martedì 17 marzo 2009

Il Papa giunto in Camerun: nonostante i suoi mali l'Africa è terra di giovani e di pace. Vengo come pastore, il messaggio cristiano reca speranza


Papa Benedetto XVI è atterrato a Yaounde, capitale del Camerun, nel suo primo viaggio nel continente africano.
“Di fronte al dolore o alla violenza, alla povertà o alla fame, alla corruzione o all’abuso di potere, un cristiano non può mai rimanere in silenzio”, ha detto Benedetto XVI, nel suo primo discorso in terra africana, nella cerimonia di benvenuto appena sbarcato all’aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé. “Anche in mezzo alle più grandi sofferenze – ha precisato -, il messaggio cristiano reca sempre con sé speranza”. “Qui, in Africa – ha proseguito -, come pure in tante altre parti del mondo, innumerevoli uomini e donne anelano ad udire una parola di speranza e di conforto. Conflitti locali lasciano migliaia di senza tetto e di bisognosi, di orfani e di vedove”. Benedetto XVI ha accennato ai tanti abitanti dell’Africa “crudelmente rapiti e portati oltremare a lavorare come schiavi”, al traffico di esseri umani, “specialmente di inermi donne e bambini”. “In un tempo di globale scarsità di cibo, di scompiglio finanziario, di modelli disturbati di cambiamenti climatici – ha sottolineato -, l’Africa soffre sproporzionatamente: un numero crescente di suoi abitanti finisce preda della fame, della povertà, della malattia. Essi implorano a gran voce riconciliazione, giustizia e pace, e questo è proprio ciò che la Chiesa offre loro”.


Il Papa ha detto no “a nuove forme di oppressione economica o politica”, all’”imposizione di modelli culturali che ignorano il diritto alla vita dei non ancora nati” e ad “amare rivalità interetniche o interreligiose”. In Camerun, su oltre 17 milioni di abitanti, un quarto della popolazione è cattolica, mentre in Africa i cattolici sono circa 150 milioni. Il Papa ha parlato del Paese africano e del ruolo che la Chiesa in esso vi svolge in riferimento all'Aids. Benedetto XVI ha elogiato la scelta di curare gratuitamente i malati di Aids. ''Qui in Camerun, dove oltre un quarto della popolazione è cattolica - ha detto - la Chiesa è ben piazzata per portare avanti la sua missione per la salute e la riconciliazione''. Benedetto XVI ha poi accennato alla sua visita, nei prossimi giorni, al Centro Cardinal Léger, dove “potrò osservare di persona la sollecitudine pastorale di questa Chiesa locale per le persone malate e sofferenti; ed è particolarmente encomiabile che i malati di Aids in questo Paese siano curati gratuitamente”.
Il Camerun, inoltre, è “terra di speranza per molti nell’Africa Centrale”, ha proseguito, visto che “migliaia di rifugiati” dai Paesi in guerra “hanno ricevuto qui accoglienza”. Ed è “una terra di vita, con un Governo che parla chiaramente in difesa dei diritti del non nati”, una “terra di giovani” ed “una terra di pace” per aver risolto “mediante il dialogo il contenzioso sulla penisola Bakassi” insieme alla Nigeria. Il Camerun è anche descritto come un’”Africa in miniatura”, patria di oltre 200 gruppi etnici differenti “che vivono in armonia gli uni con gli altri”.

Il Papa ha ringraziato il presidente del Paese Paul Biya che lo ha accolto. "Apprezzo grandemente l'invito a visitare il Camerun", aggiunge, "e desidero che sappiate quale gioia mi procura l'essere tra voi in terra africana, per la prima volta dalla mia elezione alla sede di Pietro". Parole di ringraziamento del Pontefice anche verso "i membri di altre confessioni cristiane e di seguaci di altre religioni". "Unendovi a noi in questo giorno - sottolinea - voi offrite un chiaro segnale della buona volontà e dell'armonia che esiste in questo Paese tra persone di differenti tradizioni religiose". "Vengo tra voi come pastore. Vengo per confermare i miei fratelli e le mie sorelle nella fede", ha spiegato Benedetto XVI. "Questo è il ruolo dei successori di Pietro". Papa Ratzinger ha ricordato inoltre l'obiettivo del suo viaggio. "Sono venuto qui per presentare l''Instrumentum laboris' per la Seconda Assemblea Speciale, che si realizzerà a Roma nel prossimo Ottobre" che avrà per tema 'La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace'. "Dopo quasi dieci anni del nuovo millennio - ha concluso - questo momento di grazia è un appello a tutti i vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli laici del Continente a dedicarsi nuovamente alla missione della Chiesa a portare speranza ai cuori del popolo dell'Africa, e con ciò pure ai popoli di tutto il mondo".
"Dio benedica il Camerun! Dio benedica l'Africa!".

