mercoledì 17 marzo 2010

L'incaricato speciale dell'episcopato tedesco sugli abusi sessuali: dobbiamo ammettere che c'è stato occultamento in una serie di casi. Le nuove norme

In Germania diversi casi di abuso commessi in passato da sacerdoti sono stati insabbiati. A dichiararlo è mons. Stephan Ackermann, vescovo di Treviri e incaricato speciale della Conferenza Episcopale tedesca per tutte le questioni collegate agli abusi sessuali. In un'intervista pubblicata sul sito internet del quotidiano tedesco Rhein Zeitung il presule ha rivelato: “Sulla base delle nostre conoscenze attuali, c'è stato un insabbiamento. In questo momento ne dobbiamo prendere atto con dolore. Là dove non c'è stata una reale volontà di far chiarezza e i colpevoli sono stati semplicemente trasferiti, dobbiamo ammettere che c'è stato occultamento in tutta una serie di casi”. Alla domanda se le diocesi non abbiano agito con troppa negligenza nei confronti dei responsabili di abusi, il presule ha risposto che “gettando uno sguardo indietro ai decenni passati si vede che tutte le diocesi sono state in qualche modo colpite. Dalle discussioni che ho avuto negli ultimi giorni, ho imparato che ci siamo concentrati troppo sul tutelare i colpevoli”. “Cosa possiamo dire – ha continuato –: abbiamo fatto delle considerazioni sbagliate. Considerazioni sbagliate sulla reputazione della Chiesa, su talune istituzioni, sul discredito”. Il presule si è detto poi contento della tavola rotonda su come affrontare il problema dell'abuso sessuale indetta dai ministri tedeschi per la Famiglia e la Cultura, il 23 aprile prossimo a Berlino, durante la quale verranno esaminate anche possibili misure di prevenzione. A questo proposito, ha suggerito, “le diverse istituzioni sociali, che operano nel settore dei bambini e dei giovani, devono collaborare più strettamente”. Il vescovo di Treviri ha quindi confermato che il 30 marzo verrà attivato in Germania un numero verde per le vittime, ed eventualmente anche per i responsabili di abusi, cui verranno assegnati “uomini e donne qualificati delle nostre parrocchie, insieme a psicologi e terapeuti che sanno come affrontare le questioni degli abusi sessuali”. Inoltre, ha aggiunto, “d'ora in avanti nelle singole diocesi e nelle comunità religiose vi saranno degli incaricati cui rivolgersi quando si tratta di segnalare dei casi precisi”. Per quanto riguarda invece il modo in cui la Chiesa intende rivedere la selezione e formazione dei candidati al sacerdozio, mons. Ackermann ha detto: “Prenderò in qualsiasi caso contatto con i formatori nei seminari, in modo da passare al microscopio i diversi aspetti legati alla formazione ed eventualmente migliorarli”.“Tuttavia – ha proseguito – vorrei sottolineare che la stragrande maggioranza dei casi, che ci sono ormai noti, risale agli anni '60, '70 o '80. Almeno a partire dagli anni '80 la psicologia è divenuta un requisito standard nella formazione dei sacerdoti”. La ragione alla base degli scandali avvenuti, ha spiegato il presule, non va rintracciata in “precise prese di posizione morali”: “Gli abusi si sono verificati in istituzioni dai più diversi orientamenti. Il fatto che molti crimini siano venuti alla luce così tardi, è dovuto ai sistemi chiusi, sia in istituzioni cattoliche, che in collegi non legati alla Chiesa o anche in famiglia”. In merito ai risarcimenti alle vittime, il vescovo ha quindi spiegato: "Ho ricevuto in questo senso molte chiamate e il denaro non è in primo piano”. “Finora – ha continuato – abbiamo assicurato l'assistenza spirituale a tutte quelle persone che avevano bisogno di un sostegno finanziario per trattamenti terapeutici. Una cosa questa che porteremo avanti anche in seguito. Da qui ci dobbiamo chiedere se non ci possa essere una forma di risarcimento materiale o immateriale per le vittime”. “E' importante per noi che ci sia un risarcimento delle ingiustizie commesse da queste persone”, ha detto mons. Ackermann, precisando però che “non cerchiamo un riscatto nel pagamento del denaro dovuto”.

Zenit

Lettera del card. Bertone con le indicazioni del Papa sul caso del vescovo cinese uscito dalla clandestinità: proseguire verso la riconciliazione

Il Papa interviene nella controversia relativa ad un vescovo cinese che sta portando alla luce la spaccatura dei cattolici del Paese asiatico tra fedeli a Roma, clandestini, e cattolici riconosciuti dal governo di Pechino. Mons. Francesco An Shuxin, vescovo coadiutore di Baoding, è accusato di tradimento da alcuni sacerdoti della sua diocesi per aver deciso di uscire dalla condizione di clandestinità. Un gesto percepito come voltafaccia sul quale, ora, è intervenuto Benedetto XVI. A raccontare la vicenda è il prossimo numero di 30Giorni, la rivista diretta da Giulio Andreotti. La lettera, scritta per conto del Papa dal segretario di Stato Tarcisio Bertone, porta la data del 10 febbraio 2010. Si tratta di una risposta alla missiva inviata a Benedetto XVI dallo stesso Francesco An il 12 novembre 2009, con la quale il vescovo aveva sottoposto il suo caso al Papa chiedendogli indicazioni concrete sul da farsi. "Con una sfumatura non irrilevante, il testo non cita alcuna 'iscrizione' di An all'organismo patriottico, visto che il vescovo si è limitato ad accettare verbalmente l'incarico che gli era stato proposto. Nel messaggio arrivato da Roma si fa sapere che le questioni e le difficoltà 'delicate e complesse' suscitate da tale vicenda sono note alla Santa Sede. Le linee-guida fornite dal testo inviato dal Vaticano sono chiare e concrete: 'Nella vostra specifica situazione', scrive Bertone a nome del Papa, 'una simile decisione si sarebbe dovuta evitare. Nondimeno, nelle circostanze presenti sembra preferibile che sua eccellenza non rinunci di propria iniziativa alla possibilità che lei attualmente ha di agire in forma ufficiale per accompagnare e guidare tutti i vostri preti, sia ufficiali che clandestini'". Per desiderio del Papa di dare a queste indicazioni la giusta pubblicità, dalla seconda settimana di marzo la versione integrale del testo è apparsa in cinese e in inglese sul sito web della diocesi. La rivista 30Giorni chiosa sottolineando che "con le suddette indicazioni, si fa intravedere a tutti la potenziale efficacia e congruità pastorale dei criteri esposti nella Lettera ai cattolici cinesi del 2007" del Papa.

Apcom


Costituita dalla Congregazione per la Dottrina della Fede una Commissione internazionale di inchiesta sulle apparizioni di Medjugorje

È stata costituita presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, sotto la presidenza del card. Camillo Ruini, una Commissione internazionale di inchiesta su Medjugorje. Lo ha riferito oggi la Sala Stampa vaticana. Detta Commissione, composta da una ventina fra cardinali, vescovi, periti ed esperti, lavorerà in maniera riservata, sottoponendo infine l’esito del proprio studio alle istanze del dicastero. Il direttore della Sala Stampa, padre Federico Lombardi, interpellato dai giornalisti, ha ricordato che, nel passato, c’era una Commissione diocesana che poi aveva trasferito la questione alla Conferenza episcopale della Jugoslavia, sottolineando il fatto che il fenomeno oltrepassava la competenza della diocesi. La Commissione della Conferenza Episcopale jugoslava, per la dissoluzione del Paese balcanico, non aveva concluso i propri lavori e per questo motivo i vescovi della Bosnia ed Erzegovina hanno chiesto alla Congregazione per la Dottrina della Fede di prendere in mano la questione.

Conferita al Papa la cittadinanza onoraria di Romano Canavese: custodite e coltivate i valori radicati nel Vangelo della vostra tradizione e cultura

''Sono molto contento di ricevere la cittadinanza onoraria del Comune di Romano Canavese, a cui sono legato da vincoli di affetto. Anzitutto perchè è il luogo che ha dato i natali al mio carissimo Segretario di Stato, il Cardinale Tarcisio Bertone, che conosco e stimo da tanti anni, specialmente da quando ero Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. A lui desidero rinnovare la mia viva riconoscenza per il prezioso servizio alla Santa Sede''. Lo ha detto questa mattina Papa Benedetto XVI al termine dell'Udienza generale, ricevendo il sindaco e il consiglio comunale della cittadina piemontese che lo hanno nominato loro cittadino onorario. Il Pontefice ha ricordato la ''gioia di visitare il vostro paese e di incontrare la gente laboriosa del Canavese'', lo scorso 19 luglio, e ha invitati i cittadini a ''custodire e coltivare i genuini valori della vostra tradizione e della vostra cultura, che si radicano nel Vangelo. In particolare a testimoniare con impegno sempre nuovo la fede nel Signore crocifisso e risorto, l'attaccamento alla famiglia, lo spirito di solidarietà''. ''Abbiate sempre fiducia - ha concluso - nell'aiuto di Dio, che non abbandona mai i suoi figli ed è vicino con la sua amorosa premura a quanti si adoperano per il bene, la pace e la giustizia''. Al Pontefice è stata consegnata una lettera dei lavoratori canavesani con la quale essi gli chiedono di rivolgere un appello a manager, imprenditori e politici per far fronte alla gravita' della crisi che investe il territorio. Alla cerimonia, oltre al card. Bertone, erano presenti anche il sindaco di Romano Canavese, Oscarino Ferrero, il vescovo di Ivrea, mons. Arrigo Miglio, il nunzio apostolico in Italia, mons. Giuseppe Bertello, il vescovo emerito di Ivrea, mons. Luigi Bettazzi, e il vescovo di Pinerolo, mons. Piergiorgio Debernardi. La cittadinanza onoraria è stata conferita a Papa Ratzinger, si legge nella motivazione, ''per l'impegno per il bene comune dell'intera famiglia umana che si concretizza nell'ultima Enciclica "Caritas in veritate", documento di grande spessore sociale che guarda a un mondo nuovo, e per l'impegno che ha ripetutamente espresso con il suo pensiero sulla tematica del lavoro''.

Il card. Brady: mi vergogno e chiedo scusa di tutto cuore chi è stato ferito dal mio fallimento. La Lettera del Papa importante fonte di rinnovamento

Il card. Sean Brady, primate d'Irlanda, ha espresso un sentimento di "vergogna" per il caso di pedofilia che risale agli anni Settanta. "Questa settimana - ha detto Brady nell'omelia della Messa per la festa di San Patrizio, patrono d'Irlanda, presso la cattedrale omonima ad Armagh - un doloroso episodio del mio passato mi si è presentato davanti. Ho ascoltato alle reazioni della gente sul mio ruolo in questi eventi avvenuti 35 anni fa. Voglio dire a tutti coloro che sono stati feriti da ogni mio fallimento che chiedo scusa di tutto cuore. Mi scuso anche con tutti coloro che sentono che li ho abbandonati. Guardando indietro, mi vergogno per non essere sempre stato fedele ai valori ai quali professo di credere". Nell'omelia diffusa dall'ufficio stampa della Conferenza episcopale irlandese, il primate d'Irlanda afferma: "Il Signore ci sta chiamando ad un nuovo inizio. Nessuno di noi sa dove questo inizio porterà. Permetterà ai guaritori feriti, coloro che hanno compiuto degli errori nel loro passato, di prender parte alla formazione del futuro? Questo è un tempo di profonda preghiera e molta riflessione. Ma certo rifletterò attentamente dato ch entriamo nella Settimana santa, Pasqua e Pentecoste. Userò questo tempo per pregare, riflettere sulla parola di Dio e discernere la volontà dello Spirito Santo. Rifletterò su quello che ho sentito dalla gente ferita dagli abusi. Parlerò con le persone, i preti, i religiosi e coloro che conosco e amo". "L'integrità della nostra testimonianza del Vangelo ci sfida a prendere la responsabilità per gli abusi dei bambini e la loro copertura", dice ancora Brady, secondo il quale la Lettera pastorale di Papa Benedetto XVI ai fedeli di Irlanda sarà "un'importante fonte di rinnovamento".

Apcom

I vescovi tedeschi: è possibile che questa settimana ci sia un intervento di Benedetto XVI anche sullo scandalo abusi in Germania

La Conferenza Episcopale tedesca non esclude che Papa Benedetto XVI si rivolga in settimana alle vittime degli abusi sessuali in Germania da parte dei membri della Chiesa Cattolica e che si pronunci sullo scandalo che scuote la principale confessione religiosa del Paese. Lo ha detto mons. Karl Junsten, membro del commissariato della Conferenza Episcopale tedesca, intervistato dal telegiornale della mattino della prima rete della tv tedesca, Ard. "E' previsto che questa settimana si pronunci sul caso dell'Irlanda e non si può escludere che affronti anche la situazione in Germania. E' la sua patria. E' possibile prevedere questa stessa settimana un pronunciamento".

Agi

XXV Giornata Mondiale della Gioventù. Veglie, concerti, iniziative di solidarietà e pellegrinaggi: così i giovani italiani vivono la GMG nelle diocesi

I giovani si mobilitano per la lo­ro Giornata diocesana, con ve­glie, concerti, pellegrinaggi, i­niziative di solidarietà. Sullo sfon­do, il riferimento al tema scelto dal Papa per la XXV GMG, la domanda del giova­ne ricco a Gesù. Tra gli appuntamenti organizzati dalle varie diocesi primeggiano le veglie.
A Palermo giovedì 25 marzo i giovani incontrano in Cattedrale l’arcivescovo Paolo Romeo per la celebrazione penitenziale, che "sarà una tappa del cammino spi­rituale verso la visita del Papa in ot­tobre", come spiega don Rosario Francolino, incaricato per la Pasto­rale giovanile. Un itinerario, ag­giunge, segnato da "lectio divina mensile, evangelizzazione notturna con le 'Sentinelle del mattino', l’adesione al progetto Policoro e i ge­mellaggi, ospitando giovani di altre diocesi per far conoscere loro figu­re esemplari come don Pino Pugli­si". I giovani animeranno inoltre la Via Crucis cittadina il Venerdì San­to.
Anche a Milano la GMG verrà vis­suta con la Veglia in Traditio Sym­boli , celebrata in Duomo sabato 27 dal card. Dionigi Tettamanzi, mentre gli adolescenti incontre­ranno il porporato il pomeriggio della Domenica delle Palme a Se­veso. Il brano del giovane ricco è i­noltre il testo di Vangelo scelto per gli Esercizi spirituali nei weekend di Quaresima per i 18-19enni.
Sabato 27 marzo a Treviso, il ve­scovo Gianfranco Agostino Gardin guida nella chiesa di San Nicolò la veglia sul tema "Stare sotto la cro­ce con Maria" e anche i giovani del­la diocesi di Piacenza-Bobbio par­teciperanno alla veglia col vescovo Gianni Ambrosio che consegnerà loro le palme.
Nella diocesi di Fano-Fossombro­ne-Cagli-Pergola , i giovani festeg­geranno la GMG con la veglia insie­me al vescovo Armando Trasarti, dopo un pomeriggio di attività "con i giovani che seguiranno una lec­tio-meditazione e i giovanissimi che, radunati attorno a un mega­cellulare di carta, risponderanno ad alcune provocazioni sul tema della ricerca della felicità", come spiega don Filippo Fradelloni, della pa­storale giovanile.
A Trieste il vescovo Giampaolo Cre­paldi la sera del 28 marzo guida u­na celebrazione sul tema dei nuo­vi martiri, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, ed è "la prima volta che la nostra piccola diocesi organizza un incontro per la GMG diocesana", come sottoli­nea il delegato per i giovani don An­drea Destradi.
A Rimini sabato 27 ci sarà la veglia in Cattedrale col vescovo Francesco Lambiasi sul tema della felicità, a partire dal motto "Ho fat­to tutto" e con le riflessioni su e­sempi di santità.
Come da tradizione, Firenze vivrà venerdì 26 marzo la consueta Via Crucis dei giovani con l’arcivesco­vo Giuseppe Betori, dalla Cattedra­le di Santa Maria del Fiore fino alla Basilica di Santa Croce. "Il tema del­la Via Crucis sarà l’Anno Sacerdo­tale, mentre la riflessione del pre­sule verterà sull’episodio del giova­ne ricco – illustra don Alessandro Lombardi, incaricato di pastorale giovanile – a ogni stazione leggere­mo un brano del curato d’Ars che i giovani legheranno a sacerdoti del­la nostra diocesi che hanno lascia­to il segno, come don Lorenzo Mi­lani o don Giulio Facibeni".
Anche a L’Aquila i giovani saranno protagonisti della "Via Crucis il martedì che precede la Domenica delle Palme e che si terrà a Colle­maggio, mentre per la GMG ogni parrocchia organizza incontri e at­tività", come racconta il referente per la pastorale giovanile don Rai­mondo Ingrao.
Alcune diocesi vivranno poi il pel­legrinaggio, come a Napoli , dove la Giornata diocesana dei giovani è rimandata a sabato 8 maggio, quando i ragazzi saliranno sul Ve­suvio e, dopo un’ora di cammina­ta, raggiungeranno un’immagine della Madonna scolpita in pietra lavica e posta sul cratere. "Per pre­pararci, oltre ad approfondire la let­tera del cardinale Crescenzio Sepe ai giovani per la Quaresima, pro­poniamo esperienze di carità – rac­conta don Pasquale Incoronato, delegato di pastorale giovanile – o­gni lunedì i giovani si alternano nel portare in giro il 'camper della legalità' e dare pasti ai senza fissa di­mora; infine abbiamo stilato un va­demecum con i centri di volonta­riato che operano nei decanati, in­coraggiando i giovani a dare la pro­pria disponibilità, perché come ci ha detto il cardinale dobbiamo ri­conoscere i crocifissi della storia e schiodarli dalla croce".
A Palestrina il sabato ci sarà la Fiac­colata dei Giovani dal Convento delle Clarisse fino alla Cattedrale, dove con l’aiuto del coro polifoni­co "Pranestinae Voces" si terrà la ve­glia sulla Passione di Gesù, con te­stimonianze e le "danze liturgiche" di suor Anna Nobili, "una ex-cubi­sta diventata suora, che guida in diocesi la scuola di 'Holy dance', una forma di evangelizzazione con la danza moderna", come raccon­ta Emanuele Magnanimi, dell’Uffi­cio di pastorale giovanile. Il pome­riggio della Domenica delle Palme si terrà il pellegrinaggio in motori­no da Palestrina al Santuario della Mentorella; ad entrambi gli ap­puntamenti partecipa il vescovo Domenico Sigalini.
La GMG è anche occasione per l’a­pertura di centri giovanili. A Torino l’arcivescovo Severino Poletto i­naugura il 27 marzo il Villaggio dei giovani e il teatro all’aperto realiz­zati nell’area del Seminario Mino­re, con la tendopoli che accoglierà centinaia di giovani pellegrini alla Sindone. "Il cardinale darà anche il mandato ai giovani che si sono of­ferti come volontari durante l’o­stensione e ai cantori del Grande Coro Hope, che accompagnerà la visita del Papa il 2 maggio e che si esibirà per la prima volta il 27 mar­zo", spiega Maurizio Versaci del­l’Ufficio giovani.
L’arcidiocesi di Spoleto-Norcia vi­vrà l’inaugurazione del centro ri­strutturato di pastorale giovanile, al termine della processione e della Messa celebrata dall’arcivescovo Renato Boccardo. "Il centro si af­faccia sulla piazza centrale di Spo­leto – spiega don Davide Travagli, delegato per i giovani – perché la nostra Chiesa si impegna al dialo­go con tutti i giovani".
A Bologna sabato 27 marzo si tiene la tradi­zionale processione delle Palme per giovani, dalla chiesa di Santo Stefano alla Basilica di San Petronio, dove il card. Carlo Caffarra tiene la meditazione.
A Genova, in San Lo­renzo, il card. Angelo Bagnasco guida l’appuntamento di "Pasqua giovani", con le confessioni e i canti del Coro San Matteo.
A Ischia, la Via Crucis animata dai ragazzi ve­nerdì 26 marzo ripercorre le strade di Casamicciola colpite a novem­bre dall’alluvione. L’incontro preparerà la missione giovani che, nell’anno che ci separa da Madrid, vedrà l’organizza­zione di incontri nelle parrocchie, nelle scuole, nei pub, un musical e una missione di spiaggia.
Le testimonianze di due giovani in servizio civile, un seminarista e una suora di clausura, saranno al centro della festa di sabato 27 nella diocesi di Macerata. A seguire, ci sarà la processione dal convento di San Nicola di Tolentino alla concattedrale di San Ca­tervo, dove il vescovo Claudio Giuliodori presiederà la liturgia della Parola.
I giovani di Tortona, con l’iniziativa "Un euro per un pc", vogliono allestire un’aula informatica in un centro dell’Uganda. Sabato in cattedrale il vescovo Martino Canessa guida la veglia, durante la quale ci saranno le testimonianze del gruppo missionario "Ascolta l’Africa" e al termine si proseguirà con l’adorazione eucaristica nella chiesa del seminario. Non mancano arte e musica.

Fabrizio Assandri, Avvenire

Il Papa ai fedeli irlandesi: profonda preoccupazione per gli abusi sessuali. ll 19 marzo firmerò la Lettera pastorale, possa aiutare la guarigione

Papa Benedetto XVI prova ''profonda preoccupazione'' per lo scandalo pedofilia che sta colpendo la Chiesa Cattolica e ha annunciato che venerdì prossimo, 19 marzo, firmerà l'attesa lettera alla Chiesa irlandese sulla crisi degli abusi sessuali. Salutando ''in modo speciale'' i pellegrini irlandesi presenti questa mattina all'Udienza generale in Piazza San Pietro in occasione della festa di San Patrizio, il Pontefice ha ricordato che, ''come sapete, negli ultimi mesi la Chiesa in Irlanda è stata gravamente scossa in conseguenza della crisi degli abusi sessuali''. ''Come segno della mia profonda preoccupazione - ha proseguito - ho scritto una Lettera pastorale che affronta questa dolorosa situazione. La firmerò nella festa di San Giuseppe, guardiano della Sacra Famiglia e patrono della Chiesa universale, e la invierò subito dopo''. ''Vi chiedo - ha concluso il Pontefice - di leggerla voi stessi con un cuore aperto e in uno spirito di fede. La mia speranza è che aiuterà il processo di pentimento, guarigione e rinnovamento''.

Il Papa all'Udienza generale: nella notte oscura della Croce appare tutta la grandezza dell’amore divino. Dove la ragione non vede più, vede l’amore

“Nella notte oscura della Croce appare tutta la grandezza dell’amore divino; dove la ragione non vede più, vede l’amore. Tutto questo non è anti-intellettuale e non è anti-razionale: suppone il cammino della ragione, ma lo trascende nell’amore del Cristo crocifisso”. A ricordarlo oggi agli oltre 11 mila fedeli riuniti in Piazza san Pietro per l’Udienza generale del mercoledì è stato Benedetto XVI, che ha dedicato la catechesi per la terza volta a San Bonaventura da Bagnoregio, questa volta messo accanto a San Tommaso d’Aquino. “Entrambi – ha detto - hanno scrutato i misteri della Rivelazione, valorizzando le risorse della ragione umana, in quel fecondo dialogo tra fede e ragione che caratterizza il Medioevo cristiano. Per San Tommaso il fine supremo, al quale si dirige il nostro desiderio è: vedere Dio. In questo semplice atto del vedere Dio trovano soluzione tutti i problemi: siamo felici, nient’altro è necessario. Per san Bonaventura il destino ultimo dell’uomo è invece: amare Dio, l’incontrarsi ed unirsi del suo e del nostro amore. Questa è per lui la definizione più adeguata della nostra felicità”. Al primato della teoria o a quello della pratica, San Bonaventura aggiunge un terzo aspetto che, ha detto il Papa, “abbraccia gli altri due”: quello della sapienza. Difendendo questo tipo di “riflessione metodica e razionale della fede”, lo studioso francescano si sofferma su una errata concezione della teologia del suo tempo, ma anche dei nostri, ha puntualizzato Benedetto XVI, secondo la quale “ la ragione svuoterebbe la fede, sarebbe un atteggiamento violento nei confronti della parola di Dio, dobbiamo ascoltare e non analizzare la parola di Dio. A questi argomenti contro la teologia, che dimostrano i pericoli esistenti nella teologia stessa, il Santo risponde: è vero che c’è un modo arrogante di fare teologia, una superbia della ragione, che si pone al di sopra della parola di Dio. Ma la vera teologia, il lavoro razionale della vera e della buona teologia ha un’altra origine...Chi ama vuol conoscere sempre meglio e sempre più l’amato…Per San Bonaventura è quindi determinante alla fine il primato dell’amore”. Nell’elaborazione del tema del “primato dell’amore” Bonaventura trovò una fonte negli scritti di Pseudo-Dionigi, colui che aveva suddiviso gli angeli in nove ordini: “San Bonaventura interpreta questi ordini degli angeli come gradini nell’avvicinamento della creatura a Dio. Così essi possono rappresentare il cammino umano, la salita verso la comunione con Dio”. “Nella salita verso Dio – ha ricordato il Papa - si può arrivare ad un punto in cui la ragione non vede più. Ma nella notte dell’intelletto l’amore vede ancora – vede quanto rimane inaccessibile per la ragione. L’amore si estende oltre la ragione, vede più, entra più profondamente nel mistero di Dio”. “Tutta la nostra vita – ha concluso il Pontefice, citando San Bonaventura - è un pellegrinaggio, una salita verso Dio. Ma con le nostre sole forze non possiamo salire verso l’altezza di Dio. Dio stesso deve aiutarci, deve tirarci in alto. Perciò è necessaria la preghiera. La preghiera – così dice il Santo – è la madre e l’origine della elevazione”. Fra i molti saluti, il Pontefice ne ha indirizzato uno alla delegazione reduce dalla diocesi americana di Trenton dove è stata accesa la "Fiaccola Benedettina per la pace”. “Possa tale impresa – è stato il suo augurio – contribuire alla formazione di una coscienza attenta alla solidarietà ed alla cultura della pace, seguendo l'esempio di San Benedetto, apostolo infaticabile tra i popoli dell'Europa”. E ancora, il caloroso rivolto ai giovani, in particolare sintonia con l’arrivo della nuova stagione: “Incontrarvi – ha detto – è sempre per me motivo di consolazione e di speranza, perché la vostra età è la primavera della vita. Siate sempre fedeli all'amore che Dio ha per voi”.

SIR, Radio Vaticana

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa

Il Papa nel Regno Unito. Il benvenuto dell'arcivescovo di Canterbury: attendo con ansia di accoglierlo per rafforzare i legami tra le nostre Chiese

Anche l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, dà il suo benvenuto al Papa, accogliendo con “gioia” l’annuncio ufficiale dato ieri dal governo del Regno Unito e dalle Conferenze Episcopali di Inghilterra e Galles e di Scozia del viaggio che Benedetto XVI farà nel Regno Unito, dal 16 al 19 settembre, su invito di Sua Maestà la Regina. "La visita del Papa – scrive Williams in un comunicato - sarà l'occasione per cementare i legami non solo tra la Santa Sede e la Regno Unito, ma anche tra la Chiesa Cattolica romana e le altre chiese cristiane in Scozia, Inghilterra e Galles. In particolare, attendo con ansia di accogliere Papa Benedetto XVI a Lambeth Palace, a nome della Chiesa d'Inghilterra".

SIR