sabato 3 luglio 2010

Il Papa a Sulmona. La diocesi dona a Benedetto XVI una campana. Dalla provincia la riproduzione del rosone della Basilica di Collemaggio

Una campana della Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone (Isernia) sarà donata dalla diocesi di Sulmona-Valva al Papa. La consegna avverrà domani al termine delle cerimonie pubbliche in programma per la visita pastorale di Benedetto XVI a Sulmona. Sul bronzo sono scolpiti in rilievo lo stemma del Papa e il ricordo della visita nella città abruzzese. Sul lato opposto, con immagine e simbolo di San Pietro Celestino, è ricordato l'Anno Giubilare Celestiniano 2009-2010. Il presidente della provincia de L'Aquila, Antonio Del Corvo, donerà invece a Papa Ratzinger una riproduzione del rosone centrale della facciata della Basilica di Collemaggio (foto). Il prezioso dono è realizzato in argento massiccio, numero 9 di una serie limitata composta da 13 esemplari. ''La visita del Papa in un momento come questo, in cui è necessario ritrovare la speranza e la fiducia nel futuro è un'occasione unica - ha detto Del Corvo -. Ringrazio sentitamente il maestro Nino Cavallo, creatore del meraviglioso rosone, che con le sue splendide opere valorizza il nome dell'Aquila e di tutta la provincia, mantenendo sempre vivo il valore delle nostre tradizioni e la cultura del territorio''. ''Un modo - ha concluso il Presidente - per riportare la giusta attenzione sui monumenti aquilani, gravemente danneggiati dal sima del 6 aprile di un anno fa''.

Ansa, Asca

Il Papa a Sulmona. Domani per la terza volta in Abruzzo. Attesi 50mila fedeli per la visita nel segno di Celestino V, già omaggiato con il suo pallio

E' prevista la presenza di almeno 50 mila fedeli domani a Sulmona per la visita di Papa Benedetto XVI. Sedici le aree parcheggio periferiche collegate con la centrale piazza Capograssi da 17 bus navetta. Mezza città praticamente bloccata. Per il Santo Padre si tratta della terza visita in terra d'Abruzzo. La prima fu nel 2006 per venerare il Volto Sacro di Manoppello; la seconda fu l'anno scorso, il 28 aprile, per recare conforto alla popolazione terremotata de L'Aquila; la terza, quella di domani, per celebrare l'Anno giubilare di Celestino V, del quale ricorrono 800 anni dalla nascita. Per la regione, profondamente devota, si tratta di un appuntamento molto sentito. Tutte le undici diocesi ecclesiastiche abruzzesi sono fortemente coinvolte dall'evento che vedrà Papa Ratzinger giungere a Sulmona intorno alle 9.20, dopo aver sorvolato in elicottero l'eremo di Sant'Onofrio sul monte Morrone e l'abbazia di Santo Spirito. A accoglierlo, al campo sportivo dell'Incoronata, oltre agli atleti, le autorità locali ed il sottosegretario Gianni Letta. Sua Santità celebrerà la Santa Messa alle ore 10, inaugurerà la Casa sacerdotale ed incontrerà alcuni detenuti del supercarcere di via Lamazzo. Significativo sarà anche il confronto con 500 giovani. Una giornata, insomma, quella di domani, che Papa Benedetto trascorrerà per intero nella terra di Celestino V, il Papa del ''gran rifiuto'', che fu incoronato al soglio pontificio, nella chiesa di Santa Maria di Collemaggio, a L'Aquila, da lui stesso fatta edificare, nel luglio 1294. Celestino V, l'umile fraticello del Morrone, dall'animo puro e sensibile, è un po' la figura che tiene unita la comunità cristiana dell'intero Abruzzo. E' ancora negli occhi di tutti l'immagine di Papa Ratzinger che, in un piovoso giorno di aprile di un anno fa, fece silenziosamente il suo ingresso nella Basilica di Collemaggio, devastata dal sisma e senza volta, per fermarsi in preghiera dinanzi alla teca con le spoglie di San Celestino, ''miracolosamente'' recuperate dai Vigili del fuoco. In quell'occasione, Papa Ratzinger fu protagonista di un gesto dall'enorme significato spirituale ed umano. Depose, infatti, sulla teca del Santo il suo pallio (foto). Lo stesso imposto a lui il 24 aprile 2005, durante la Messa di inizio pontificato. I più nel gesto di Benedetto XVI hanno voluto vedere una chiara intenzione di rivalutare la figura di Celestino, mai considerata abbastanza, che rinunciò al papato per non piegarsi alle logiche troppo terrene e materialistiche della Chiesa di allora. Le spoglie del Santo del Morrone, da quell'aprile, hanno lasciato la Basilica di Collemaggio, per consentire i lavori di messa in sicurezza della chiesa, per una peregrinatio nelle diocesi dell'Abruzzo e del Molise. Ora si trovano proprio a Sulmona; davanti ad esse domani, in Piazza Garibaldi, Benedetto XVI presiederà la Celebrazione Eucaristica e reciterà l'Angelus. Il corpo di Celestino tornerà a L'Aquila per la celebrazione della Perdonanza, principale manifestazione religiosa e culturale estiva della città. Il Governatore d'Abruzzo, Gianni Chiodi, ed il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, hanno parlato della visita come di un momento storico, di riflessione e di preghiera collettiva. L'intera giornata abruzzese di Papa Benedetto XVI, che lascerà Sulmona intorno alle 18, potrà essere seguita sul sito del Commissario per la ricostruzione, www.commissarioperlaricostruzione.it. ''La sua venuta tra noi - ha detto Angelo Spina, vescovo di Sulmona-Valva - aprirà solchi nuovi per non avere paura a progettare il futuro''. E' quanto auspicano tanti terremotati.

Asca

Padre Lombardi: Benedetto XVI si impegna in prima persona con ogni sforzo per risanare le tensioni e incomprensioni che travagliano la Chiesa

Alcune "tensioni indotte dall'esterno" si sono ripercosse in "tensioni interne" alla Chiesa Cattolica che, negli ultimi giorni, il Papa è stato impegnato a superare: è la lettura che il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, dà delle recenti udienze ai cardinali Schoenborn e Sodano, al vescovo tedesco Mixa, oltre che della Messa per i Santi Pietro e Paolo nella quale Benedetto XVI ha sottolineato che il danno maggiore per la Chiesa è rappresentato da "ciò che inquina la fede e la vita cristiana dei suoi membri e delle sue comunità". "Nel corso degli ultimi giorni le parole e gli atti del Papa sono stati eccezionalmente intensi e determinanti per la vita della comunità della Chiesa", afferma Lombardi nel suo editoriale del sabato per Radio Vaticana. "Ed è significativo che si siano addensati intorno alla celebrazione della solennità dei Santi Pietro e Paolo, che appunto ripropone alla nostra attenzione la missione affidata da Cristo a Pietro e ai suoi successori per il sostegno e l'orientamento della fede della comunità dei credenti. Fra le iniziative prese dal Papa in questi giorni risalta la costituzione di un dicastero per la promozione della nuova evangelizzazione nei Paesi in via di secolarizzazione, ma per parte nostra vorremmo mettere in rilievo in particolare il suo impegno personale e diretto per l'unione della comunità della Chiesa. Il Papa ha ripetuto più volte che i pericoli e le tentazioni più gravi per la Chiesa vengono dal suo interno". "In tempi difficili, come quelli che attraversiamo, le tensioni indotte dall'esterno rendono più facile anche l'emergere di tensioni interne e questo concorre ad aumentare confusione e incertezza", sottolinea Lombardi. "Le udienze che il Papa ha voluto, lunedì scorso incontrando i cardinali Schoenborn e Sodano e giovedì il vescovo emerito di Augsburg, dimostrano che egli si impegna in prima persona con ogni sforzo per risanare le tensioni e incomprensioni che travagliano la comunità. 'In tempo di contrasti e insicurezze, il mondo attende dai cristiani la concorde testimonianza che essi, in base al loro incontro col Signore risorto, sono in grado di offrire e nella quale essi sono di aiuto gli uni agli altri come anche all'intera società per trovare la via giusta verso il futuro'. Così conclude il comunicato sulla udienza di giovedì. Questi sono i sentimenti del Papa, la sua testimonianza squisitamente evangelica è chiara. Dobbiamo seguirla".

Apcom

Il Papa a Sulmona. L'attesa di speranza dei giovani. Mons. Santoro: Benedetto XVI saprà indicare loro grandi orizzonti di senso

Grande fermento ed entusia­smo fra i giovani della pa­storale giovanile di Sulmo­na- Valva che si preparano a in­contrare il Papa domani pomerig­gio in Cattedrale. Domenica scor­sa c’è stato un incontro fra tutti i ragazzi che parteciperanno all’e­vento. Hanno vissuto un momen­to di preghiera insieme, facendo­si guidare dalle meditazioni su Ce­lestino V, tenute dal vescovo di Sul­mona-Valva, Angelo Spina, poi le prove di canto e l’organizzazione tecnica per l’arrivo del Papa. "Ci siamo resi disponibili come e­quipe di Pastorale giovanile per qualsiasi servizio durante tutti i giorni di preparazione e poi so­prattutto per l’arrivo di Benedetto XVI e dare un valido supporto a tutta la logistica – commenta don Fabio D’Alfonso, direttore dell’Uf­ficio diocesano di pastorale giova­nile –. I mesi passati sono stati ric­chi di iniziative ed eventi. Ci siamo disposti spiritualmente anche gra­zie a diverse proposte preparate quest’anno con i nostri ragazzi: la bellissima e suggestiva Via Crucis in Piazza Garibaldi a Sulmona, nel venerdì prima della domenica del­le Palme, organizzata da tutti i gruppi e falle associazioni giova­nili della diocesi, e il Pellegrinag­gio diocesano nell’Anno giubilare Celestiniano dal tema 'Aspettando Papa Benedetto XVI'". Que­st’ultimo evento si è svolto lo scor­so 7 aprile: i pellegrini hanno por­tato a piedi la Croce dei giovani dalla monumentale Abbazia di Santo Spirito di Sulmona fino all’e­remo di Sant’Onofrio. Tanti i gio­vani delle diverse parrocchie che si sono ritrovati per condividere mo­menti di festa e di preghiera, me­ditando l’attesa nell’entusiasmo dell’incontro con il Papa, già salu­tato dai ragazzi di Sulmona du­rante la GMG di Sydney. Rilevante è stata anche la presen­za del vescovo di Avezzano Pietro Santoro, delegato regionale per la Pastorale giovanile, che ha tenuto una catechesi giunta dritta al cuo­re dei giovani. "La Pastorale giova­nile diocesana e la Pastorale gio­vanile regionale di Abruzzo e Molise affidano all’incontro col Papa una speranza: dare nuovo slancio alla presenza dei giovani nelle Chiese locali – ribadisce Santoro – con la certezza che il Pontefice sa­prà indicare ai giovani dei grandi orizzonti di senso. Orizzonti che trovano il proprio compimento nell’incontro con Cristo, speranza di ogni uomo. Ai giovani è affida­to il compito di rendere sempre giovane la Chiesa, ovvero, sempre agganciata alle sorgenti della gra­zia e della storia della salvezza".

Elisabetta Marracini, Avvenire

Il Papa a Sulmona. Incontri, pubblicazioni, riflessioni e celebrazioni: così la diocesi si è avvicinata alla giornata con Benedetto XVI

E' dall’8 dicembre dello scorso anno che la diocesi di Sulmona-Valva si prepara alla visita di Benedetto XVI. Fu infatti in quel giorno che il vescovo Angelo Spina diede l’annuncio ufficiale dell’arrivo del Papa in occasione degli ottocento anni dalla nascita di San Celestino V, al secolo Pietro Morrone. Una visita a questa Chiesa particolare, ma anche all’intera regione ecclesiale di Abruz­zo­-Molise. Il lungo cammino di preparazione spirituale, catechistico, culturale e organizzativo che si è snodato in questi mesi ha raggiunto il suo culmine proprio nell’imminenza della visita papale. Domenica scorsa, in Cattedrale (foto), il vescovo ha incontrato i giovani invitandoli al coraggio della testimonianza di fede tra i coetanei e a infondere nella società la linfa del Vangelo con la freschezza e l’entusiasmo proprio della loro età. Un incontro che in pratica ha quasi fatto da prologo a quello che gli stessi giovani avranno con Benedetto XVI nel pomeriggio di domani. E sempre in Cattedrale, il giorno successivo, è stato presentato da don Eulo Tarullo, che ha curato l’appendice sui vescovi contemporanei di questa circoscrizione ecclesiastica, il libro di don Armando Leonbruno dal titolo "I vescovi della diocesi di Valva e Sulmona". Il vescovo, nel ringraziare la famiglia di questo sacerdote che ha custodito il manoscritto e oggi pubblicato, ha sottolineato come questo documento sia destinato ad arricchire il patrimonio religioso e culturale della diocesi di Sulmona-Valva. Una statua di Aan Celestino, realizzata in pietra della Maiella, e un mosaico raffigurante il Santo eremita e Benedetto XVI, che sarà collocato nella lunetta della facciata della Cattedrale, sono stati benedetti dal vescovo Spina nel giardino del Centro pastorale nella giornata di martedì, nella quale il vescovo emerito della diocesi, Giuseppe Di Falco, ha presieduto la Messa in occasione del 25° della sua ordinazione episcopale. Giovedì le spoglie di San Celestino V sono state collocate nella chiesa di San Filippo Neri e oggi le reliquie saranno portate in processione fino al palco allestito in piazza Garibaldi. Processione che si concluderà con la Messa presieduta da Spina. E questo è l’ultimo atto prima della visita di Benedetto XVI.

Ramòn Peralta, Avvenire

La Santa Sede ha pronte nuove regole contro gli abusi dei preti. Sconcerto per le accuse contro il Papa: ha sempre constratato insabbiamenti e omertà

"Sono pronte le nuove norme contro la pedofilia". La reazione vaticana all’attacco del New York Times è affidata all’annuncio informale delle linee guida anti-abusi che dal Palazzo Apostolico rimbalza nella residenza sul Gianicolo dell’ambasciatore Usa presso la Santa Sede, Miguel Diaz. Ne hanno discusso ieri a Villa Richardson il capo del Sant’Uffizio Levada e i due vice di Bertone, Ballestrero e Wells, poi mercoledì, con il ritorno in Curia del pm d’Oltretevere Scicluna, il "giro di vite" contro i preti pedofili troverà la sua formulazione definitiva. E cioè: tempestiva rimozione dagli incarichi parrocchiali del sacerdote sospettato, corsia preferenziale per la riduzione allo stato laicale, obbligo per il vescovo locale di denuncia alle autorità civili, stop alla prescrizione nel diritto canonico per i reati contro i minori, invio immediato a Roma della documentazione raccolta in diocesi. In attesa che venga ufficializzata la tolleranza-zero di Benedetto XVI, le nuove accuse dagli Stati Uniti ricompattano la Curia attorno al Papa e la replica unanime è che la Santa Sede è competente per i crimini dei preti pedofili solo dal 2001. Prima i processi canonici erano gestiti sul posto e quindi la responsabilità rimaneva a livello diocesano. "Il ruolo di Joseph Ratzinger, da cardinale e da Pontefice, è stato esemplare: ha sempre contrastato insabbiamenti, omertà, coperture", evidenziano in Segreteria di Stato, dove crea "sconcerto" la motivazione dell’affondo. Finora, infatti, si puntava l’indice contro la Santa Sede per aver avocato a sè i procedimenti contro il "clero indegno" al fine di "sopire gli scandali", mentre ora il New York Times critica Roma per non essersi fatta carico dell’intera questione. "In realtà il Vaticano ha solo dal 2001 la possibilità di intervenire direttamente sui processi nelle diocesi", precisano Oltretevere, mentre prende piede la convizione che nel mondo anglosassone sia in corso "un’offensiva mediatica per osteggiare il complesso viaggio di Benedetto XVI nel Regno Unito". "Da profondo conoscitore della storia, Benedetto XVI sa che le esperienze del peccato anche nelle comunità cristiane non sono purtroppo una novità, né oggi sono molto diverse da quelle del passato", commenta il direttore de L’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian. Che aggiunge: "C’è una campagna mediatica insistente che mira a fare di ogni erba un fascio e a presentare la Chiesa Cattolica a tinte fortemente oscure. Ma questa non è una rappresentazione onesta della realtà. Quanto sostiene il quotidiano newyorkese semplicemente non è vero, e i primi a saperlo sono proprio i colleghi d’Oltreoceano". Joseph Ratzinger "mira a una lettura attualizzante della Bibbia" evidenzia Vian. Emblematica in questo senso è "la lettera di Benedetto XVI dopo la revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani", quando il Papa paragonò la situazione del cattolicesimo odierno a quella descritta nella lettera ai Galati: "Nella Chiesa ci si morde e ci si divora".

Giacomo Galeazzi, La Stampa