mercoledì 30 dicembre 2009

Si è spento il card. Shirayanagi. Il cordoglio del Papa: gratitudine per l’impegno nella diffusione del Vangelo in Giappone e in favore della pace

Si è spento stamane in Giappone all'età di 81 anni il card. Peter Seiichi Shirayanagi (foto), arcivescovo emerito di Tokyo. Il Papa, in un telegramma inviato all'attuale arcivescovo di Tokyo, mons. Peter Takeo Okada, ha espresso il suo profondo cordoglio per la morte del cardinale, di cui ha ricordato con gratitudine "l'inesauribile impegno nella diffusione del Vangelo in Giappone", "la sua opera per la promozione della giustizia e della pace e i suoi instancabili sforzi a favore dei rifugiati". I funerali del porporato giapponese dovrebbero svolgersi martedì prossimo, 5 gennaio, nella cattedrale di Tokyo. Il card. Shirayanagi, sotto cura per problemi cardiaci, era stato recentemente trasferito nella casa di cura per anziani sacerdoti della Compagnia di Gesù 'Lojola House', dove è spirato serenamente. Con la sua morte il numero attuale dei cardinali scende a 184, di cui 112 elettori, in quanto sotto gli 80 anni, e 72 non elettori, che non entrano cioè in conclave per scegliere il nuovo Papa. Secondo una regola fissata da Paolo VI, derogata da Giovanni Paolo II e reintrodotta di fatto da Benedetto XVI, il collegio cardinalizio è composto al massimo da 120 porporati elettori.

Apcom

Il rabbino Di Segni: la visita del Papa alla Sinagoga di Roma una tappa fondamentale nel dialogo. Ma non mancano le critiche sulle solite questioni

La visita di Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma, domenica 17 gennaio, è attesa dalla Comunità Ebraica della Capitale "con la consapevolezza che si tratta di un avvenimento importante, di una tappa fondamentale nel dialogo". Lo afferma il rabbino capo, Riccardo Di Segni che in un'intervista alla Radio Vaticana parla di "una grande attesa per tutto ciò che questo evento potrà significare in termini di prospettive del clima generale". In proposito, Di Segni ricorda quanto ha rappresentato peri rapporti tra ebrei e cattolici la visita di Giovanni Paolo II del 13 aprile del 1986: "Essenzialmente - spiega - la caduta di un muro di diffidenza: ne abbiamo avuto proprio la sensazione palpabile nel corso degli anni". Dunque la visita di Papa Ratzinger, dice il rabbino, viene vista come "un gesto di continuità, prima di tutto". Nell'intervista, Di Segni ricorda le incomprensioni degli ultimi tempi per la preghiera del Venerdì Santo per gli ebrei e la beatificazione di Pio XII citando però in positivo "i chiarimenti" avuti dal card. Bagnasco, che "nella sua qualità di presidente della Conferenza Episcopale italiana, ha dichiarato esplicitamente che la Chiesa Cattolica non ha intenzioni conversionistiche nei confronti degli ebrei, "le parole di padre Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, dopo la pubblicazione del Decreto sulle virtù eroiche di Pio XII". "Il chiarimento di padre Lombardi - afferma - penso sia importante e come tale debba essere riconosciuto e non minimizzato, ha avuto un senso nel cambiare un clima, nel senso che ha dato un segno della sensibilità vaticana alla reazione ebraica a questo Decreto".

Affaritaliani.it

Il Papa: teologi e sacerdoti abbiano una visione unitaria della dottrina cristiana senza svalutare singole verità. I cristiani riscoprano i Sacramenti