Cerimonia di benvenuto all’Aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé (17 marzo 2009) - il testo integrale del discorso del Papa

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Benedetto XVI è arrivato in Camerun - Il video di H2Onews

Il Papa in volo verso il Camerun. La capitale Yaoundè vestita a festa attende Benedetto XVI

Il Papa riparte dal Camerun nel suo costante e attento dialogo con l’Africa e la città di Yaoundè si è vestita a festa per questo eccezionale incontro, il terzo con un Pontefice dopo le visite del 1985 e 1995 di Giovanni Paolo II. Ogni strada, soprattutto quelle attraverso le quali si snoderà il corteo papale negli spostamenti cittadini, reca un caloroso segno di saluto: “Santo Padre ti accogliamo a braccia aperte”, “Benvenuto in Camerun, Benedetto”, le frasi più ricorrenti, e poi tante espressioni augurali nelle strade che il Santo Padre percorrerà il 19 marzo, San Giuseppe, giorno del suo onomastico. I colori, i profumi e le luci dell’Africa camerunense si fonderanno con il bianco e il giallo delle bandiere vaticane, che già a centinaia sono esposte in tutta Yaoundé. Una città in cui si vive all’aperto, tra i mille mercatini dove si vende di tutto, e il caos delle voci e dei rumori dei motori, che fanno da costante colonna sonora alla vita della gente, che nonostante oggi non conosca il dolore della guerra o le difficoltà della povertà, così come in altre regioni africane, mostra con dignità tutte le difficoltà del vivere quotidiano. Non sarà la magnificenza dell’arte rinascimentale o la strabiliante modernità ad accogliere il Papa, ma la semplicità dei luoghi e la sincera gioia dei fedeli. Questa è la ricchezza che offre al Vicario di Cristo il Camerun, un Paese indipendente dal 1961, dopo la colonizzazione franco-britannica. Furono i padri Pallottini tedeschi a portare il Vangelo nel Paese nel 1890 e a sviluppare il cattolicesimo, che oggi è seguito da quasi il 27% dei 17 milioni di abitanti. Camerun e Angola, dunque le tappe, ma per parlare all’intero continente africano e per dare l’abbrivio all’evento che definirà in ottobre il ruolo della Chiesa del continente, chiamata a confrontarsi con ataviche emergenze, riassunte nel titolo del Sinodo che i vescovi africani terranno in Vaticano: “La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace”. Alle quattro di pomeriggio, l’arrivo dell’aereo papale all’aeroporto Nsimalen di Yaoundé, dove si terrà la cerimonia di benvenuto e durante la quale il Papa rivolgerà le sue prime parole di saluto, alla presenza del capo di Stato Paul Biya. Il Pontefice si ritirerà nella nunziatura, dove alloggerà nel periodo camerunense. Una particolarità, la nunziatura, situata su di un colle che domina tutta Yaoundé, è circondata da un giardino tropicale, nel quale il nunzio apostolico, mons. Ariotti, ha fatto sistemare una serie di statue che raffigurano vita di Cristo, la storia della Salvezza, la storia della Chiesa e della devozione popolare, il tutto grazie all’opera di artisti locali.

Il Papa in volo verso il Camerun. La conferenza stampa sull'aereo: l'Aids, il mito della solitudine, la crisi economica e la Chiesa in Africa

Il Papa durante il suo viaggio in aereo verso il Camerun ha risposto a sei domande dei giornalisti in circa venti minuti, mezz’ora. Ha toccato molti punti cruciali: la crisi economica mondiale e il suo impatto nei Paesi poveri e l’importanza dell’etica per un retto ordine economico-mondiale, argomento che sarà sviluppato ulteriormente anche nella prossima Enciclica. Ha parlato pure della Chiesa africana, della sua vitalità e dei suoi problemi. L'epidemia di Aids "è una tragedia che non può essere risolta solo con il denaro", "nè attraverso la distribuzione di preservativi che persino aggravano il problema". Benedetto XVI ha indicato come unica strada efficace quella di un rinnovo spirituale e umano nella sessualità ed una grande attenzione verso i malati: "Soffrire con i sofferenti".
Papa Benedetto XVI, ha negato di sentirsi "solo" dopo la polemica scoppiata in seguito alla revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani. "In verità, il mito della solitudine mi fa sorridere", ha affermato il Papa, smentendo il fatto di essersi sentito isolato. "Ogni giorno incontro molte persone, sono circondato da amici, la solitudine non esiste", ha aggiunto.
Il Papa ha lanciato un appello alla solidarietà internazionale perchè non lasci sprofondare l'Africa sotto il peso della crisi economica. Benedetto XVI ha però ribadito che il mondo della finanza e dell'economia devono ritrovare la centralità dell'etica. "Questa crisi economica - ha osservato - è il prodotto di un deficit dell'etica". Benedetto XVI ha anche annunciato che di questo parlerà nella sua prossima enciclica. "Era quasi pronta - ha rivelato - ma poi è intervenuta la recessione globale e abbiamo dovuto rilavorarci proprio per offrire un messaggio all'umanità in questa congiuntura". “Naturalmente, farò appello alla unitarietà internazionale (…) parlerò di questo anche nell’Enciclica: questo è un motivo del ritardo. (…) Spero che l’Enciclica potrà anche essere un elemento, una forza per superare questa crisi”.
Il Pontefice ha rivolto un messaggio "alla Chiesa che in Africa è vicina ai poveri e ai sofferenti, ma non è esente da peccati e deve purificarsi. La Chiesa non è una società perfetta. Piuttosto che la purificazione delle strutture occorre però una purificazione dei cuori".“Io amo l’Africa, ho tanti amici africani già dai tempi in cui ero professore fino a tutt’oggi. Amo la gioia della fede, questa gioiosa fede che si trova in Africa”. Benedetto XVI ha anche parlato dell'aggressività dei nuovi movimenti protestanti: "E' vero - ha ammesso - in Africa ci sono problemi con le sette. Noi non annunciamo miracoli o prosperità, al contrario di loro". Tuttavia, ha spiegato, queste nuove chiese sono "molto instabili" e il cattolicesimo può fronteggiarle grazie alla sua struttura e alla sua unità. "Abbiamo una rete - ha concluso - che supera il tribalismo".

Il Papa in volo verso il Camerun. Scambio di messaggi con il presidente Napolitano

''Nel momento in cui mi accingo a compiere un viaggio apostolico in Camerun e in Angola mosso dal vivo desiderio di incontrare i fratelli nella fede e gli abitanti di quelle care nazioni mi è gradito rivolgere a Lei, signor Presidente, l'espressione del mio deferente saluto che accompagno con fervide preghiere per il bene e la prosperità dell'intero popolo italiano''. Lo scrive Papa Benedetto XVI nel telegramma inviato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel momento di lasciare il territorio italiano. Il presidente della Repubblica ha inviato al Papa il seguente messaggio: "Santità, desidero farLe pervenire il piu' sincero ringraziamento per il messaggio che ha voluto cortesemente indirizzarmi nel momento in cui si accinge a partire per il viaggio apostolico in Camerun e Angola. Ella si appresta a visitare due paesi che testimoniano la determinazione dell'Africa di superare i drammatici problemi che la affliggono e di imboccare il cammino di un progresso economico, sociale e civile mettendo a frutto le sue straordinarie risorse. In questa occasione, desidero confermarLe il pieno sostegno dell'Italia, anche nella sua veste di presidente di turno del G8, a contribuire in ogni modo alle iniziative poste in essere dalla comunità internazionale a sostegno dell'Africa. Sono certo che il Suo messaggio di incoraggiamento alla pace fra i popoli e di fiducia nella capacità di quel continente di imboccare con successo la strada di uno sviluppo basato sulla salvaguardia della dignità della persona sarà accolto con gratitudine e profonda consapevolezza del suo profondo significato. Nell'augurarLe il pieno successo nella sua missione, mi è gradito rinnovarLe i sensi della mia profonda stima e considerazione". Lo rende noto un comunicato del Quirinale.

Il Papa è partito per il Camerun. Inizia il primo viaggio apostolico di Benedetto XVI nel continente africano

Papa Benedetto XVI è in volo per il Camerun, prima tappa del viaggio apostolico che da oggi al 23 marzo lo porterà anche in Angola. Il volo speciale, un Boeing 777 dell'Alitalia denominato "Sestriere", è decollato dall'aeroporto di Fiumicino alle 10.20. L'arrivo all'aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé è previsto alle 16 locali. Il Pontefice è giunto alle 9.52 all'aeroporto di Fiumicino a bordo della speciale vettura del Vaticano che si è fermata nei pressi dell'aereo che lo porterà a Yaoundè. Qui, a nome del Governo, è stato accolto dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Tra i presenti che gli hanno augurato buon viaggio il presidente e l'amministratore delegato di Alitalia, Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, l'AD di Aeroporti di Roma Guido Angiolini, il Nunzio Apostolico in Italia mons. Giuseppe Bertello con l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede Antonio Zanardi Landi, il vescovo di Porto-Santa Rufina mons. Gino Reali, il presidente dell'Enac Vito Riggio e il sindaco di Fiumicino Mario Canapini. Rigide le misure di sicurezza lungo tutto il percorso autostradale e in particolare allo scalo romano, dove sono presenti tiratori scelti e unità cinofile, mentre il velivolo è guardato a vista da agenti della squadra laser della Polaria. Per Papa Ratzinger è il primo volo con un aereo della nuova Alitalia. Come in tutte le precedenti occasioni, sulla carlinga del velivolo lo Stemma pontificio è stato affiancato a quello della compagnia.

Buon viaggio, Papa Benedetto!
Scenron


Il Papa in Camerun e Angola. Il seguito e i giornalisti accreditati che viaggiano con Benedetto XVI

Benedetto XVI parte per il Camerun e l’Angola per il suo primo viaggio apostolico nel continente africano. Una sette giorni intensa, dal 17 al 23 marzo, ricca di grande significato pastorale, e densa di messaggi “di riconciliazione, di giustizia e di pace”. Alle ore 10 di oggi la partenza del Boeing 777 dell’Alitalia dall’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino. Nel volo AZ 4000 con destinazione Yaoundé (Camerun), oltre a Benedetto XVI, viaggeranno il seguito papale (34 persone), i giornalisti ammessi al volo (70), un funzionario della Sala stampa vaticana e uno dell’Alitalia. In tutto, oltre al personale di volo, 107 persone, incluso, ovviamente, il Papa.
Dopo un volo di 6 ore, e 4220 km percorsi, il volo papale atterrerà alle ore 16 all’aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé (Camerun), non prima di aver attraversato Italia, Tunisia, Libia, Niger, Nigeria, Camerun. Gli ammessi al volo papale utilizzeranno di nuovo il B777 dell’Alitalia per il trasferimento del 20 marzo verso l’Angola, (Yaoundé-Luanda, 2 ore e 15 minuti di viaggio per 1422 km), sorvolando Camerun, Guinea Equatoriale, Gabon, Congo, Repubblica del Congo, Angola. Il rientro del volo papale è previsto per lunedì 23 marzo. Il volo AZ 4001 lascerà l’Aeroporto internazionale 4 de Fevereiro di Luanda per l’Aeroporto Ciampino (Roma) alle ore 10.30. Arrivo previsto alle ore 18 (7 ore e mezza di viaggio e 5.630 km percorsi), dopo aver sorvolato Angola, Repubblica del Congo, Congo, Camerun, Repubblica Centroafricana, Ciad, Niger, Libia e Italia.
Il seguito papale. La Segreteria di Stato della Santa sede ha indicato che il seguito papale sarà formato da 3 cardinali, 4 vescovi, 9 sacerdoti e 18 laici. Alla sua guida il Segretario di Stato, il card. Tarcisio Bertone. Gli altri cardinali saranno il Prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, il card. Ivan Dias, e il Prefetto emerito della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacramenti, il card. Francis Arinze. Saranno presenti inoltre il sostituto alla Segreteria di Stato mons. Fernando Filoni, l’elemosiere di Sua Santità, mons. Félix Del Blanco Prieto, il Segretario generale del Sinodo dei vescovi, mons. Nikola Eterović, e il segretario della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, mons. Robert Sarah. Tra i sacerdoti, saranno del seguito mons. Guido Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche, mons. Georg Gänswein, segretario particolare del Papa, coadiuvato da mons. Alfred Xuereb. Per la Segreteria di Stato, saranno presenti mons. Jean-Marie Speich, mons. Peter B. Wells e mons. Antonio F. Da Costa. A coadiuvare mons. Marini nelle liturgie ci saranno mons. Konrad Krajewski e Mons. Guillermo Karcher. Saranno ovviamente presenti il direttore della Sala Stampa vaticana, del CTV e della Radio Vaticana, padre Federico Lombardi, e il funzionario della Sala Stampa, Vik van Brantegem, veterano dei viaggi papali. Tra i laici si segnalano il dott. Alberto Gasbarri, responsabile dell’organizzazione del viaggio, coadiuvato dal dott. Paolo Corvini e il prof. Giovanni Maria Vian, direttore de L'Osservatore Romano. Accompagnerà il Papa anche il suo medico personale, dott. Renato Buzzonetti e il dott. Patrizio Polisca, della direzione per la Sanità e l’Igiene dello Stato della Città del Vaticano.
La sicurezza del Santo Padre sarà garantita dai 5 della gendarmeria vaticana, guidati dal dott. Domenico Giani oltre che dal Cap. Pino Cocco della Guardia Svizzera pontificia, coadiuvato dal serg. Stephan Probst. Tra i media della Santa Sede, faranno parte del seguito il fotografo de L’Osservatore Romano, Francesco Sforza, due operatori del CTV e due della Radio Vaticana. L’assistente dall’Alitalia è Stefania Izzo, responsabile per i trasferimenti aerei.
I giornalisti, i redattori, i fotografi e le agenzie. Tra i 70 giornalisti accreditati, 19 fanno riferimento a testate italiane e 4 ai media del vaticano (CTV e L'Osservatore Romano). Gli altri 47 giornalisti rappresentano le più importanti testate giornalistiche mondiali. Dei 70, sei sono photoreporter per le agenzie AP, AFP, Ansa (Ciro Fusco), Reuters (Alessandro Bianchi), Catholic Press Photo (Alessia Giuliani) e SIPA. Per le televisioni ci saranno ben 26 giornalisti. Tra i corrispondenti Giuseppe De Carli, direttore della Struttura Rai Vaticano, Raffaele Genah, Tg1, Lucio Brunelli, Tg2, mons. Guido Todeschini, Telepace, 2 giornalisti della ZDF, 1 rispettivamente per France 2, KTO TV, ABC News, Canal 13 TV UC Chile, TPA. Sempre per le televisioni saranno presenti 2 tecnici e 4 producer, oltre a 9 cameramen per le agenzie EU Pool TV (Stefano Belardini), AP-Reuters pool TV (Gabriele Pileri), ZDF, France 2, Telepace (Simone Tommasi), KTO TV, Canal 13 TV UC Chile, Fanes Film (Ciro Cappellari) e TPA. I redattori di giornali, agenzie e periodici saranno 32. Per i quotidiani italiani saranno presenti Franca Giansoldati (Il Messaggero), Carlo Marroni (Il Sole 24 Ore), Mimmo Muolo (Avvenire), Marco Politi (La Repubblica), Andrea Tornelli (Il Giornale) e Gian Guido Vecchi (Corriere della Sera). Per i quotidiani stranieri Isabelle De Gauliminn Sallè (La Croix), Jaen Marie Guénois (Le Figaro) e Stéphanie Le Bars (Le Monde). Tra gli inviati delle agenzie di stampa, per la Reuters ci sarà Philip Pullella, per l’Ansa, Elisa Pinna. Tra le altre agenzie, segnaliamo la Itar-Tass, la EFE, la I.Media, la CIC, DPA, AFP, AP e CNS. Per i periodici, invece, i giornalisti saranno Alberto Bobbio (Famiglia Cristiana), Giulio Albanese (Missio Italia), Ignazio Ingrao (Panorama), e i redattori de Sankt Ulrich Verlag e Famille Chrétienne.Tra gli otto giornalisti radiofonici abbiamo Gabriele Fontana (Radio Svizzera Italiana), Raffaele Luise (Rai – Gr) e gli inviati di Rne, Cadena Cope, Radio France, Radio Renascença e Rádio Ecclésia.

Il portavoce dei vescovi inglesi: il Papa potrebbe recarsi in Inghilterra nel 2010 e tenere un discorso al Parlamento i Westminster

"Una visita di stato che forse comprenderà anche un discorso al Parlamento di Westminster": un portavoce della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles conferma all'agenzia SIR che il Pontefice è stato invitato dal Primo Ministro Gordon Brown (nella foto con Benedetto XVI) nel Regno Unito lo scorso mese e, se dovesse accettare, sarà ospite della Regina. "L'invito viene vagliato dal Vaticano, ma il Papa è molto occupato e ha altre visite in programma quindi dobbiamo aspettare una risposta", spiega il portavoce. "Si tratta di un invito aperto che già era stato fatto dal Primate cattolico Cormac Murphy-O'Connor quattro anni fa - aggiunge il portavoce - sarebbe la prima visita di un Papa dopo quella pastorale di Giovanni Paolo II nel 1982, il primo Pontefice romano a venire in Inghilterra dallo scisma nel 1534 di Enrico VIII". "Se l'invito venisse accettato il Papa sarebbe accolto con calore da milioni di cattolici", prosegue il portavoce. La visita potrebbe coincidere con la beatificazione del card. John Henry Newman, l'anglicano che passò alla Chiesa Cattolica nel XIX secolo, che potrebbe così diventare il primo santo britannico in 40 anni. Secondo i media inglesi Benedetto XVI potrebbe visitare Londra, Birmingham, Oxford, Edinburgo, Armagh e Dublino. L'annuncio del viaggio potrebbe arrivare entro la fine dell'anno.

Verso la Giornata Mondiale della Gioventù 2011. In attesa di volare a Madrid i giovani australiani accolgono l'icona di Maria Sede Sapientiae

“Contiamo di arrivare a 5 mila partecipanti. A Colonia eravamo in 2500”. Mancano ancora più di due anni ma i giovani australiani pensano già alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid del 2011. I ricordi della GMG australiana sono vivi e a testimoniarlo sono le centinaia di giovani accorsi oggi presso la chiesa di San Benedetto vicino l'università cattolica di Notre Dame di Sydney per accogliere l'icona della Madonna, Maria Sedes Sapientiae, donata da Giovanni Paolo II ai giovani universitari di tutto il mondo nel 2000. Ricevuta lo scorso dicembre a Roma dalle mani dei loro coetanei rumeni alla presenza di Benedetto XVI, l’icona resterà nella città australiana fino a giugno prima di cominciare una ‘peregrinatio’ nelle università e parrocchie del Paese. Ad organizzare l’accoglienza Annamaria Palacio, responsabile degli studenti cattolici australiani che all'agenzia SIR dichiara: “Dobbiamo tenere viva l'esperienza della GMG attraverso momenti come questi e testimoniare Cristo nelle università". “Ricevere l’icona - ha spiegato il vescovo ausiliare di Sydney, mons. Anthony Fisher - è un incoraggiamento a proseguire il cammino post-GMG. L’università, luogo della sapienza, è ambiente ideale per educare alla fede e dove tramandare il messaggio di questa icona. Questo anno che abbiamo davanti ci darà la possibilità di preparaci anche in vista di Madrid 2011, dove speriamo di essere almeno 5 mila australiani”.