accogliere e vivere ogni giorno con semplicità e gioia la Parola di verità del Signore

“Ogni cristiano è chiamato ad accogliere e a vivere ogni giorno, con semplicità e gioia, la Parola di verità che il Signore ci ha comunicato. Nel corso dei secoli la Chiesa ha conosciuto splendide figure di fedeli discepoli di Cristo che si sono nutriti assiduamente e con amore della Sacra Scrittura, ponendo in essa profonda fiducia”: lo ha detto Papa Benedetto XVI questa sera a Castel Gandolfo, durante l’udienza di congedo al personale del Palazzo e delle Ville Pontificie, tradizionale appuntamento al termine del soggiorno estivo e prima del rientro in Vaticano previsto per domani. Il Papa ha espresso la sua viva riconoscenza al personale delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo per il servizio svolto durante il suo soggiorno estivo. In particolare ha rivolto il suo ringraziamento al direttore, il dott. Saverio Petrillo. Nell’indirizzo di saluto, Benedetto XVI ha richiamato la figura di San Girolamo, di cui si farà memoria domani, sottolineando che è stato “un Padre della Chiesa che ha posto al centro della propria vita la Bibbia: l’ha tradotta nella lingua latina, l’ha commentata nelle sue opere. Questo eminente dottore della Chiesa ammoniva che ‘ignorare le Scritture è ignorare Cristo’. Perciò, è fondamentale che ogni cristiano – ha proseguito il Papa - viva in contatto e in dialogo personale con la Parola di Dio, donataci nella Sacra Scrittura, leggendola non come parola del passato, ma come Parola viva, che si rivolge oggi a noi e ci interpella”. “Ciascuno possa conoscere e assimilare sempre più profondamente la Parola di Dio, stimolo e sorgente della vita cristiana per tutte le situazioni e per ogni persona. La Vergine Santa è modello di questo ascolto obbediente: imparate da Lei!”.

SIR, Radio Vaticana

UDIENZA AL PERSONALE DELLE VILLE PONTIFICIE - il testo integrale del saluto del Papa

I genitori di Chiara Badano incontrano il Papa e lo ringraziano per la Beatificazione. I saluti e i doni a Benedetto al termine dell'Udienza generale

I genitori di Chiara Badano sono andati dal Papa a ringraziarlo per la Beatificazione della figlia, avvenuta sabato a Roma. "Stiamo contemplando e toccando con mano le meraviglie dell'amore di Dio - dicono Maria Teresa e Ruggero Badano - sorpresi che abbia scelto due povere persone come noi per partecipare alla contagiosa esperienza cristiana della nostra unica figlia". Il 16 ottobre festeggeranno cinquant'anni di matrimonio. "Chiara - ricordano - l'abbiamo attesa a lungo quando non riuscivamo ad avere figli; con lei abbiamo sofferto per la malattia e la sua morte, ma ora siamo più che mai con lei nella gioia per la Beatificazione". Al Papa la famiglia Badano ha donato un biglietto autografo in cui Chiara si affida alla Madonna per avere "la forza necessaria a non mollare mai". All'Udienza generale erano presenti il vescovo e il vescovo emerito di Acqui, la postulazione e Maria Voce, presidente del movimento dei Focolari, con seicento giovani venuti da 42 Paesi per la Beatificazione. L'arcivescovo ortodosso della Calmucchia, Zosima, ha voluto "incontrare per la quarta volta il Papa ed esprimergli vicinanza spirituale". La sua presenza, dice l'arcivescovo Mennini, nunzio apostolico a Mosca, "conferma il continuo miglioramento dei rapporti ecumenici e il desiderio di proseguire il dialogo". Per l'incontro con il Pontefice, Zosima ha ricevuto il placet del Patriarca moscovita Kirill. Da Rotterdam cinquecento pellegrini sono venuti a Roma "per riscoprire la propria vocazione e rilanciare la missione", dice il vescovo van Luyn. Tra i presenti, Jan Franssen, governatore della provincia di Rotterdam, divenuto cattolico due anni fa. "A Rotterdam - spiega il vescovo - inizia ora la preparazione all'incontro di fine anno che organizziamo con la comunità di Taizé: un'opportunità di riflessione per la nostra società secolarizzata". Al termine dell'Udienza generale, a Benedetto XVI è stato donato un "trombino", la caratteristica arma caricata a salve che nelle montagne veronesi già dal seicento faceva le funzioni delle campane, accompagnando i momenti di festa religiosa e segnalando i pericoli. L'iniziativa è dell'associazione San Bartolomeo delle Montagne. Infine, all'arco delle Campane, il Papa ha benedetto la statua della Madonna donata dalla ditta Serpentino e Graniti di Chiuro (Sondrio). L'immagine, scolpita nella pregiata pietra della Valtellina, sarà collocata in un'edicola già preparata nelle Ville Pontificie di Castel Gandolfo. Il direttore del mensile Jesus, don Antonio Tarzia, ha regalato al Papa il volume rilegato della storia del Concilio Vaticano II curato per la rivista dei paolini da Marco Roncalli. Al Papa, a quanto si apprende, è stato regalato anche un calendario ecumenico.

L'Osservatore Romano, Apcom

Confermati i consiglieri del delegato pontificio dei Legionari di Cristo. L'arcivescovo di Villadolid visitatore apostolico del Regnum Christi

L'arcivescovo Velasio De Paolis (nella foto con Benedetto XVI), delegato pontificio per la Legione di Cristo, ha confermato all'agenza Zenit i nomi dei consiglieri che lo assisteranno nello svolgimento della missione affidatagli dal Papa. Sono padre Agostino Montan, giuseppino del Murialdo, vicario episcopale per la vita religiosa della diocesi di Roma, mons. Mario Marchesi, vicario generale della diocesi di Cremona, padre Gianfranco Ghirlanda, ex Rettore dell’Università Gregoriana di Roma, il vescovo Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani. Dando seguito a quanto annunciato dal comunicato della Santa Sede pubblicato il 1° maggio scorso , mons. De Paolis ha anche confermato a questa agenzia la nomina di mons. Ricardo Blázquez, arcivescovo di Valladolid in Spagna, come visitatore per il “Regnum Christi”. Mons. Blázquez presterà particolare attenzione ai membri consacrati di questo movimento di apostolato nato dai Legionari di Cristo. Secondo quanto specificava il decreto firmato il 9 luglio dal card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, i “consiglieri personali” di mons. De Paolis “lo assistono nell’adempimento del suo ufficio” e “possono essere incaricati per compiti specifici, particolarmente per visite ad referendum”.

Zenit

Benedetto XVI: continuo a portare gli haitiani nella preghiera supplicando Dio di alleviare la loro miseria. Giovani lasciatevi guidare dagli angeli

“Continuo a portare gli haitiani nella mia preghiera, supplicando Dio di alleviare la loro miseria”. Con queste parole il Papa ha rivolto oggi uno speciale saluto ai pellegrini provenienti da Haiti, colpiti dal terremoto del 12 gennaio scorso e presenti, con una delegazione, in Piazza San Pietro per l’Udienza generale. Benedetto XVI ha auspicato che “il vostro pellegrinaggio a Roma sia per tutti voi l’occasione per approfondire la vostra relazione personale con Cristo”. Salutando poi i fedeli di lingua italiana, il Santo Padre si è rivolto in particolare ai fedeli della diocesi di Belluno-Feltre, accompagnati dal vescovo Giuseppe Andrich, “convenuti a Roma per pregare sulla tomba del Servo di Dio Giovanni Paolo I in occasione dell’anniversario della sua morte”. Il Papa ha salutato inoltre i partecipanti al pellegrinaggio dei Giovani del Movimento dei Focolari promosso in occasione della Beatificazione di Chiara Badano, esortati, “sull’esempio della nuova beata, a proseguire nell’impegno di adesione a Cristo e di testimonianza evangelica”. “L'odierna festa degli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele e quella imminente dei Santi Angeli Custodi – ha detto - ci spingono a pensare alla provvida premura con cui Dio si occupa di ogni persona umana”. Riferendosi infine all'imminente festa degli Angeli Custodi, Benedetto XVI ha detto ai giovani: “Sentite accanto a coi la presenza degli Angeli e lasciatevi guidare da loro, affinché tutta la vostra vita sia illuminata dalla Parola di Dio”.

SIR

Il Papa: intensificare la nostra amicizia con Dio con la preghiera e la partecipazione attenta alla Messa. La Liturgia grande scuola di spiritualità

“Un forte invito ad intensificare la nostra amicizia con il Signore, soprattutto attraverso la preghiera quotidiana e la partecipazione attenta, fedele e attiva alla Santa Messa”, partendo dalla consapevolezza che “la liturgia è una grande scuola di spiritualità”. Così il Papa ha sintetizzato la figura e l’attualità del messaggio di Santa Matilde di Hackeborn, religiosa circestense tedesca, “una delle grandi figure del monastero di Helfta”, vissuta nel XIII secolo, a cui ha dedicato la catechesi dell'Udienza generale in Piazza San Pietro. Nacque nel 1241 o 1242 nel castello del barone von Hackeborn, famiglia tra le piu nobli della Turingia, imparentata con l’imperatore Federico II, che aveva già dato una monaca, Gertrude di Hackeborn, dotata di una spiccata personalità, badessa per 40 anni, “capace di dare un’impronta peculiare alla spiritualità del monastero, portandolo ad una fioritura straordinaria quale centro di mistica e di cultura, scuola di formazione scientifica e teologica”. Matilde, fin dalla fanciullezza, accolse il clima spirituale e culturale creato dalla sorella, al quale aggiungerà poi la sua personale impronta. A 7 anni, andando con la madre in visita alla sorella nel monastero di Helfta, fu così affascinata dalla vita di quel luogo che decise di entrarvi, cosa che fece a 17anni, nel 1258. “Si distingue per umiltà, fervore, amabilità, limpidezza e innocenza di vita, familiarità e intensità con cui vive il rapporto con Dio, la Vergine, i Santi. È dotata di elevate qualità naturali e spirituali”, tanto che, malgrado la giovane età diventa direttrice della scuola del monastero, direttrice del coro, maestra delle novizie, “servizi che svolge con talento e infaticabile zelo, non solo a vantaggio delle monache, ma di chiunque desiderava attingere alla sua sapienza e bontà”. "Illuminata dal dono divino della contemplazione mistica, Matilde compone numerose preghiere. È maestra di fedele dottrina e di grande umiltà, consigliera, consolatrice, guida nel discernimento”. Nel 1261 giunge al convento una bambina di cinque anni di nome Gertrude: è affidata alle cure di Matilde, appena ventenne, che la educa. Nel 1271 o 1272 entra in monastero anche Matilde di Magdeburgo. “Il luogo accoglie, così, quattro grandi donne - due Gertrude e due Matilde –, gloria del monachesimo germanico. Nella lunga vita trascorsa in monastero, Matilde è afflitta da continue e intense sofferenze a cui aggiunge le durissime penitenze scelte per la conversione dei peccatori. In questo modo partecipa alla passione del Signore fino alla fine della vita”. “La preghiera e la contemplazione sono l’humus vitale della sua esistenza: le rivelazioni, i suoi insegnamenti, il suo servizio al prossimo, il suo cammino nella fede e nell’amore hanno qui la loro radice e il loro contesto”. “Alcune immagini, espressioni, applicazioni – ha detto il Pontefice – talvolta sono lontane dalla nostra sensibilità, ma, se si considera la vita monastica e il suo compito di maestra e direttrice di coro, si coglie la sua singolare capacità di educatrice e formatrice, che aiuta le consorelle a vivere intensamente, partendo dalla liturgia, ogni momento della vita monastica”. “Le sue visioni, i suoi insegnamenti, le vicende della sua esistenza – ha proseguito il Papa – sono descritti con espressioni che evocano il linguaggio liturgico e biblico”, e così “si coglie la sua profonda conoscenza della Sacra Scrittura, il suo pane quotidiano”, a cui Matilde “ricorre continuamente, sia valorizzando i testi biblici letti nella liturgia, sia attingendo simboli, termini, paesaggi, immagini, personaggi”, e mostrando una “predilezione per il Vangelo”. Riferendosi alle visioni e ai momenti di estasi della Santa, Benedetto XVI ha fatto notare che “in questa sua intimità con Dio è presente il mondo intero, la Chiesa, i benefattori, i peccatori. Per lei cielo e terra si uniscono”. “La preghiera personale e liturgica, specialmente la liturgia delle ore e la Santa Messa - ha spiegato Benedetto XVI ai circa 9 mila fedeli - sono alla radice dell’esperienza spirituale di Santa Matilde di Hackeborn”, che “lasciandosi guidare dalla Sacra Scrittura e nutrire dal pane eucaristico, ha percorso un cammino di intima unione con il Signore, sempre nella piena fedeltà alla Chiesa”.

SIR, AsiaNews

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa

'Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale', il tema della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2011

“Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale”. Questo il tema scelto dal Papa per la 45ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, domenica 5 giugno 2011. A comunicarlo è una nota diffusa oggi dalla sala stampa della Santa Sede. “Il tema – viene spiegato – si caratterizza per porre al centro di tutti i processi della comunicazione, la persona umana. Anche in un tempo così largamente dominato – e, spesso, condizionato – dalle nuove tecnologie, resta fondamentale il valore della testimonianza: accostarsi alla verità e assumersi l’impegno dell’annuncio richiede, per chi opera nel mondo dell’informazione e particolarmente per i giornalisti cattolici, la ‘garanzia’ di un’autenticità di vita che non può venir meno neppure nell’era digitale”. Nella nota viene ricordato che “non sono gli strumenti a poter modificare il livello di credibilità dei singoli operatori: né possono mutare i valori di riferimento rispetto a una comunicazione che continua a varcare le soglie di sempre nuovi traguardi tecnologici. La verità resta l’immutabile faro d’approdo anche per i new-media e, anzi, l’era digitale, allargando i confini dell’informazione e della conoscenza, può rendere idealmente più vicino ciò che rappresenta il più importante degli obiettivi per chiunque operi nel mondo dei media”. Il messaggio del Papa sarà pubblicato il 24 gennaio, ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.

SIR

La prossima settimana in Vaticano gli arcivescovi d'Irlanda per preparare la Visita apostolica nel Paese con i presuli incaricati dal Papa

Su invito della Congregazione dei Vescovi, i quattro arcivescovi di Irlanda si recheranno a Roma la prossima settimana in preparazione della Visita apostolica che comincerà a breve. La visita apostolica era stata annunciata a marzo nella Lettera Pastorale di Papa Benedetto XVI ai cattolici d'Irlanda. Gli arcivescovi irlandesi che si recheranno la prossima settimana a Roma sono il card. Seán Brady, arcivescovo di Armagh; mons. Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino, mons. Dermot Clifford, arcivescovo di Cashel e Emly, e mons. Michael Neary, Arcivescovo di Tuam. Si incontreranno con i quattro visitatori apostolici per preparare in anticipo la loro visita il cui scopo, si legge in una nota della Conferenze Episcopale irlandese, è “quello di offrire assistenza e di contribuire al rinnovamento spirituale e morale della Chiesa in Irlanda” nonché avviare “una riflessione, valutazione e revisione della vita della Chiesa”.

SIR