venerdì 16 ottobre 2009

L'incontro di Benedetto XVI con il primo ministro ucraino. Pace, collaborazione internazionale, il contributo nell'educazione della Chiesa i temi

Promozione della pace, collaborazione internazionale specie in ambito europeo, sostegno alla richiesta dell’Ucraina di poter aderire all’Unione Europea: sono stati questi i temi principali affrontati stamane in Vaticano durante l’udienza concessa da Benedetto XVI alla primo ministro dell’Ucraina, Yulia Timoshenko (foto). Durante l’incontro, durato una ventina di minuti, si è parlato anche del contributo che la Chiesa Cattolica, di entrambi i riti, offre alla società ucraina, soprattutto per quanto riguarda l’attività educativa e la diffusione dei valori umani e cristiani. La primo ministro ha incontrato anche il Segretario di stato, card. Tarcisio Bertone. La Timoshenko ha donato al Papa un libro che riproduce gli Atti degli Apostoli secondo una edizione del dodicesimo secolo. Il Papa dal canto suo ha donato una penna artistica che – ha detto alla primo ministro ucraina – “può essere usata per la firma degli atti solenni”.

SIR


Udienza del Papa al principe Alberto II di Monaco. Al centro del colloquio lo sviluppo integrale dei popoli e la protezione delle risorse naturali

Benedetto XVI ha ricevuto stamani in udienza il principe Alberto II di Monaco (foto). Nel corso del colloquio,informa una nota della Sala Stampa vaticana, si è parlato di “questioni di attualità internazionale, come lo sviluppo integrale dei popoli, la protezione delle risorse naturali e dell’ambiente”. Tra i temi di comune interesse affrontati, conclude la nota, “l’importanza di una solida formazione culturale e morale delle giovani generazioni e la difesa della vita in tutte le sue fasi”. Dopo i colloqui con il Papa, il principe di Monaco si è incontrato con il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, e con mons. Dominique Mamberti, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati.

Messaggio del Papa per la Giornata dell’alimentazione: per sconfiggere la fame nel mondo cambiare stili di vita mettendo da parte privilegi e profitti

Proteggere “i metodi di coltivazione propri di ogni area ed eviti un uso sconsiderato delle risorse naturali”, salvaguardando “i valori propri del mondo rurale e i fondamentali diritti dei lavoratori della terra”. E’ l’auspicio espresso da Benedetto XVI parlando al direttore generale della Fao Jacques Diouf, in un messaggio in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione che si celebra oggi.“La crisi attuale, che attraversa senza distinzione l’insieme dei settori dell’economia – ricorda il Papa -, colpisce particolarmente in maniera grave il mondo agricolo, dove la situazione diventa drammatica. Questa crisi chiede ai Governi e alle diverse componenti della Comunità internazionale ad operare scelte determinanti ed efficaci”. Benedetto XVI ricorda che “garantire a persone e popoli la possibilità di sconfiggere il flagello della fame significa assicurare loro un accesso concreto a un’adeguata e sana alimentazione”. Il tema scelto quest’anno dalla Fao per la Giornata, “Raggiungere la sicurezza alimentare in tempi di crisi”, invita “a considerare il lavoro agricolo come elemento fondamentale della sicurezza alimentare – osserva il Papa - e, quindi, come una componente integrale dell’attività economica. Per tale motivo, l’agricoltura deve poter disporre di un sufficiente livello di investimenti e di risorse”. E siccome i “beni della creazione sono limitati per loro natura: essi richiedono, pertanto, atteggiamenti responsabili e capaci di favorire la sicurezza alimentare, pensando anche a quella delle generazioni future”. Benedetto XVI sottolinea che “il conseguimento di questi obiettivi richiede una necessaria modificazione degli stili di vita e dei modi di pensare. Obbliga la Comunità internazionale e le sue Istituzioni a intervenire in maniera più adeguata e più determinata”. Auspica quindi “che tale intervento possa favorire una cooperazione che protegga i metodi di coltivazione propri di ogni area ed eviti un uso sconsiderato delle risorse naturali”. E “che tale cooperazione salvaguardi i valori propri del mondo rurale e i fondamentali diritti dei lavoratori della terra. Mettendo da parte privilegi, profitti e comodità, questi obiettivi potranno essere realizzati a vantaggio di uomini, donne, bambini, famiglie e comunità, che vivono nelle aree più povere del pianeta e sono, dunque, più vulnerabili”. “L’esperienza dimostra – aggiunge - che le soluzioni tecniche, pur avanzate, mancano di efficacia se non si riferiscono alla persona”. Il Papa conclude ricordando che “l’accesso al cibo, più che un bisogno elementare, è un diritto fondamentale delle persone e dei popoli. Potrà diventare una realtà, e quindi una sicurezza, se sarà garantito un adeguato sviluppo in tutte le diverse regioni”.

SIR