I teologi difendano il patrimonio unitario della fede dalla “svalutazione delle singole verità” che oggi si riscontra nella mentalità comune. E i cristiani rendano più forte la loro fede attraverso una più intensa vita sacramentale. Sono le due esortazioni che Benedetto XVI ha rivolto ai fedeli e alla Chiesa durante l’ultima Udienza generale del 2009, tenuta questa mattina nell'Aula Paolo VI in Vaticano. Il Papa l’ha dedicata a Pietro Lombardo, un teologo del XII secolo, concludendola con l’augurio che nel nuovo anno i cristiani siano “uomini della pace”.
Presentare la fede cattolica in modo organico è per il Papa un preciso dovere di ogni sacerdote e ogni teologo. La storia cristiana annovera un maestro in questo campo. Pietro Lombardo, un teologo italiano vissuto nei primi decenni del 1100 e divenuto vescovo di Parigi nel 1159, ebbe il “grande merito”, ha constatato Benedetto XVI, di aver “raccolto e selezionato con cura”, in “un quadro sistematico ed armonioso”, il pensiero dei Padri della Chiesa e di altri scrittori ritenuti autorevoli. Il risultato delle sue fatiche fu condensato nei quattro libri delle “Sentenze”, un’opera di tale successo da essere adottata come manuale di teologia per centinaia di anni. Ciò che si evince da Pietro Lombardo, ha osservato il Papa, è “una delle caratteristiche della teologia”, quella di “organizzare in modo unitario e ordinato il patrimonio della fede”. “Desidero sottolineare come la presentazione organica della fede sia un’esigenza irrinunciabile". "Sull’esempio di Pietro Lombardo, invito tutti i teologi e i sacerdoti a tenere sempre presente l’intera visione della dottrina cristiana contro gli odierni rischi di frammentazione e di svalutazione di singole verità”. Il Pontefice ha incoraggiato i credenti di oggi ad approfittare degli strumenti a loro disposizione - il “Catechismo della Chiesa Cattolica” o il suo “Compendio” per “approfondire” i contenuti della fede. Come pure, ha soggiunto a fare ricorso “al grande tesoro della Chiesa, i sette Sacramenti, dei quali Benedetto XVI ha ricordato la corretta definizione che ne diede lo stesso Pietro Lombardo. “’E’ detto sacramento in senso proprio ciò che è segno della grazia di Dio e forma visibile della grazia invisibile, in modo tale da portarne l’immagine ed esserne causa’. Con questa definizione Pietro Lombardo coglie l’essenza dei sacramenti: essi sono causa della grazia, hanno la capacità di comunicare realmente la vita divina”. Ad ogni cristiano, ha affermato il Papa, “spetta il compito di celebrarli con frutto spirituale”, perché nei Sacramenti, ha ribadito, “Cristo, attraverso i segni visibili, ci viene incontro, ci purifica, ci trasforma e ci rende partecipi della sua divina amicizia”. Dio ha creato la donna dalla costola di Adamo e non dalla sua testa, o dai suoi piedi, perche' fosse una ''compagna'' dell'uomo, non una sua ''schiava'' ne' una sua ''dominatrice''. ''In questa azione - ha spiegato il Papa citando Pietro Lombardo - è rappresentato il mistero di Cristo e della Chiesa. Come infatti la donna è stata formata dalla costola di Adamo mentre questi dormiva, così la Chiesa è nata dai sacramenti che iniziarono a scorrere dal costato di Cristo che dormiva sulla Croce, cioè dal sangue e dall'acqua, con cui siamo redenti dalla pena e purificati dalla colpa''. Rivolgendo un particolare invito al clero per l’Anno Sacerdotale, il Pontefice ha detto: “Esorto i sacerdoti, soprattutto i ministri in cura d’anime, ad avere loro stessi, per primi, un’intensa vita sacramentale per essere di aiuto ai fedeli. La celebrazione dei sacramenti sia improntata a dignità e decoro, favorisca il raccoglimento personale e la partecipazione comunitaria, il senso della presenza di Dio e l’ardore missionario”. Quindi, Benedetto XVI - che poco dopo nei saluti in polacco si unirà a coloro ai quali “l’anno che passa ha recato sofferenza e tristezza” - ha concluso la catechesi con un augurio spontaneo rivolto al 2010: “Cari amici siamo giunti alla fine di questo anno e alle porte dell’anno nuovo. Vi auguro che l’amicizia di Nostro Signore Gesù Cristo vi accompagni ogni giorno di questo anno che sta per iniziare. Possa questa amicizia di Cristo essere nostra luce e guida, aiutandoci ad essere uomini di pace, della sua pace. Buon anno a tutti voi!”

Radio Vaticana, Asca

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa